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Justine Triet, Palma d’Oro a Cannes per il film Anatomia di una caduta

Justine Triet film Anatomia di una caduta
Il Festival di Cannes 2023 assegna il suo riconoscimento più importante a una regista, Justine Triet, premiata per il film Anatomia di una caduta, prossimamente anche nelle sale italiane.

Il Festival di Cannes 2023 si è concluso con l’assegnazione della Palma d’Oro a Justine Triet e al suo film Anatomia di una caduta, che sarà distribuito in Italia da Teodora Film. Con il suo quarto lungometraggio, la regista francese mette in scena un processo giudiziario per discutere dei rapporti uomo/donna all’interno di una coppia.

https://www.youtube.com/watch?v=VCG2xAx6Prc

La trama del film

Nel film Anatomia di una caduta di Justine Triet, Sandra (Sandra Hüller), Samuel (Swann Arlaud) e Daniel (Milo Machado Graner), il loro figlio undicenne non vedente, vivono da un anno in montagna, lontano da tutto e da tutti. Samuel, un giorno, viene trovato morto. Aperta un’inchiesta, Sandra si vede presto imputata nonostante non sia chiara la dinamica del decesso: suicidio o omicidio? Un anno dopo, Daniel assiste al processo della madre, una vera e propria dissezione del rapporto di coppia dei loro genitori.

“Volevo realizzare un film sulla sconfitta di una coppia”, ha spiegato Justine Triet a proposito di Anatomia di una caduta. “L’idea alla base è quella di attraversare un incubo: mi sono chiesta cosa sarebbe successo se all’improvviso un inferno privato diventasse un affare pubblico. Ho allora immaginato la coppia al centro della mia storia con un figlio che scopre i segreti dei genitori attraverso un processo giudiziario che ne seziona metodicamente ogni dettaglio. Il piccolo Daniel passerà così dalla fiducia assoluta nella madre al dubbio: in poche parole, è questo il nocciolo di tutto il film. Nelle mie opere precedenti, i bambini erano presenti ma non ne conoscevamo mai il punto di vista: era per me giunto il momento di mostrarne la prospettiva e di contrapporla a quella di un adulto”.

https://www.youtube.com/watch?v=6toqRpPY1LE

La dissezione di una coppia

Anatomia di una caduta è un film che diventa gradualmente un lungo interrogatorio: dalla casa al tribunale, è un continuo susseguirsi di scene in cui i personaggi vengono interrogati. “Volevo avvicinarmi il più possibile al realismo di un documentario, sia per quanto concerne la sceneggiatura sia per quanto riguarda la forma. Motivo per cui è Anatomia di una caduta è un film più crudo e spoglio dei miei precedenti”, ha sottolineato Justine Triet.

Al centro della storia c’è la contrapposizione tra uomo e donna con un bambino al centro. “Anatomia di una caduta è un film sulla coppia e sulla condivisione del tempo”, ha aggiunto Justine Triet. “E il bambino è al centro della condivisione. La protagonista Sandra Voyter è una scrittrice affermata mentre suo marito Samuel è un insegnante: c’è chiaramente una decostruzione dello schema archetipico della coppia. I ruoli sono invertiti: mostro una donna che, libera e determinata, crea uno squilibrio. L’uguaglianza nella coppia è un’utopia bella ma difficile da ottenere”.

“La coppia rappresenta un tentativo di democrazia interrotto costantemente da impulsi dittatoriali. E nel mio film questi impulsi danno origine quasi a una guerra, a una rivalità. Marito e moglie sono rimasti intrappolati e qualcosa è andato perduto, senza che nessuno dei due facesse nulla per salvarlo sebbene tra di loro ci fosse ancora amore”.

Anatomia di una caduta: Le foto del film

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Chi è Justine Triet

Justine Triet, Palma d’Oro per il film Anatomia di una caduta, si è laureata all’ Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Il suo primo film, La battaglia di Solferino, è stato nominato ai Premi Cèsar nel 2014 come miglior opera prima. Victoria, il suo secondo lungometraggio, ha aperto la Semaine de la Critique del Festival di Cannes nel 2016, guadagnandosi poi cinque nomination ai César, tra cui a miglior film e miglior attrice (Virginie Efira).

Nel 2019, Justine Triet ha presentato il suo terzo film, Sybil, in concorso sempre al Festival di Cannes. Compagna del regista Arthur Harari e madre di due figlie, è nata nel 1978 e, dopo Julia Ducornau nel 2021, è la seconda regista donna a vincere la Palma d’oro negli anni Duemila.

La regista Justine Triet.
La regista Justine Triet.
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