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L’anno dell’Uovo: L’interessante film sulla ricerca di spiritualità a Venezia

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Viene presentato al Festival di Venezia il film L’anno dell’Uovo, opera prima del regista romano Claudio Casale. Con protagonisti Yile Yara Vianello, Andrea Palma e Regina Orioli, racconta di una coppia in attesa di un figlio che entra in una “particolare” comunità.
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Tra i film nascosti, tra le varie sezioni del Festival di Venezia, uno dei titoli da segnalare è L’anno dell’Uovo, opera prima del regista Claudio Casale. Presentato nella sezione Biennale College Cinema, il laboratorio di alta formazione del Festival di Venezia rivolto a cineaste emergenti per lo sviluppo e la realizzazione nel Corso di un anno di lungometraggi a microbudget, il film L’anno dell’Uovo ha come protagonisti gli attori Yile Yara Vianello (appena vista in La bella estate), Andrea Palma e Regina Orioli.

Il poster del film L'anno dell'Uovo.
Il poster del film L'anno dell'Uovo.

La trama del film

Il film L’anno dell’Uovo, proposto a Venezia 80, racconta la storia di Adriano (Andrea Palma) e Gemma (Yile Yara Vianello), una giovane coppia in attesa del primo figlio. I due hanno deciso di farlo nascere lontano da un mondo in cui l’attenzione allo spirito è oscurata dal lavoro, dai vincoli sociali e dal profitto.

Si sono quindi rivolti alla comunità dell’Uovo: un gruppo spirituale che, sotto la guida di Guru Rajani (Regina Orioli), vive in contemplazione della fertilità e trascorre in comunione i momenti dei pasti, di meditazione e di preghiera, come un’unica grande famiglia unita sotto l’ombra dell’Uovo dorato che troneggia nel tempio.

Gemma ha meno difficoltà di Adriano a integrarsi, ma quando finalmente entrambi si sentono parte della comunità, un fatto imprevisto trasforma quel luogo incantato, di condivisione e serenità, nel teatro di una nuova solitudine. Gemma e Adriano si troveranno immersi in un dolore sconosciuto, così vicini ma troppo distanti per vedersi; solo allora, riceveranno un dono che potrà cambiare il loro modo di guardare ogni cosa e di pensarsi compagno, compagna, padre e madre.

Regina Orioli nel film L'anno dell'Uovo.
Regina Orioli nel film L'anno dell'Uovo.

Il primo film di un regista amato da Venezia

“In una società che appare sempre più complessa e fuori controllo, tanti scelgono la chiarezza offerta da una microcomunità, che sia un forum online, una comune o un trend topic della durata di pochi giorni”, ha spiegato Claudio Casale a proposito del film L’anno dell’Uovo, opera prima con cui debutta a Venezia 80. “E in un mondo che glorifica il materialismo, l’eco di una spiritualità a portata di mano attira sempre più persone”.

“Adriano e Gemma, seguendo il loro istinto e il desiderio di un modello di vita diverso che non posso che condividere, decidono di entrare nella comunità dell’Uovo. Ma nessun luogo può accogliere le sfumature imperfette che vivono in ognuno di noi, se prima non siamo noi stessi ad accettarle. Solo allora, forse, si può ricevere un nuovo dono, magico e inaspettato”, ha aggiunto.

Nato a Roma nel 1986, Claudio Casale si è trasferito in Asia dopo la laurea in Economia. Rientrato nella capitale, si è avvicinato al mondo del cinema e nel 2017 ha realizzato il suo primo documentario indipendente, Piccolo mondo cane. Nello stesso anno, ha frequentato il corso di regia cinematografica presso la New York Film Academy.

Nel 2018, il suo My Tyson ha vinto il premio MigrArti per il miglior documentario al 75° Festival di Venezia, dove è ritornato nel 2020 con Om devi: Sheroes Revolution, in concorso nella sezione VR Expanded dedicata ai progetti in realtà virtuale.  Casale, nel 2021, è stato anche nominato ai David di Donatello grazie a Shero, un documentario breve che espande una delle storie di Om Devi. L’anno dell’Uovo segna il suo primo lungometraggio di finzione.

L'anno dell'Uovo: Le foto del film

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