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La casa degli sguardi: Luca Zingaretti e il toccante viaggio di un ventenne tra dolore e rinascita

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Il romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli diventa un film emozionante, portato sul grande schermo da Luca Zingaretti. La storia intensa di un ventenne, Marco, che riscopre la vita tra le corsie di un ospedale pediatrico. Un'opera che racconta la Roma di oggi, tra fragilità e speranza.
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La casa degli sguardi, il libro autobiografico di Daniele Mencarelli edito da Mondadori, è diventato un film diretto da Luca Zingaretti. Sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma per poi essere portato prossimamente al cinema da Lucky Red.

Per il suo esordio alla regia di un film, Zingaretti ha scelto La casa degli sguardi trovando l’immediatezza e la sincerità per raccontare diverse generazioni e mostrare la Roma di oggi dalla prospettiva di chi crede nel lavoro e nella scrittura e decide di non mollare, malgrado tutto. Al centro della storia, c’è Marco (Gianmarco Franchini), un ventenne che ha una grande capacità di entrare in sintonia con il dolore del mondo.

Marco vorrebbe diventare un poeta, ma si sente bloccato da un disagio senza nome e si attacca troppo spesso alla bottiglia. Finalmente qualcuno riesce a scuoterlo dal suo torpore: sono i colleghi della cooperativa di pulizie dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove impara cos’è la vita vera. E al padre tramviere (Luca Zingaretti), onesto ma a volte incapace di comprenderlo, se ne aggiungerà un altro più ruvido, Giovanni (Federico Tocci), che saprà metterlo in crisi.

Sceneggiato dallo stesso Zingaretti con Gloria Malatesta e Stefano Rulli, La casa degli sguardi è prodotto da BiBi Film e Clemart con Rai Cinema, Stand by Me e Zocotoco. Nel cast, oltre a Zingaretti, Franchini e Tocci, troviamo Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante e Filippo Tirabassi. Vediamone una clip in anteprima.

La trama del film

Marco, il protagonista del film La casa degli sguardi, ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere.

Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi.

Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.

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Luca Zingaretti sul set del film La casa degli sguardi.
Luca Zingaretti sul set del film La casa degli sguardi.

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Il romanzo

Pubblicato da Daniele Mencarelli nel 2018, La casa degli sguardi da cui è tratto il film è un’opera profondamente autobiografica che narra un momento difficile della vita dell'autore, in cui combatte contro una profonda crisi personale e psicologica, cercando di trovare una via d'uscita dal dolore e dal senso di smarrimento.

La storia è ambientata a Roma e ruota attorno alla figura di Daniele, un giovane poeta con gravi problemi di alcolismo e depressione. Dopo un periodo buio, trova lavoro come addetto alle pulizie in un ospedale pediatrico. Qui, a contatto con la sofferenza dei bambini malati e delle loro famiglie, Daniele si confronta con una realtà devastante, fatta di dolori e speranze, ma anche di umanità e affetto. La sua esperienza in ospedale si rivela un percorso di rinascita, poiché attraverso il lavoro e il contatto con questi piccoli pazienti e i loro sguardi riesce a ritrovare un senso di appartenenza alla vita. La sua crescita è il cuore emotivo della storia.

Il titolo del romanzo, La casa degli sguardi, riflette proprio questa esperienza: la casa rappresenta l'ospedale, mentre gli "sguardi" sono quelli dei bambini, che comunicano molto più di quanto le parole possano fare. Mencarelli riesce a raccontare con grande delicatezza e intensità emotiva il suo viaggio interiore, offrendo uno sguardo sulla fragilità dell'essere umano ma anche sulla capacità di resistere e trovare la forza per andare avanti.

Un altro elemento significativo del romanzo è la scrittura poetica e sincera di Mencarelli, che permette di affrontare temi difficili come la sofferenza, la morte e la malattia in modo accessibile e toccante, senza mai cadere nella retorica o nel pietismo. Il libro ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua autenticità e la capacità di coinvolgere il lettore in un percorso di profonda riflessione sull'esistenza umana.

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La casa degli sguardi: Le foto del film

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