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10 buone ragioni per rivedere Il bambino con il pigiama a righe

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Va in onda su Cielo uno dei film più commoventi e drammatici degli ultimi anni sulle conseguenze della Shoah: Il bambino con il pigiama a righe. Vi proponiamo almeno dieci motivi per cui vale la pena rivederlo.

In occasione della settimana della Giornata della Memoria, Cielo propone lunedì 22 gennaio un film immancabile per riflettere sull’Olocausto e sulle sue conseguenze: Il bambino con il pigiama a righe. Diretto da Mark Herman e interpretato da uno straordinario Asa Butterfield poco meno che adolescente, il film di Cielo Il bambino con il pigiama a righe è tratto dall'omonimo romanzo scritto dall'irlandese John Boyne.

Il libro è stato pubblicato nel 2006 ed è diventato un bestseller internazionale. La storia affronta temi delicati legati all'Olocausto, visti attraverso gli occhi di un bambino che non comprende appieno la portata delle atrocità che si svolgono intorno a lui. Il romanzo ha suscitato un ampio interesse e ha ottenuto elogi per la sua narrativa toccante e il modo in cui affronta questioni così importanti attraverso la prospettiva di un bambino. Lo stesso destino è poi toccato al film che, uscito nel 2008, continua a commuovere ancora tutti.

La trama del film

Il bambino con il pigiama a righe, il film proposto da Cielo, ci porta durante la Seconda Guerra Mondiale e segue la vita di un bambino di otto anni di nome Bruno. Il padre di Bruno è un ufficiale nazista che viene trasferito a lavorare in un campo di concentramento.

La famiglia si trasferisce vicino al campo di concentramento, e Bruno, esplorando la zona, fa amicizia con un bambino ebreo prigioniero nel campo, Shmuel. I due sviluppano una profonda amicizia, anche se non capiscono completamente la gravità della situazione che li circonda. Fino al più drammatico degli epiloghi.

Il regista Mark Herman ha sottolineato l'importanza di raccontare la storia attraverso gli occhi di un bambino, Bruno, per enfatizzare l'assurdità e l'orrore della guerra e dei campi di concentramento. Ha cercato altresì di mantenere un tono delicato e sensibile, trattando il tema con rispetto e attenzione. L'obiettivo era far riflettere gli spettatori sulla crudeltà della guerra e dell'Olocausto, ma anche sulla forza dell'amicizia e sulla perdita dell'innocenza durante situazioni così estreme.

Herman ha lavorato, dunque, per trasmettere un messaggio di compassione e comprensione attraverso la storia di Bruno e della sua amicizia con Shmuel, il bambino ebrea nel campo di concentramento.

Il poster del film Il bambino con il pigiama a righe.
Il poster del film Il bambino con il pigiama a righe.

10 ragioni per rivedere il film

Se avete già visto il film di Cielo Il bambino con il pigiama a righe, vi diamo dieci ragioni per rivederlo ancora una volta.

  • Potente messaggio storico

Il film offre uno sguardo toccante e significativo sulla storia della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto, incoraggiando la riflessione sulla tragedia umana che ha avuto luogo durante quel periodo.

  • Prospettiva unica.

La storia è raccontata attraverso gli occhi di un bambino, fornendo una prospettiva unica e commovente che mette in risalto l'innocenza in un contesto così brutale.

  • Interpretazioni memorabili.

Le performance degli attori, in particolare i giovani attori Asa Butterfield (Bruno) e Jack Scanlon (Shmuel), sono straordinarie e contribuiscono a rendere il film potente ed emozionante.

  • Tema dell'amicizia.

Il film affronta il tema universale dell'amicizia in circostanze estreme, dimostrando come la connessione umana possa sorgere anche nei momenti più bui.

  • Colonna sonora coinvolgente.

La colonna sonora del film, composta da James Horner, contribuisce a creare un'atmosfera emotiva che intensifica l'impatto delle scene chiave.

  • Estetica cinematografica.

La regia di Mark Herman e la cinematografia catturano in modo impressionante l'atmosfera del periodo storico e dei luoghi in cui si svolge la storia.

  • Adattamento fedele.

Pur con le inevitabili differenze tra libro e film, l'adattamento segue in modo fedele il nucleo della storia scritta da John Boyne, mantenendo l'essenza del romanzo.

  • Emozionante e toccante.

Il film suscita una gamma completa di emozioni, dalla gioia all'orrore, spingendo gli spettatori a riflettere sulla condizione umana.

  • Rappresentazione dell'innocenza perduta.

La trama mette in luce in modo potente come la guerra e l'Olocausto abbiano un impatto sulla perdita dell'innocenza, specialmente nei bambini.

  • Rilevanti temi morali e etici.

Il film offre spunti di riflessione su questioni morali ed etiche, incoraggiando gli spettatori a pensare agli eventi storici rappresentati in maniera critica e compassionevole.

Il bambino con il pigiama a righe: Le foto del film

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Die beiden Jungen treffen sich heimlich am Zaun: SHMUEL (JACK SCANLON, von hinten zu sehen) und BRUNO (ASA BUTTERFIELD)
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MUTTER (VERA FARMIGA)
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD)
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD) und seine MUTTER (VERA FARMIGA )
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VATER (DAVID THEWLIS)
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A scene from The Boy In The Striped Pyjamas.
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD)
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MUTTER (VERA FARMIGA) und VATER (DAVID THEWLIS)
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GRETEL (AMBER BEATTIE)
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD) beim Spiel mit Freunden
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD) beobachtet sein Haus
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Die beiden Jungen treffen sich heimlich am Zaun: SHMUEL (JACK SCANLON) und BRUNO (ASA BUTTERFIELD)
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BRUNO (ASA BUTTERFIELD)
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LEUTNANT KOTLER (RUPERT FRIEND)
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