Dieci puntate da un’ora circa compongono la serie tv L’Ora – Inchiostro contro piombo, che Canale 5 trasmetterà dall'8 giugno. È già partita con grande riscontro di pubblico lo scorso 19 gennaio su Sky Germania mentre Mediaset non ne ha ancora deciso la data di messa in onda.
L’Ora – Inchiostro contro piombo, serie tv di Canale 5 prodotta da Indiana Production, racconta le vicende del giornalista Antonio Nicastro, interpretato da Claudio Santamaria. Nella Sicilia degli anni Cinquanta, Nicastro si ritrova a dover lottare contro il calo delle tirature del quotidiano per cui scrive, L’Ora, e ha costantemente il fiato sul collo dell’editore Donati (Marcello Mazzarella).
Ciò e alcune denunce per diffamazione non impediscono, però, a Nicastro di trasformare L’Ora in un giornale investigativo e di svelare gli onnipresenti crimini di Cosa Nostra, la mafia siciliana. Così facendo, Nicastro e i suoi colleghi portano alla ribalta gli intrecci della malavita con chi detiene il potere, Stato o Chiesa che sia. È inutile sottolineare quanto poi la loro stessa incolumità sarà messa in pericolo.
Cosa racconta L’Ora – Inchiostro contro piombo?
L’Ora – Inchiostro contro piombo, la nuova serie tv di Canale 5, comincia quando Antonio Nicastro, dopo appena tre giorni, si lamenta di essersi trasferito a Palermo, un inferno che è troppo anche per lui. Da quando ha assunto l’incarico di direttore del quotidiano di sinistra L’Ora, un sindacalista è scomparso. Tutto fa pensare a un atto di violenza ma l’unico testimone, un pastorello, è morto all’ospedale di Corleone in circostanze alquanto dubbie.
Poco dopo, una donna è uccisa in una sparatoria in un bordello. La polizia dice di non aver alcun indizio su chi sia stato. “Qui, la verità è come la nebbia”, sottolinea l’enigmatico e influente “ultimo principe di Palermo”. “Più ti avvicini, meno vedi”.
Ma Nicastro non demorde. Con lui in redazione arriva una ventata di novità che spinge i giornalisti a portare alla luce i misfatti di Cosa Nostra, onnipresente nel palermitano.
Protagonisti di L’Ora – Inchiostro contro piombo sono, oltre ai citati Santamaria e Mazzarella, gli attori Cinzia Susino, Maurizio Lombardi, Fabrizio Ferracane, Ivan Giambirtone, Francesco Cristiano Russo, Francesco Colella, Silvia D'Amico, Giovanni Alfieri, Selene Caramazza, Daniela Scattolin, Daniela Marra, Josafat Vagni e Tiziana Lodato.
Personaggi reali
Scritta da Ezio Abbate, Claudio Fava e Riccardo Degni, L’Ora – Inchiostro contro piombo è una serie tv che si basa su eventi reali. Prende infatti spunto da Nostra Signora della Necessità, il romanzo firmato da Giuseppe Sottile (giornalista e padre del conduttore Salvo). Il libro di Sottile racconta di un ragazzo che fa l’apprendista per L’Ora mentre in Sicilia scoppia una nuova guerra di mafia. Nella serie tv di Canale 5, il protagonista del libro diventa il personaggio del giovane Domenico, interpretato da Giovanni Alfieri.
Altri personaggi di L’Ora – Inchiostro contro piombo, la serie tv di Canale 5, ricordano figure realmente esistite che hanno lavorato per L’Ora. Antonio Nicastro, ad esempio, richiama alla mente Vittorio Nisticò, direttore dal 1954 al 1975. Il cognome è poi un chiaro omaggio a Franco Nicastro, giornalista di L’Ora divenuto presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Palermo (oltre che docente universitario, anche di chi vi scrive, ndr).
Il giornalista Marcello Grisanti, impersonato da Maurizio Lombardi può parlare solo con l’ausilio di un dispositivo, proprio come il giornalista investigativo e antifascista Felice Chianti (a cui era stato diagnosticato un cancro alla gola).
Lo stesso dicasi per gli antagonisti della serie, diretta da Piero Messina, Ciro D’Emilio e Stefano Lorenzi. Il personaggio del dottor Michele Navarra, supportato da Fabrizio Ferracane, è omonimo del vero boss Michele Navarra, medico qualificato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel 1958. Non mancano poi boss come Totò Riina e Luciano Liggio, portati in scena da Francesco Cristiano Russo e Lino Musella.
La mafia ci minaccia, l’inchiesta continua.
L'Ora
Un quotidiano contro la mafia
L’Ora – Inchiostro contro piombo, la nuova serie tv di Canale 5 dall'8 giugno, rende omaggio al quotidiano serale L’Ora, la testata palermitana impegnata in prima linea nella lotta alla mafia. Le inchieste del giornale, nato per iniziativa della famiglia Florio, andarono avanti dal 1900 al 1992 e, proprio come si vede nella serie, non passarono inosservate a Cosa Nostra.
Il 19 ottobre 1958, cinque chili di tritolo esplosero davanti agli uffici della redazione. Per tutta risposta, L’Ora uscì in edicola con un titolo di forte impatto: “La mafia ci minaccia, l’inchiesta continua”. Tre giornalisti negli anni pagarono caro il loro coraggio: Cosimo Cristina, Mauro De Mauro (scomparso nel nulla) e Giovanni Spampinato.
Tra gli sceneggiatori di L’Ora – Inchiostro contro piombo, la serie tv che vedremo prossimamente su Canale 5, c’è il giornalista Claudio Fava. Fava conosce da vicino le conseguenze della lotta a Cosa Nostra: suo padre è stato assassinato dalla mafia. Dai primi anni Ottanta, Fava non ha mai smesso di rivelare le macchinazioni della mafia con il mensile I Siciliani e ha pubblicato diversi libri sull’argomento.