Abbiamo già preso atto del fatto che il mondo delle serie tv è diventato sempre più complesso e articolato, ma diciamolo pure: con Kevin can F himself si è raggiunta una vetta molto, molto alta.
Questa dark comedy è uscita nel mese di giugno riscuotendo grandissimi consensi. Eppure, tra una vacanza e l'altra potrebbe essere sfuggita a una parte ampia di pubblico che, invece, meriterebbe di godersela.
Disponibile su Amazon Prime Video, Kevin can F himself è una vera rivoluzione. E adesso vi spiegheremo perché.
Il punto di vista
Immaginate di star cambiando canale e di ritrovarvi di fronte a una di quelle classiche serie tv leggere, ad alto tasso di risate, mandate spesso in onda nel primo pomeriggio.
Avrete di fonte colori brillanti, applausi e risate pre-registrate e, diciamolo pure, un personaggio maschile attorno al quale ruota tutto (vedi La vita secondo Jim o Tutto in famiglia). Un personaggio infantile e leggero, cui tutto è concesso.
Accanto a lui troverete sempre e comunque l'immancabile moglie-trofeo. In alcuni casi anch'essa è dotata di spirito e cipiglio ma è comunque destinata a essere l'eterna seconda. L'eterna comparsa di fronte a quella gran sagoma del marito.
Niente di nuovo sotto il sole, no? Non per Kevin can F Himself, che scardina completamente il cliché e porta alla luce proprio il punto di vista della moglie.
Per la precisione, la protagonista della serie è proprio Allison (la superba Annie Murphy), che viene seguita "fuori" dalle goliardiche scenette. Il risultato è una dolorosa presa di coscienza del suo ruolo e della condizione del suo matrimonio.
Le transizioni
Per sottolineare il cambio di punto di vista, Kevin can F Himself gioca con una transizione tanto fluida quanto radicale. Ogni volta che Allison è da sola, porta avanti la sua vita, le sue riflessioni e matura le sue decisioni, l'inquadratura cambia, così come cambiano i colori.
Alla classica configurazione multicam tipica della sitcom subentra una camera singola che segue Allison. I toni brillanti che tanto s'accordano alle risate cedono il passo a toni più dark, più spenti.
Questa transizione diventa parte integrante della trama e serve a rendere immediatamente chiaro allo spettatore che la vita patinata e luminosa mostrata quando è in compagnia del marito non è altro che una maschera.
La storia procede mantenendo separati i momenti comedy e drama, fatta eccezione per alcune particolari svolte in cui, in maniera forte e tesa, i due mondi si incontrano dando vita a un vero e proprio cortocircuito.
Il messaggio
Cosa ha condotto il canale AMC a produrre Kevin can F Himself? Semplice: l'esigenza sempre più forte di ripensare il ruolo nella donna nel mondo del cinema e delle serie tv.
Se, infatti, da una parte è vero che negli ultimi anni si sono susseguite diverse serie tv in cui le donne hanno fatto (davvero) la differenza è altrettanto vero che la strada da fare è ancora lunga e complicata.
Il ruolo stereotipato della moglie che subisce e accetta le scelte sconsiderate del marito è ancora piuttosto frequente. E non è il solo a creare una sbilanciata considerazione di genere.
In Kevin can F Himself viene dato spazio al pensiero e alla vita dell'immancabile amica pettegola, sovrappeso e burbera (Patty, interpretata da una strabiliante Mary Hollis Inboden).
Un personaggio che nelle classiche sitcom non solo viene mortificato per le sue forme ma si presenta unicamente come spalla e "lancio" dei personaggi maschili. E che in Kevin can F Himself viene presentato in tutta la sua complessità.
Con il personaggi di Allison e di Patty, Kevin can F Himself lancia un messaggio forte, chiaro e ambizioso ed effettua una critica sociale bruciante e tagliente, che colpisce nel segno e rimette i puntini sulle i.
La solidarietà tra donne
La critica sociale di Kevin can F Himself sottolinea anche il bisogno di solidarietà tra donne. E ciò non riguarda solo il rapporto di amicizia che si crea tra Allison e Patty.
Di fatto, per una parte della serie, Allison lavora per una donna, più precisamente per sua zia. Questo personaggio è, purtroppo, l'esempio dell'attecchimento di uno schema scorretto che ingabbia il femminile in una posizione di subordinazione al maschile.
È la zia di Allison, infatti, a chiederle se «Kevin è contento che tu ti vesta così dismessa», ed è sempre la zia a non difenderla quando un uomo alza la voce contro di lei, addirittura premiandolo per tenerlo buono.
Senza un corretto supporto può mancare il coraggio di essere libere. E il ruolo che Allison ha rivestito per ben dieci anni della sua vita ne è la prova.
L'ispirazione
E adesso, una chicca. Se non siete già convinte che Kevin can F Himself abbia tutte le carte in regola per essere la serie dell'anno, lasciatevi svelare che persino il titolo dello show (e il nome del protagonista maschile) ha un significato più ampio di quanto si possa pensare.
Si riferisce, infatti, alla sitcom Kevin Can Wait, andata in onda nel 2016, dunque non troppo tempo fa. Cosa ha di particolare questa serie? Ha tristemente eliminato il ruolo della moglie dopo la prima stagione.
Il motivo è stato dei più tristi: la moglie in questione non aveva "spinta", non aveva "nulla da offrire" e toglieva spazio all storia del protagonista principale che, in qualità di padre single, avrebbe potuto "offrire maggior intrattenimento".
La pioggia di critiche ha portato Kevin Can Wait a chiudere i battenti, ma ha allo stesso tempo gettato le basi per una riflessione sulle implicazioni dei ruoli di genere nelle sitcom familiari americane.
Il finale e la seconda stagione
Infine, una menzione a parte meritano il finale (nessuno spoiler, non temete) e l'annuncio della seconda stagione.
Gli otto episodi della serie si chiudono in un modo estremamente intenso, che lascia spazio a sviluppi persino più complessi e profondi di quanto si potesse immaginare.
AMC ha ufficialmente rinnovato la serie il 27 agosto e l'uscita dovrebbe essere prevista per la fine del 2022. E noi non vediamo l'ora.