Canale 5 trasmette il 16 agosto in prima visione tv il film Il professore e il pazzo. Diretto da P.B. Shemran, Il professore e il pazzo racconta la storia vera del professor James Murray (Mel Gibson) al quale viene affidata la redazione del primo dizionario al mondo che racchiuda tutte le parole di lingua inglese. Per far ciò il Professore avrà l'idea di coinvolgere la gente comune invitandola a mandare via posta il maggior numero di parole possibili.
Arrivato però a un punto morto, riceve la lettera di William Chester (Sean Penn), un ex professore ricoverato in un manicomio perché giudicato malato di mente. Le migliaia di parole che il dottor Chester sta mandando via posta sono talmente fondamentali per la compilazione del dizionario che i due formeranno un'insolita alleanza che si trasformerà in una splendida amicizia.
Una storia moderna
Il film di Canale 5 Il professore e il pazzo intreccia generi multipli per raccontare di due uomini straordinari che, attraverso un'improbabile amicizia e contro temibili avversari, hanno scalato una delle vette più alte della ricerca accademica, accompagnandoci nell'era moderna. Il film è l'adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore Simon Winchester.
Ha raccontato il regista P.B. Shemran: "Quando Mel Gibson mi ha chiesto di adattare il libro di Winchester, mi sono sentito al contempo euforico e scoraggiato. È la storia più complessa, elettrizzante ed emozionante che abbia mai letto. E mentre stavo scrivendo la sceneggiatura, un pensiero si è fatto strada in me. Ai notiziari si parlava di Google che stava lanciando il suo progetto "moon shot", quello di scansionare su Internet ogni libro esistente. Apple stava rilasciando il suo ultimo iPhone, un dispositivo tascabile che contiene tutte le informazioni del mondo. Facebook ci connetteva con ogni persona che noi avessi mai conosciuto. E Wikipedia ci chiedeva, a noi utenti comuni, di contribuire a creare (in gergo tecnico "crowdsourcing") l'enciclopedia più completa mai concepita prima”.
“Ciò che avevo di fronte a me era una storia intensa e molto contemporanea, come The Social Network e The Imitation Game”, ha continuato il regista del film di Canale 5 Il professore e il pazzo. “Le speranze, le ambizioni e le lotte del Professore e del suo collaboratore pazzo non hanno solo una sorprendente somiglianza con quelle di Zuckerberg, Jobs e Gates, ma sono quasi un loro presagio. Non è un film d'epoca, è un film completamente attuale che sembra essere ambientato in un periodo precedente, e deve essere raccontato proprio in questo modo. Il pubblico lo percepirà come molto recente, dal punto di vista del look, delle riprese, delle scenografie e delle performance dei singoli attori. Nessuna ampollosità o sguardi languidi ad ornamento".
"Il tono - ha proseguito Shemran - è contemporaneo, raccontando una storia attuale che è ambientata nel passato. Era un periodo di grande ambizione per l'Impero britannico, così come lo è oggi per la civiltà occidentale nel suo insieme, e la telecamera ha cercato di catturare proprio questo aspetto. È un film ambiziosamente epico e grandioso. Enormi lavori di costruzione. Grandi progetti. L'architettura e le infrastrutture fanno passi da gigante verso il futuro. Nessuno di questi spazi è stato incorniciato come una cartolina illustrata, ma è stato piuttosto progettato per mostrare la grinta, il pericolo e talvolta la bruttezza che ci sono voluti per creare il mondo moderno".
Lucidità e follia
A dirigere il film di Canale 5 Il professore e il pazzo è P.B. Shemran, nome dietro a cui si cela Farhad Safinia, sceneggiatore e produttore iraniano. Nato a Tehran nel 1975, ha lasciato il Paese all'età di quattro anni per trasferirsi prima a Parigi e poi a Londra. Laureato in Economia a Cambridge, ha diretto diverse produzioni teatrali per il college e, dopo gli studi, è volato a New York, dove ha deciso di frequentare la Tisch School of the Arts. Sposatosi nel 2007 con l'attrice Laura Regan, ha partecipato alla sceneggiatura di Apocalypto, ha fatto da assistente a Mel Gibson sul set di La Passione di Cristo e ha creato la serie televisiva Boss.
A proposito di Il professore e il matto, in prima tv su Canale 5, suo film d'esordio, Shemran ha sottolineato: "C'è stata una sorta di intensa irrequietezza e quasi un costante senso di urgenza nel ricreare la storia dell'Oxford English Dictionary e le vite di tutte le persone a esso associate. Ci sono numerose sequenze intrinsecamente eccitanti, dalla scena di apertura con l'inseguimento notturno attraverso i bassifondi della Londra vittoriana, a una agghiacciante che ci fa immergere in un momento di confusione e di caos che sfocia in un violento omicidio. Fino alle sequenze che ci portano direttamente nella chirurgia di emergenza della fine del XIX secolo, e agli orrori delle cliniche psichiatriche, dettagliati e senza filtri”.
“Ma il ritmo si manifesta anche nelle scene interne dell'Oxford English Dictionary. La squadra di redattori, guidata da James Murray, il personaggio di Mel Gibson (noto per le saghe Mad Max e Arma letale, ndr), è sopraffatta fino all'esasperazione dall'enorme mistero su come accedere all'inaccessibile. Anche in questo caso la telecamera ha catturato quell'energia con uno stile deliberatamente insistente, lanciando il pubblico nel bel mezzo dell'azione".
"Mantenendo lo stesso approccio degli altri elementi del film, anche l'illuminazione e il movimento della telecamera hanno un aspetto molto contemporaneo", ha aggiunto il regista. "Il tema del progresso si sviluppa in un'immagine ricorrente nel film: la transizione dall'oscurità alla luce. Dove la pazzia è oscurità e la sanità mentale è luce. L'ignoranza e il caos sono oscurità e la conoscenza e l'ordine sono luce. Omicidio e punizione sono oscurità e perdono e redenzione sono luce. Il film gioca su questa metafora per la sua illuminazione, così che quando i personaggi sembrano essere nei momenti più bui, vengono visualizzati visivamente solo piccoli accenni di luce”.
“Le transizioni della storia, dagli zoom ravvicinati sulle scritte e le pagine dei libri, fino alle panoramiche sulle grandi facciate di Oxford, sono create da singole inquadrature, a volte anche da singole sequenze”, ha concluso Shemran. “Il risultato finale è un film che sembra al contempo incredibilmente intimo e straordinariamente grandioso. La pazzia, poi, ha il suo simbolo in William Chester Minor, interpretato da Sean Penn (attore ma anche regista di titoli come Into the Wild. Nelle terre selvagge)".