La lunga corsa di Andrea Magnani è l’unico film italiano in concorso al 40 Torino Film Festival. Tra coming of age surreale e fiaba carceraria, l’opera seconda di Magnani racconta la storia di Giacinto, un giovane che, figlio di due detenuti, si sente più a casa in carcere che nel mondo esterno. Almeno fino al giorno in cui prende parte a una corsa che promette di cambiargli la vita.
Sceneggiato dallo stesso Magnani, il film La lunga corsa ha per protagonista l’attore Adriano Tardiolo, apprezzato già in Felice come Lazzaro di Alice Rohrwacher. Al suo fianco, recitano Giovanni Calcagno, Nina Naboka, Barbora Bobulova, Aylin Prandi, Stefano Casetti e Gianluca Gobbi. Prodotto da Pilgrim, Bartleby Film e Fresh Production Group UA con Rai Cinema, arriverà al cinema grazie a Tucker Film.
La trama del film La lunga corsa
Il film La lunga corsa ci porta subito in carcere, dove nasce Giacinto, figlio di due detenuti. A insegnare alla madre a cambiargli il pannolino è Jack (Giovanni Calcagno), il capo delle guardie. Dopo l’evasione dal carcere del padre, avvenuta in maniera rocambolesca per il battesimo del figlioletto, Giacinto (Maxim Kostiniun) cresce tra le sbarre del carcere femminile, dove sin da piccolo impara a correre senza mai fermarsi. È talmente piccolo che riesce a infilarsi tra le sbarre e arrivare al cospetto della famigerata e massiccia Rocky (Nina Naboka) ma, mentre tutti temono che il bambino sia in pericolo di vita, tra la donna e il piccolo si crea un inatteso legame.
Con il passare degli anni, Jack diventa un secondo padre per Giacinto. È lui che gli insegna le sue prime parole: rosso e blu, il colore delle chiavi per le celle di massima sicurezza o meno. In età scolare, però, Giacinto viene spedito in un orfanotrofio, dove trova i coetanei pronti a prenderlo in giro. Tanto che presto Giacinto torna in prigione ma lì non può stare, a meno che non commetta qualcosa a danno di qualcun altro. E Giacinto trova subito la soluzione per finire in cella: un pugno sul naso di un operaio. Ma non ha ancora l’età per essere arrestato, così ci riprova al compimento del diciottesimo compleanno.
Jack è allora costretto a trovare una soluzione: un lavoro per Giacinto come guardia carceraria, con buona pace della direttrice Malin (Barbora Bobulova). Ma non tutto fila liscio come dovrebbe. Tra una disavventura e l’altra, Giacinto si ripromette di tener fede all’ultima volontà di Rocky: partecipare a una corsa podistica. Tutti pensano che possa farcela, tutti a eccezione dello stesso Giacinto.
La lunga corsa: Le foto del film
1 / 5Un ricordo d’infanzia
“Ho tratto ispirazione per il film La lunga corsa ripensando alla mia infanzia”, ha dichiarato il regista Andrea Magnani. “Sono nato e cresciuto in una città italiana che sembrava un piccolo paesino. Ricordo perfettamente la quiete di quel posto. Di norma, le persone che vi nascevano, vi vivevano la loro intera esistenza e vi morivano, senza sperimentare quasi mai realtà più grandi. Sembravano accontentarsi della sicurezza del loro habitat, anche se sono arrivato a pensare che era come se vivessero sotto chiave”.
Magnani ha cominciato a scrivere la sceneggiatura del film La lunga corsa una ventina di anni fa. “L’ho poi messa da parte quando ho cominciato la mia carriera di sceneggiatore per serie televisive”, ha ricordato. “L’ho ripresa in mano dopo l’uscita del mio primo film, Easy. Mi mancava il coraggio di riprendere in mano una storia per me così personale anche se così lontana nel tempo. Ma mi sono buttato e l’esperienza a scrivere per la televisione mi è tornata di grande aiuto. Ho scritto la sceneggiatura sfruttando i consigli di Nicos Panayotopoulos, lo story editor con cui avevo lavorato a Easy e a un’altra storia, e di Chiara Barbo, che ha poi prodotto il film insieme a me e ad altri partner italiani e ucraini”.
“Alla fine, il processo di scrittura si è rivelato molto semplice”, ha concluso il regista, “tanto che mi sono chiesto perché mi ci era voluto così tanto tempo per farlo”.
Le clip in anteprima
TheWom.it vi mostra in anteprima quattro clip del film La lunga corsa, girato con un cast artistico per lo più italiano e una crew ucraina.