La Casa dei Fantasmi è il nuovo film Disney che arriverà in sala il 23 agosto dopo essere stato presentato in anteprima italiana al Giffoni Film Festival (il 27 luglio). Divertente avventura ispirata alla classica attrazione del parco a tema, il film La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali.
Diretto da Justin Simien, La Casa dei Fantasmi è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis (è Madame Leota, una medium la cui scomparsa e avvolta dal mistero) e Jared Leto (nei panni di uno spirito aristocratico dal comportamento minaccioso, il mitico Hatbox Ghost).
La trama del film
Gabbie (Rosario Dawson), che conosciamo sin da subito nel film La Casa dei Fantasmi, è una medica vedova di New York ed è la madre di Travis (Chase W. Dillon), un bambino di nove anni che ha problemi a fare amicizia. Entrambi sperano di cominciare una nuova vita a New Orleans, dove un tempo viveva la madre di Gabbie. Si trasferiscono allora in una casa in stile antebellico appena fuori città ma scoprono ben presto che la residenza offre molto di più di quanto promettesse: è infatti popolata da un mix di spiriti, alcuni gioiosi e altri un po’ meno.
Alla disperata ricerca di aiuto, Gabbie contatta un prete, padre Kent (Owen Wilson), specializzato in esorcismi. Questi, a sa volta, arruola vari esperti per liberare la casa dai suoi ospiti indesiderati: Ben (Lakeith Stanfield), un ex astrofisico in lutto per la perdita della moglie che si è reinventato come guida per i “tour dei fantasmi” della città; Harriet (Tiffany Hardish), una sensitiva/medium del quartiere francese che fa letture ai Bar Mitzvah; e Bruce Davis (Danny DeVito), un professore della Tulane University, esperto della storia dei fantasmi di New Orleans.
Ognuno di loro arriva però a Gracey Manor per motivi diversi, ignari che chiunque entri non potrà andarsene senza che uno dei fantasmi della casa lo “accompagnerà” per sempre. Una volta appresa la gravità della situazione, tutti si renderanno conto che devono trovare un modo per collaborare come squadra per liberare non solo la casa ma anche loro stessi dalla stretta degli spiriti. Sarà solo così che scopriranno la contorta storia che si cela dietro la casa e affronteranno coraggiosamente le proprie paure e i propri demoni interiori per vivere un futuro migliore.
Meraviglia e soggezione
“Nel film La Casa dei Fantasmi ho riscontrato tutti i temi cari alla mio modo di intendere il cinema”, ha commentato il regista Justin Simien. “Vi ho intravisto la possibilità di usare le mie capacità per raccontare una storia legata alla tradizione Disney con un taglio inaspettatamente personale. Dopotutto, al di là dell’avventura, dell’umorismo, della fantasia e della paura, è la storia di come una persona introversa e chiusa affronta il dolore e le sue paure più grandi e le supera. In poche parole, è la mia storia, quella di qualcuno che ha costruito attorno a se barriere sociali e che da un film per tutta la famiglia è portato a imparare come andare d’accordo con gli altri, scoprendo una nuova vita e un nuovo scopo”.
“La prima volta che mi sono imbattuto nella Casa dei Fantasmi, l’attrazione di Disneyland, avevo otto anni”, ha ricordato il regista. “Mi ricordo ancora dell’effetto che ha avuto su di me la visione di un fantasma che faceva l’autostop in uno specchio e quanto mi sembrasse reale: sembrava poi inseguirmi. Per anni, mi sono chiesto come fosse possibile quell’illusione. Ho voluto ora ricreare quella sensazione di meraviglia e soggezione nel mio film”.
La casa dei fantasmi: I character poster
1 / 10Una casa dei fantasmi… inclusiva e realistica
Emerso grazie a Dear White People, il regista Justin Simien ha introdotto alcuni elementi interessanti nel film La Casa dei Fantasmi introducendo alcuni elementi della comunità nera, alla quale appartiene. “La famiglia di mia madre è originaria della Louisiana e sono cresciuto immerso nella cultura creola nera, che mi ha fatto comprendere a livello epidermico le basi strutturali di una città come New Orleans. Il motivo per cui ho voluto che il film avesse una protagonista nera è semplice: New Orleans è una città per l’80% nera”.
“Non avrei mai potuto girare un film su uno scienziato bianco che impara ad andare d’accordo con gli altri presumendo che questi fossero neri”, ha proseguito Simien. “Per me, La Casa dei Fantasmi rimane una storia sull’aprirsi agli altri nonostante persistano degli ottimi motivi per rimanere guardinghi. Ben, l’astrofisico nero che guida la caccia ai fantasmi, è dotato di una misantropia e di un sarcasmo che conosco: non sono solo caratteristiche comportamentali divertenti ma anche armamenti necessari”.
“Il mondo di New Orleans doveva risultare realistico. Stiamo parlando di una delle prime città degli Stati Uniti in cui neri e autoctoni hanno vissuto liberamente e creato ricchezza. È successo per un breve periodo di tempo nel XIX secolo ma ha posto le basi per un ambiente di vivido scambio culturale, che ha dato vita per esempio alla musica jazz. Ecco perché ho voluto che l’ex proprietario della casa stregata fosse ad esempio William Gracey, un creolo nero libero e ricco… e, a dispetto della vecchia attrazione di Disneyland, dove per la casa vagano persino monarchi britannici, condottieri romani e mummie egizie, ho pensato anche di introdurre anche fantasmi neri!”, ha concluso.