Cercate l’amore? Fermatevi. È davanti a voi: è Marc, un pilota di linea alla ricerca della sua anima gemella. La Flamme, la nuova serie tv comica proposta da Italia 1 in seconda serata dopo La pupa e il secchione, è una parodia dei reality show in cui si cerca il vero amore. Il bel Marc, il protagonista interpretato da Jonathan Cohen, ha davanti a sé 13 contendenti provenienti da ogni angolo della Francia pronte a corteggiarlo e conquistarlo.
Un po’ come accade a Uomini e donne, il programma di Maria De Filippi, Marc ha la possibilità di trascorrere del tempo con ognuna di loro. A termine di ogni puntata, deve però eliminarne una. Pian piano, come in un cluedo, le corteggiatrici si ridurranno fino al momento in cui, dopo nove settimane in una lussuosa villa, si sceglierà colei che diventerà la signora Marc, la copilota della sua vita.
Quello che più stupisce di La Flamme, la nuova serie tv di Italia 1, è il cast. Accanto a Cohen, recitano alcune delle più famose attrici francesi: Florence Foresti, Géraldine Nakache, Ana Girardot e Adèle Exarchopoulos. Dopo lo straordinario successo in patria, La Flamme ha già una seconda stagione in cantiere: non si parlerà più di dating show ma di survival show, quei reality in cui in gioco c’è la sopravvivenza in un ambiente esotico e insidioso.
La parodia dei reality show
Adattamento della serie tv americana Burning Love con Ben Stiller, La Flamme è composta da 9 episodi da 26 minuti. L’idea di partenza è semplice: prendere in giro quei reality show che, nati negli anni Duemila, giocavano sui sentimenti con atmosfere spesso al limite dell’hot.
Solitamente, in tali programmi c’era (e, in molti casi, c’è) al centro un maschio alfa, bianco ed arrogante, le cui attenzioni sono contese da una dozzina di aspiranti compagne. Le concorrenti erano pronte a tutto pur di avere la meglio, anche a strapparsi i capelli o a far emergere il lato peggiore di loro stesse. Seppur guardati con la puzza sotto il naso, i reality hanno dilagato in tutto il mondo, portandosi appresso i loro eccessi e i loro, lasciatecelo dire, disagi.
Gli eccessi e i disagi delle corteggiatrici
Ed è proprio sugli eccessi e i disagi che gioca La Flamme, la serie tv di Italia 1. Tutto ruota intorno all’ambito scapolo Marc. Come di consuetudine, le corteggiatrici, una più folle dell’altra, scherzano, si sfidano, vengono scelte oppure eliminate nel corso delle puntate. Diverte, inoltre, la caratterizzazione delle corteggiatrici, dalla ninfomane alla suora.
Seppur monodimensiali, i personaggi femminili si superano l’uno con l’altro. Laure Calamy, ad esempio, è Victoire, una devota cristiana portata nel reality da Gesù stesso. Camille Chamoux con la sua Chataléré ha invece un’ossessione per il sesso mentre la Valérie di Doria Tiller dimentica tutto ciò che le accade, cercando di sedurre Marc con le sue citazioni piene di saggezza. E non manca il personaggio legato a tematiche LGBTQ+, impersonato da Géraldine Nakache: poco interessata a Marc, Marina è in realtà lesbica. Leïla Bekhti non ha però rivali come Alexandra, affetta da gelosia patologica e folle aggressività: è nella villa per vincere e non per scherzare.
A corredo di tutto, non possono mancare un presentatore affabile, giochi di parole discutibili, prove da superare, riassunti e interviste in confessionale, come in un vero e proprio reality. Jonathan Coen è perfetto nella parte dell’egocentrico (senza tanto cervello) Marc così com’è perfetto il montaggio di ogni puntata, con le corteggiatrici in tiro in attesa del verdetto. Tanto la parodia di La Flamme, la nuova serie di Italia 1, è intelligente quanto Marc è ridicolo. Stupido e arrogante, è un pagliaccio, nell’accezione più nobile del termine.