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La cartolina di Elena: In memoria di Elena Colombo, morta ad Auschwitz a 10 anni

Rai 3, Rai Gulp e RaiPlay programmano per la Giornata della Memoria il cortometraggio La cartolina di Elena, in cui si ricorda la storia della piccola Elena Colombo, l’unico caso documentato di bambina italiana deportata da sola ad Auschwitz. Ripercorriamone la storia.
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In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, Rai 3 trasmette alle 16 il cortometraggio La cartolina di Elena, replicato alle 16.50 da Rai Gulp e disponibile dallo stesso giorno su RaiPlay. Diretto da Raffaele Androsiglio, scritto e prodotto da Simola Ercolani con la sua Stand By Me, La cartolina di Elena racconta con un linguaggio unico diretto ai giovani la storia della piccola Elena Colombo, l’unico caso documentato di una bambina italiana deportata da sola, senza i genitori, nel campo di sterminio di Auschwitz.

Partita da Fossoli il 05 aprile 1944, Elena Colombo sarà destinata a morire nelle camere a gas di Auschwitz il giorno stesso del suo arrivo, il 10 aprile 1944, a soli 10 anni e 10 mesi. Eppure, prima di partire Elena era felice perché convinta di poter ritrovare e riabbracciare papà Sandro e mamma Vanda, catturati e deportati nel dicembre del 1943.

Elena Colombo.
Elena Colombo.

La trama di La cartolina di Elena

Rivolto a ragazzi e famiglie, La cartolina di Elena, il corto in programmazione su Rai 3 e Rai Kids, è un mix di live action e animazione per riflettere su uno dei tanti orrori della Shoah. Al centro del cortometraggio, c’è la storia poco conosciuta perché ricostruita solo negli ultimi tre anni della piccola Elena Colombo. A scoprire la sua odissea dal tragico finale è stata una puntata della docuserie Pietre d’inciampo, prodotta sempre da Stand by Me.

È stato solo attraverso numerosi testimoni che è stato possibile approfondire le poche righe che già Liliana Picciotto nel suo Il libro della memoria: gli ebrei deportati dall’Italia, 1943-1945 (Mursia, 2002) aveva dedicato a Elena Colombo. Numerosi testimoni con generosità hanno fornito notizie, ricordi e descrizioni, in particolare Piera Billotti, figlia di una vicina di casa di Torino, e Laura Doglione, figlia di Bianca, una staffetta partigiana che conobbe la bambina e la sua famiglia prima della deportazione.

La cartolina di Elena parte ai giorni nostri. In una casa di Torino, l’adolescente Cecilia (Mariandrea Cesari) si sta preparando al trasloco. Lascerà la casa in cui vive entro tre giorni. Tra le cose da portare via c’è anche tutto ciò che è accatastato in una polverosa soffitta, dove si reca in compagnia dell’amico Fabrizio (Emanuele Casati). In un clima spensierato, i due ragazzi si imbattono in uno strano carillon che sembra voler comunicare loro qualcosa: nonostante sia chiuso, la musica parte da sola.

Incuriositi, i due ragazzi lo aprono e trovano una sola fotografia: c’è una bambina, con un grosso fiocco in testa e l’abito da Minnie, l’aria birichina e il sorriso stampato in faccia. Sembra felice quella bambina, come tante che spensierate vivono in presente in una dimensione di amore e serenità. Dietro la foto, un nome e una data: Elena, 1943.

Cecilia porta con sé il carillon e la notte fa uno strano sogno. Al centro c’è la bambina della fotografia, in versione animata. Suona il suo pianoforte e sta vicino al suo cane, che ama profondamente. Tuttavia, la serenità è rotta da alcune frasi sibilline che Elena, doppiata da Nina Romano, pronuncia: “Tre giorni e sparirò per sempre. Per trovarmi andrai lontano ma non lontano mi troverai”.

Cecilia è turbata. Ne parla l’indomani a scuola a Fabrizio mentre il professore spiega in classe cos’è la Shoah, un termine che solo a pronunciarlo evoca tutti quegli orrori di cui ci ha parlato il fotografo e videomaker Giuseppe Mazzola. Fabrizio dapprima è reticente ma i sogni di Cecilia continuano: c’è una ricerca da fare e una bambina da salvare dall’oblio. Con il passare delle ore, infatti, la foto si sbiadisce sempre più.

La ricerca di Elena

Nel momento in cui si mettono alla ricerca di Elena, i protagonisti di La cartolina di Elena (ricordiamo disponibile su Rai 3, Rai Kids e RaiPlay dal 27 gennaio) si spostano da Torino. In un primo momento, raggiungono Forno Canavese, dove davanti l’ex Casa del Fascio si imbattono nel suo guardiano (Guido Ruffa). Scoprono così cosa è accaduto davanti al piazzale di quell’edificio, dove il 9 dicembre 1943 furono torturati e uccisi 18 partigiani. Ed è parlando con l’uomo che apprendono come lo stesso giorno venne arrestata anche una famiglia ebrea in cui c’era anche una bambina.

Gli indizi sono comunque pochi. Le ricerche e i sogni continuano mentre il carillon continua a mandare segnali e conferme suonando all’improvviso. Con la foto sempre più bianca, rimettendo insieme i pezzi del puzzle come in un giallo di Agatha Christie, Cecilia e Fabrizio giungono a Rivarolo Canavese, dove finalmente la verità si disvela con l’incontro fortuito con Laura Doglione (Francesca Vettori).

La cartolina di Elena: Le foto

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Chi era Elena

Elena Colombo, la bambina ricordata dal corto di Rai 3 La cartolina di Elena, era una bambina felice. Non stava mai ferma, racconta Laura Doglione. Era una peperina a cui piaceva suonare il pianoforte, stare con il suo cane e aiutare il padre nel suo lavoro. Era nata a Torino il 5 giugno 1933, come ricorda oggi l’insegna posta nel parco giochi di Rivarolo Canavese a lei dedicato.

Suo padre Sandro aveva servito la patria durante la Prima guerra mondiale e aveva aperto una piccola industria di imballaggi per dolciumi prima di sposare Vanda Foa nel 1932. Elena era nata quasi subito e cresceva nella sua casa di Torino, dove coltivava le sue passioni, come ad esempio lo sci.

Nell’autunno del 1939, le leggi razziali volute da Mussolini le avevano impedito di frequentare la scuola pubblica e per tale ragione aveva cominciato la prima elementare nella scuola ebraica di Torino, città in cui i Colombo vivevano. È stato per sfuggire ai bombardamenti che nel dicembre del 1942 i Colombo si trasferivano a Rivarolo Canavese ed Elena lasciava il suo adorato cane pastore, Flait.

Da quel momento in poi, la storia dei Colombo diventava sempre più tragica. L’8 settembre 1943 l’Italia passava in mano ai tedeschi e i Colombo erano nuovamente in fuga. Una baita in montagna è stato il loro rifugio ma tre mesi dopo Sandro e Vanda venivano arrestati e deportati ad Auschwitz, sullo stesso convoglio di Liliana Segre: Vanda finirà uccisa lo stesso giorno del suo arrivo mentre Sandro mandato ai lavori forzati per un mese e mezzo prima di trovare la morte.

In quell’occasione, Elena veniva salvata da un ufficiale italiano. Nessuno sa perché l’uomo mostrò pietà per quella bambina ma si è scoperto che l’affidò a una famiglia nel tentativo di salvarla. È stato però un tentativo vano, dal momento che gli ufficiali delle SS riuscirono a trovarla.

Prima di essere deportata, Elena Colombo si è fidata dei suoi aguzzini. Pensava di dover andare in Germania per riabbracciare mamma e papà, per ritrovare la sua famiglia e gli affetti a cui teneva maggiormente. E non poteva non condividere la sua gioia con la sua amica Bianca, scrivendole una cartolina (da qui il titolo del corto di Rai 3, La cartolina di Elena).

Queste le sue parole: “Devo darti una notizia meravigliosa! Oggi mi hanno annunciato che finalmente potrò raggiungere i miei genitori! Andrò anch’io nel campo tedesco dove lavorano e così li potrò rivedere e stare con loro. Non c’è bisogno che tu mandi pacchi, non preoccuparti più per me. Sono tanto felice! Parto domani per la Germania”.

Il resto è storia, triste e deprecabile storia. Una fra le tante che hanno il diritto di essere ricordate, perché è ricordando che possiamo evitare che certi orrori si ripetano, come dice Cecilia, la protagonista del corto. E siamo sicuri che Elena da oggi in poi non sparirà mai più: se è vero che l’ultimo diritto delle vittime è essere ricordato, il primo dovere di chi rimane in vita è ricordare.

Ed è anche per questo che a Elena Colombo sarà intitolata anche la scuola di Forno Canavese il 26 gennaio. Ma anche questa pagina di TheWom.it.

Elena Colombo: Le foto - 1

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Elena Colombo: Le foto - 2

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