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King – Un cucciolo da salvare: Il viaggio di un leoncino dalla Francia all’Africa

King – Un cucciolo salvare è il film che racconta la storia di un leoncino che dalla Francia deve raggiungere l’Africa. Lo accompagnano due adolescenti e un folle nonno. Ed è incredibilmente ispirato a una storia vera.

Se vi è piaciuto Il lupo e il leone, non potete non amare King – Un cucciolo da salvare, film prossimamente al cinema distribuito da Eagle Pictures. Come già suggerisce il titolo, al centro della storia c’è un cucciolo di leone che, destinato al traffico clandestino di animali esotici, verrà salvato da una sorella e un fratello adolescenti, con l’aiuto del loro nonno.

Ancora una volta, dunque, saremo portati a innamorarci di un leoncino ma soprattutto a solidarizzare con i protagonisti umani e la loro sensibilità.

Cosa racconta il film

King – Un cucciolo di leone, il film che non potete non amare, racconta la storia di King, un leoncino destinato alla tratta di animali selvatici. Aiutato dal destino, King scappa dall’aeroporto e trova rifugio in casa della dodicenne Inès e del quindicenne Alex. Sorella e fratello, Inès e Alex hanno poi la folle idea di riportarlo a casa sua, in Africa.

Ma l’inseguimento da parte dei doganieri non semplifica il loro proposito. Quando però Max, lo stravagante ed eccentrico nonno che i ragazzi hanno visto solo due volte nella loro vita, si unisce all’avventura, tutto diventa possibile… anche l’impossibile.

Un (vero) cucciolo di leone

A differenza di molti altri film con al centro animali selvatici, King – Un cucciolo da salvare non cerca il realismo a tutti i costi. Al contrario, predilige le peripezie dei protagonisti, regalando un racconto di finzione e fantasia.

Dato che il benessere e la sicurezza degli animali erano una priorità per la troupe, le sequenze più ardite non sono state realizzate con un vero cucciolo di leone. Era fuori questione anche la sola idea. Per tale ragione, sin dall’inizio del progetto, è stato realizzato un modello di leoncino dalla società di effetti speciali visivi Mathematics.

Oltre al modello di leoncino appositamente creato, si è ricorso all’uso di un vero cucciolo di leone per i primi piani e per le interazioni con in personaggio di Inès. Il cucciolo proprio in questi giorni sarà portato in salvo in una riserva protetta in Africa, dove potrà vivere in piena libertà.

Una scena di King - Un cucciolo da salvare.
Una scena di King - Un cucciolo da salvare.

Com’è nato il film

Regista di King – Un cucciolo da salvare è il francese David Moreau, conosciuto in Italia per la divertente commedia romantica 20 anni di meno.

  • Da una storia vera

“Da sempre volevo realizzare un film d’avventura come quelli che mi conquistavano e appassionavano da bambino”, ha dichiarato Moreau. “La proposta di dirigere King – Un cucciolo da salvare mi è arrivata proprio nel momento in cui avevo in mente di adattare un documentario su ‘Christian il leone’, la storia vera di un cucciolo leone comprato in un negozio di lusso da due amici nella Londra degli anni Sessanta. Come si può ben intuire, il cucciolo divenne in breve tempo troppo ingombrante per la vita di città e i proprietari deciso di riportarlo in Africa per dargli la vita che meritava. Ed è così che per loro iniziarono i guai!”.

  • Sull’onda degli anni Ottanta

“Partendo dalla storia vera, ho immaginato come protagonisti di King – Un cucciolo da salvare due adolescenti”, ha proseguito il regista. “Ho fatto appello ai miei ricordi di ragazzino quando vedevo i film di Joe Dante, Steven Spielberg, Richard Donner o John Badam. Raccontavano storie di ragazzi assolutamente normali che si ritrovavano a gestire eventi o situazioni straordinarie. Mi piacevano perché la storia era sempre credibile, sia che i protagonisti volassero su una bicicletto sia che costruissero una navicella spaziale con un cestino della spazzatura. Mi dispiaceva solo che le storie non fossero ambientate in luoghi vicino a me ma sempre negli Stati Uniti!”.

Lou Lambrecht in King - Un cucciolo da salvare.
Lou Lambrecht in King - Un cucciolo da salvare.

Sul set con un leone

Ma com’è stato per Moreau lavorare sul set del film King – Un cucciolo da salvare con un vero cucciolo di leone? “I giorni di ripresa con il vero King erano molto singolari. Quando King arrivava sul set, era come trovarsi di fronte una grande star di Hollywood. C’era quasi sempre un silenzio religioso e la troupe si limitava all’essenziale. Anche se era solo un cucciolo, era impressionante stare davanti a un leone: si percepiva tutta la forza e il vigore che avrà da adulto, si notavano i suoi sbalzi di umori e si capiva quand’era stanco. Proprio per questo, cercavo di farmi bastare un ciak, al massimo due”, ha ricordato Moreau.

Un’amicizia profonda e sincera

Sul set del film King – Un cucciolo da salvare, il leoncino King aveva una grande intesa con Lou Lambrecht, la giovane attrice che interpreta Inès. I due hanno trascorso così tanto insieme per imparare a conoscersi che Lambrecht si è letteralmente innamorata del leone, recandosi a trovarlo anche a riprese ultimate.

“Ho accettato il film prima di tutto perché mi dava la possibilità di recitare a fianco di un vero leone, non capita tutti i giorni!”, ha evidenziato nelle interviste la dodicenne. “E poi perché ero attratta dalla personalità di Inès: è una ragazzina solitaria che ha perso la madre ma che si riapre alla vita grazie all’incontro con King”.

Una “bestia” in carne e ossa

Max, il nonno di Inès e Alex, in King – Un cucciolo da salvare è interpretato da Gérard Darmon, un’altra “bestia” da palcoscenico che non ha bisogno di presentazioni. Mito vivente del cinema francese, Darmon è particolarmente amato per la sua natura quasi duale, ora divertente ora severa.

King - Un cucciolo da salvare: Le foto

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