La sera del 1° settembre Rai 1 trasmette L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, un film diretto da Sidney Sibilia, basato su una storia vera avvenuta negli anni '60. Prodotto da Groenlandia, il film di Rai 1 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose si concentra su Giorgio Rosa, un ingegnere visionario interpretato da Elio Germano, che decide di costruire un'isola artificiale nel Mare Adriatico, al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali italiane.
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L'isola, chiamata ufficialmente "Isola delle Rose", viene proclamata come una nazione indipendente, con tanto di bandiera, lingua e governo propri. L’atto di ribellione contro le autorità italiane attira rapidamente l'attenzione internazionale, ma anche l'opposizione del governo italiano, che vede nella creazione dell'isola una minaccia al proprio potere. La narrazione si sviluppa tra momenti di commedia e dramma, esplorando il sogno utopico di Rosa e le conseguenze politiche e personali che ne derivano.
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Da una storia vera
Il film di Rai 1 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose si ispira a fatti realmente accaduti negli anni '60. Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, costruì un'isola artificiale di cemento e acciaio al largo di Rimini, dichiarandola nazione indipendente. La motivazione dietro questa audace impresa era sia una protesta contro il sistema politico italiano che un tentativo di creare un'utopia personale, libera da leggi e tasse. La storia culmina con l'intervento del governo italiano, che considera l'isola una minaccia e decide di distruggerla. Nonostante il breve arco di vita dell'Isola delle Rose, l'evento attirò l'attenzione mediatica internazionale, diventando un simbolo di ribellione e libertà individuale.
“I toni epici usati dalle testate e dalle riviste degli anni Settanta per riportare la vicenda di Giorgio Rosa e dell’isola che fondò al largo di Rimini, nel maggio del 1968, sono propri di quel tempo, e la sua storia di ragazzo che consegue una laurea in Ingegneria e che vuole realizzare quel sogno di vivere in un mondo libero, sebbene senza ambizioni politiche, mi ha convinto ad andare fino in fondo: raccontare un’utopia che nasce in mezzo al mare, su una piattaforma di 20 metri per 20, la fondazione di uno Stato indipendente che si oppone alle regole vigenti, perché lontano dalla costa, quindi senza alcuna giurisdizione”, ha spiegato il regista Sidney Sibilia.
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I personaggi principali
I personaggi del film di Rai 1 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose sono ben delineati e ricchi di sfumature. Giorgio Rosa, interpretato da Elio Germano, è il protagonista, un ingegnere con una visione ribelle e creativa. Il suo desiderio di costruire un'isola indipendente riflette la sua insoddisfazione verso le convenzioni sociali e politiche dell'epoca. Gabriella, interpretata da Matilda De Angelis, è l'ex fidanzata di Giorgio e svolge un ruolo fondamentale nella storia. Il loro rapporto è complesso e rappresenta le tensioni tra il desiderio di libertà e la realtà delle responsabilità personali.
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Un altro personaggio centrale è Pietro Bernardini, interpretato da Alberto Astorri, un naufrago che diventa il primo abitante dell'Isola delle Rose, portando umorismo e umanità alla narrazione. Fabrizio Bentivoglio interpreta Franco Restivo, un politico italiano che si oppone alla creazione dell'isola, rappresentando il potere istituzionale in contrasto con la visione utopica di Giorgio. Giovanni Leone, interpretato da Luca Zingaretti, è un altro politico influente che lavora per smantellare l'iniziativa di Rosa, aggiungendo ulteriore tensione alla trama.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose: Le foto del film
1 / 19Libertà e utopia
Al centro della narrazione del film di Rai 1 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose c'è il concetto di libertà e utopia. L'Isola delle Rose rappresenta il sogno di una libertà assoluta, un luogo dove le regole della società possono essere riscritte secondo i desideri individuali. Il tema è strettamente legato alla ribellione contro il sistema: Giorgio Rosa sfida apertamente la burocrazia e il potere politico dell'epoca, proponendo un'alternativa radicale.
Il film esplora anche il contrasto tra sogno e realtà, mostrando come l'utopia di Rosa, per quanto affascinante, si scontri inevitabilmente con le conseguenze politiche e personali. Un altro tema rilevante è il conflitto generazionale: gli anni '60 sono stati un periodo di grande fermento, con i giovani che cercavano di rompere con le tradizioni, mentre l'establishment politico tentava di mantenere lo status quo. Lo scontro è ben rappresentato nell’opera, in grado di riflettere le tensioni tra una gioventù desiderosa di cambiamento e un'autorità rigida e conservatrice.