Arriva in anteprima al Festival di Cannes, la serie tv Sky L’arte della gioia. Dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la serie tv L’arte della gioia è prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film ed è diretta da Valeria Golino. La sceneggiatura porta la firma della stessa Golino con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo.
Eccezionalmente al cinema divisa in due parti (dal 30 maggio la prima, dal 13 giugno la seconda) grazie a Vision Distribution, la serie tv Sky L’arte della gioia ha per protagonisti gli attori Tecla Insolia (da noi intervistata) nei panni della giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa; Jasmine Trinca in quelli di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino interpreta Carmine, l'uomo che gestisce le terre della villa dei Brandiforti; Alma Noce nei panni di Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi.
Nel cast anche Giovanni Bagnasco che nella serie è Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti, e Giuseppe Spata nei panni di Rocco, autista dei Brandiforti.
La trama della serie tv
Modesta, Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera, è la protagonista della serie tv Sky L’arte della gioia, una storia drammatica e avventurosa. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata.
Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
Un inno all’autoderminazione
“Quando la produttrice Viola Prestieri, a cui mi lega una lunga amicizia, mi ha proposto di adattare il romanzo, non ho potuto sottrarmi all’opportunità di raccontare una storia così marcatamente moderna e coraggiosa”, ha spiegato Valeria Golino, regista della serie tv Sky L’arte della gioia.
“Le nostre precedenti collaborazioni (Miele ed Euforia) mi avevano già permesso di concentrarmi sull’introspezione di personaggi elaborati, e questa volta abbiamo condiviso l’urgenza di raccontare un personaggio femminile così inedito per la libertà e spregiudicatezza con cui si approccia alla vita e alla sessualità. E in fondo, ritengo che in questo momento storico sia ancora più importante raccogliere l’eredità di Goliarda Sapienza, una straordinaria precorritrice dei tempi”.
“L’Arte della Gioia ci porta in una Sicilia che conosciamo, una terra dura, aspra, spietata, ma divisa da mille recinti, che tracciano confini tra uomini e donne, ambizioni e aspettative sociali, servi e padroni, eletti e rinnegati. Nei primi anni del 900, Modesta combatte sola, guidata dal suo istinto, una battaglia che tutte le donne continuano a intraprendere molti anni dopo. La sua battaglia è innanzitutto un percorso di presa di coscienza del ruolo della donna, guidato da un’insaziabile sete di libertà".
"La forza del suo personaggio, che i lettori conoscono ed è mia ambizione raccontare agli spettatori, non deriva soltanto dalla sua spinta ad autodeterminarsi, ma proprio dalla sua capacità di esplorare i propri desideri a discapito e a prescindere dalla morale condivisa, dai pregiudizi e dai ricatti che la mettono costantemente alla prova. E lo fa rompendo ogni recinto e plasmando la società che la circonda”.
“L’Arte della Gioia è un inno alla libertà, all’autocoscienza e all’autodeterminazione, ma anche al dissenso e alla disobbedienza. Personalmente non credo ci sia messaggio più forte e contemporaneo per il pubblico di oggi”.