Arriva al cinema dal 19 ottobre, distribuito da 01 Distribution, il nuovo capolavoro di Martin Scorsese, il film Killers of the Flower Moon, un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.
Interpretato da Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Robert De Niro e Brendan Fraser, il film Killers of the Flower Moon ci porta all’inizio del XX secolo, quando la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage, che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio.
Il best seller di David Grann
Con una sceneggiatura fermata dallo stesso Martin Scorsese con Eric Roth, il film Killers of the Flower Moon si ispira all’omonimo best seller di David Grann, pubblicato in Italia con il titolo di Gli assassini della terra rossa. L’opera è una rara gemma letteraria, una storia americana di crimini a sfondo razzista, che esplora il passato e il presente della nazione. Ambientata negli anni Venti, nel crepuscolo del Vecchio West, la storia racconta le razzie perpetrate nella Contea degli Osage e la nascita di una squadra speciale creata per indagare in merito.
Al centro del libro di Grann c’è la Nazione Osage, la tribù di nativi americani costretta a spostarsi verso ovest dall’Ohio e dalle valli del Mississippi, attraverso il Missouri e il Kansas, per giungere infine, per ordine del governo americano, nel cosiddetto “territorio indiano” dell’Oklahoma, dove rimase fino alla fine del 1800.
Quando, nel 1894, si scoprirono i giacimenti petroliferi nella terra degli Osage, la tribù divenne ricchissima, grazie ai diritti minerari e alla locazione dei campi agli imprenditori. Speculatori assetati di ricchezza invasero il territorio. Iniziò un periodo di grande sfruttamento e non solo da parte dei criminali che si riversarono nelle cittadine in rapida espansione, ma anche del governo americano che inaugurò un sistema corrotto e razzista di “custodia” del territorio, secondo il quale le ricchezze dei nativi americani dovevano essere gestite da tutori bianchi, i quali di fatto si appropriarono illecitamente di profitti milionari.
Nel corso del cosiddetto Regno del Terrore dei primi anni ’20, decine di membri Osage furono assassinati in circostanze misteriose, molti di loro avvelenati, affinché le loro concessioni terriere (comprese le quote dei diritti petroliferi) potessero essere ereditate da cacciatori di fortuna che si introducevano nei loro territori sposando le donne del luogo a scopo di lucro. Nel 1923 l’FBI avviò un’indagine su richiesta degli Osage, e questo fu uno dei primi casi di omicidio trattati dal bureau federale. Ma il danno ormai era fatto.
“Questo libro è stato una vera e propria rivelazione”, ha dichiarato l’attore Leonardo DiCaprio, ricordando anche il massacro di Tulsa del 1921, un altro orribile episodio di violenza dei bianchi contro una minoranza, avvenuto in un territorio poco distante (purtroppo sono trascorsi cento anni prima che queste ingiustizie fossero rese note). “Mentre il massacro di Tulsa è stato un palese attacco contro un’intera comunità afroamericana, la strage degli Osage è stata più machiavellica e si è protratta per anni; i suoi effetti si ripercuotono anche nel nostro presente”.
Un vile tradimento
Tratto da una storia realmente accaduta e presentato al Festival di Cannes 2023, il film Killers of the Flower Moon è un epico western noir che racconta la complicata relazione fra Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio) e Mollie Kyle (Lily Gladstone), in cui un sentimento di vero amore si intreccia a un vile tradimento.
L’adattamento cinematografico di Scorsese e Roth ruota intorno a un eroe piuttosto diverso dagli altri: Thomas Bruce White Sr., l’eroico ranger texano e agente FBI che ha avuto il merito di risolvere il mistero degli omicidi della tribù Osage. Ma come raccontarne la storia?
La soluzione è arrivata direttamente dalle trascrizioni del tribunale e dal racconto in prima persona di Grann del processo per omicidio degli Osage, a cui Roth ha dato la forma drammatica nella sceneggiatura. Alla sbarra c'era Ernest Burkhart, un ambiguo veterano della Prima Guerra Mondiale che aveva trovato lavoro nei giacimenti petroliferi di Fairfax, in Oklahoma. Burkhart ha fornito una testimonianza sulla sua partecipazione a un complotto criminale ideato da suo zio: un complotto che prevedeva il suo matrimonio con una donna di una ricca famiglia Osage e il successivo omicidio dei parenti della moglie, fra cui sorelle, cognato, cugino e persino la madre, il tutto allo scopo di ereditare le concessioni terriere. Mollie, sua moglie, sarebbe stata la sua prossima vittima.
“Quello è stato il momento più emozionante”, ha raccontato DiCaprio. “Dare vita a una vicenda così complessa, oscura, con personaggi affascinanti, raccontare il modo in cui queste due persone rimangono insieme, anche dopo il processo, e si separano solo alla fine. Martin è un maestro nel conferire umanità a personaggi pieni di conflitti e tutto sommato incolori. Questo doveva essere il fulcro del film, non l’indagine condotta da un forestiero che cerca di capire chi abbia commesso i crimini”.
Il tradimento personale è diventato quindi la chiave per personalizzare il film Killers of the Flower Moon. “Ernest e Mollie sono al centro della storia”, ha spiegato Scorsese. "Assistiamo a come la fiducia e l’amore vengono compromessi e traditi. E per quale motivo? Per avidità, per brama di possesso, per ottenere sempre di più: più terra, più soldi. Questo argomento mi interessa per tanti motivi, soprattutto perché è alle origini della mia cultura”.
Killers of the Flower Moon: Le foto del film
1 / 18La clip in anteprima esclusiva
Motivato a incarnare Ernest Burkhart nel film Killers of the Flower Moon, Leonardo DiCaprio si è impegnato a costruire il suo personaggio. “ Ernest si è amalgamato nella cultura Osage come un camaleonte”, ha sottolineato l’attore. “Abbiamo incontrato varie volte i membri della comunità Osage, e questi incontri sono stati utilissimi. Molti di loro ci hanno guidato nella nostra impresa, ci hanno aiutato a immergerci completamente nella loro cultura”.
Laddove possibile, DiCaprio ha voluto parlare personalmente con i veri discendenti e parenti del suo personaggio. In ogni caso, l’attore considera questo uno dei ruoli più complessi e controversi della sua carriera. Burkhart arriva in Oklahoma dopo essere stato ferito in guerra; è impossibilitato a svolgere qualsiasi lavoro pesante, ed è considerato da tutti una specie di credulone, un ingenuo manovrato da suo zio per adescare Mollie. Ma anche quando Ernest diventa complice del complotto dello zio, sente di amare Mollie sinceramente.
Mollie ha il volto dell’attrice Lily Gladstone. “Prima di iniziare a girare, la mia preoccupazione era che Molly diventasse un personaggio secondario”, ha raccontato l’attrice. “E questo mi dispiaceva perché non è possibile raccontare questa storia senza esplorare le vicende del popolo degli Osage e dello sfruttamento che hanno subito. Tuttavia, sia Martin che Leo non erano interessati a raccontare solo quella storia. Ringrazio Leo per aver voluto interpretare – ed è stato bravissimo nel farlo – il dualismo del suo personaggio. E Martin per il suo interesse. Questo è ciò che accade quando hai un background cattolico. Il concetto di bene e male ti resta dentro, ti viene inculcato subito”.
TheWom.it vi offre oggi in anteprima esclusiva una clip del film Killers of the Flower Moon, in cui possiamo vedere Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone nei panni di Ernest Buckhart e Mollie.