Dal 1° aprile Netflix rende disponibile in streaming la nuova serie tv L’ultimo bus del mondo. Protagonisti ne sono Robert Sheenan (Umbrella Academy, Misfits), Tom Basden (After Life) e un gruppo di talentuosi attori emergenti.
In L’ultimo bus del mondo si racconta la storia di un gruppo di studenti che si recano in gita. Devono assistere alla presentazione di una nuova classe di ‘robot’ messi a punto da un imprenditore per riparare l’ambiente terrestre. Le cose non andranno però come previsto. I ragazzi si ritroveranno così al centro di un pericoloso ed emozionante viaggio alla ricerca della verità dietro eventi apparentemente catastrofici.
Ciò che ne verrà fuori è una storia che aiuta a riflettere sull’intelligenza artificiale e sul destino condiviso dell’umanità. Ma anche su come gli uomini, imparando a collaborare, abbiano la capacità di salvare la Terra e porre le basi per un futuro ecosostenibile e ricco di biodiversità.
Cosa racconta la serie
L’ultimo bus del mondo, serie tv targata Netflix e prodotta dalla britannica Wildseed Studios, è un groviglio di comicità, emozione, avventura e mistero. All'inizio della serie gli studenti si trovano in viaggio per il lancio dei 'globi geniali', una nuova generazione di robot creati per ripulire l'ambiente.
Il milionario del settore tecnologico Dalton Monkhouse (Robert Sheehan) presenta i globi manovrati dall'intelligenza artificiale. Questi però disintegrano tutti i presenti, e ciò si ripete in migliaia di eventi simili in tutto il mondo. Scampati a malapena al massacro, gli studenti si rifugiano nel loro vecchio autobus sgangherato. Ripartono allora alla volta di casa in cerca di risposte, ma si ritrovano in un mondo misteriosamente deserto.
Rendendosi conto di dover lottare per sopravvivere, gli studenti partono alla ricerca di Dalton Monkhouse per scoprire cosa è successo alle loro famiglie. Lungo la strada si trovano ad affrontare una serie di sfide sempre più difficili, da colossali mostri di rottami a un globo danneggiato che sembra mosso da una vendetta personale, mentre superano le divergenze e i propri conflitti interni diventando una famiglia improvvisata.
CRISI AMBIENTALE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Scritta e ideata da Paul Neafcy, la serie tv Netflix L’ultimo bus del mondo è all’apparenza un’avventura fantascientifica spudoratamente divertente ma è anche una potente favola ecologica che nasconde un messaggio indirizzato alle nuove generazioni. Parla infatti di come i millennials siano chiamati a fare scelte molto differenti dalla generazione che li ha preceduti quando si tratta di affrontare due delle grandi sfide dell’epoca che viviamo: la crisi ambientale e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale.
Del resto, come dimostrano le manifestazioni giovanili per il clima e una miriade di altre forme di attivismo, quello dell’ambiente è un tema molto care alle nuove generazioni. Dopotutto, è il loro futuro che cercano di salvare e non quello di chi un futuro lo sta già vivendo.
Ma anche il tema dell’intelligenza artificiale, altro grande argomento trattato dalla serie tv Netflix L’ultimo bus del mondo, è di strettissima attualità. L’intelligenza artificiale promette di aiutarci a gestire il presente ma può avere dei risvolti che non sono per nulla positivi. Supera spesso l’intelligenza umana ma non dimentichiamo che dietro il loro uso c’è sempre la mano dell’uomo. Spetta a noi capire come usare gli strumenti che abbiamo a disposizione e tutti gli altri che inventeremo per evitare che il futuro dell’umanità, nel giro di cent’anni, venga riscritto in negativo.
Serie tv come L’ultimo bus del mondo, su Netflix dal 1° aprile, hanno il compito con la loro aria apparentemente scanzonata di infondere coraggio nei giovani e di spingerli a prendere in mano le redini degli anni che verranno. Come? Credendo in se stessi.