Entertainment

Cos’è Il codice da un miliardo di dollari, la miniserie tedesca in arrivo su Netflix

I protagonisti della miniserie sulla causa a Google
06-10-2021
Tutto quello che devi sapere sulla serie Il codice da un miliardo di dollari, che si basa sulla storia vera di una causa contro Google.

Se ti appassionano le storie vere poco note, Il codice da un miliardo di dollari è un titolo che non puoi assolutamente perderti.
Come nel caso del film The Social Network, anche la serie racconta una storia vera nell’ambito della tecnologia moderna. Mentre il film racconta le origini del noto social network Facebook, nel caso de Il codice da un miliardo di dollari la storia è praticamente sconosciuta.

La miniserie racconta infatti di due geni del computer tedeschi, che si rivolgono al tribunale per rivendicare i propri diritti di inventori dell'algoritmo di Google Earth, in una battaglia contro un avversario apparentemente invincibile, cioè la colossale azienda Google. Il caso è stato realmente discusso in tribunale in Germania e la stessa miniserie potrebbe creare scalpore.
Se ti sei incuriosita, ecco tutto quello che devi sapere su Il codice da un miliardo di dollari.

Quando esce in streaming

La miniserie intitolata Il codice da un miliardo di dollari (titolo originale The Billion Dollar Code) è disponibile su Netflix dal 7 ottobre 2021, tra le novità di ottobre della piattaforma streaming.

La trama

La storia ha origine nella Berlino del 1994, Carsten Schlüter e Juri Müller creano Terra Vision, precursore di Google Earth, lanciato nel 2005. Venticinque anni dopo si ritrovano a scontrarsi con Google in tribunale, che accusano di aver usato il loro algoritmo per realizzare la conosciutissima Google Map.

Gli interpreti

Il cast della miniserie è composto da interpreti tedeschi. In particolare, i due protagonisti sono interpretati da Leonard Scheicher e Marius Ahrendt nella versione giovane; da Mark Waschke (attore tedesco che potresti aver visto nella serie Dark) e Mišel Matičević in quella più adulta.
Nel cast ci sono anche Lavinia Wilson e Seumas Sargent.

Il trailer

Cosa racconta la miniserie

Netflix descrive così la miniserie: «Il codice da un miliardo di dollari parla di una grande amicizia, della fedeltà e della giustizia nell'era digitale». Il racconto della causa legale multimiliardaria, infatti, scorre su più piani temporali. In particolare, la storia si svolge dal mondo degli hacker nella Berlino negli anni '90 (poco dopo la riunificazione), gli albori dell'idealistico mondo della Silicon Valley e la prima ondata della rivoluzione di Internet negli anni '90.

La storia vera

Lo showrunner Oliver Ziegenbalg ha detto «Come cineasta, desideri sempre trovare questa storia davvero incredibile che non è mai stata raccontata. E all'improvviso è lì. E chi l'ha detto non aveva idea di quanto fosse grande. Perché la cosa bella è che la storia di Terra Vision non racconta solo qualcosa sugli inventori e la loro incredibile lotta per la giustizia, ma anche sull'intera era di Internet e sulla digitalizzazione del nostro mondo, dagli inizi ingenui a ciò che ne è stato oggi è».

Anche il coautore e regista Robert Thalheim ha aggiunto: «Siamo stati molto autentici e accurati nell'estetica della serie, nell'allestimento, nella recitazione e nel lavoro di macchina da presa per servire la realtà della storia. Allo stesso tempo, volevamo andare oltre e utilizzare tutti i mezzi della moderna narrazione cinematografica per creare un'esperienza per lo spettatore, un'avventura e un'emozionante corsa sulle montagne russe. Perché è così che i veri inventori hanno vissuto la loro storia e ce l'hanno raccontata».

Come la serie racconta il caso

L'aspra lotta per Terravision ha offerto ai due creatori della miniserie Il codice da un miliardo di dollari la possibilità di raccontare una storia più ampia su ciò che la gente pensava che Internet potesse essere e cosa è diventato oggi, sulla giustizia nell'era digitale e il «selvaggio West» del boom di Internet in gli anni '90.
L’intento di Thalheim e Ziegenbalg, stando a quello che hanno detto su Variety, era proprio quello di descrivere cosa significhi per due “pesci piccoli”, scontrarsi con un colosso mulnazionale.

«Abbiamo vissuto a Berlino in quel periodo. Ricordiamo quell’epoca, noi c'eravamo! Nelle storie ambientate nel selvaggio West, c'è sempre il lato buono e quello cattivo, ma non ci sono nemmeno regole. I più forti se le inventano, come è successo anche qui», ha detto Thalheim.

«Il mandriano più potente prende la legge nelle sue mani e questo è fondamentalmente Google. Questi ragazzi, erano come overi contadini, che dicevano: “Ma questa è la nostra terra!”» ha concluso Ziegenbalg, definendo la miniserie come «l'episodio finale» di una lotta durata 20 anni.

Perché è un titolo “rischioso”

Sempre i due creatori de Il codice da un miliardo di dollari Robert Thalheim e Oliver Ziegenbalg hanno raccontato a Variety di non aver avuto alcuna sollecitazione da parte dei due protagonisti della vicenda. «Non sono venuti da noi, dicendo: “Per favore, raccontate la nostra storia”». Al contrario, loro, così come altre persone coinvolte, Axel Schmidt, Pavel Mayer e Gerd Grueneis, hanno da tempo messo un punto sull’intera storia.

 «Ho appena parlato con Axel ieri e mi ha detto che dopo il processo, dove hanno lottato per essere finalmente riconosciuti come imprenditori, ha riportato tutte queste carte nel seminterrato, dicendo: "Ho finito. Non voglio pensarci mai più”. Quando siamo venuti per intervistarli, tutto è tornato a galla», ha affermato lo sceneggiatore Thalheim.

La miniserie Il codice da un miliardo di dollari potrebbe suscitare scalpore. Per la produzione, infatti, potrebbe essere pericoloso aver messo in luce una vicenda un po’ oscura di Google – non è un caso il fatto che se cerchi in rete notizie sul caso giudiziario, non trovi. Gli ideatori Thalheim e Ziegenbalg citano una certa analogia con The Social Network, il film sulle origini di Facebook. «Quando hanno chiesto a Mark Zuckerberg se The Social Network fosse la sua storia, ha detto: “È tutta una bugia, è un'invenzione”. Non lo ha supportato e nemmeno Google ci sta supportando», ha detto Ziegenbalg a Variety, interrogandosi sulle possibili implicazioni in futuro.

«Non abbiamo mai avvicinati quelli di Google. Non sarebbero mai saliti a bordo comunque, perché queste grandi aziende tecnologiche vogliono controllare e proteggere l'immagine della loro azienda. Abbiamo solo preso il rischio, decidendo di nominarli, e ora vedremo. Non sappiamo come reagiranno o se ci denunceranno».

Riproduzione riservata