Sarà ancora una volta Tom Cruise a salvare il mondo (e, soprattutto, il box office). Lo farà nel film Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, in sala dal 12 luglio grazie alla distribuzione italiana di Eagle Pictures. Nei panni di Ethan Hunt, Tom Cruise e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera umanità.
Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.
Accanto a Tom Cruise, nel film diretto da Christopher Quarrie recitano anche un numero infinito di star hollywoodiane: Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela Garriga, Henry Czerny, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles Parnell, Frederick Schmidt, Cary Elwes, Mark Gatiss, Indira Varma e Rob Delaney.
La sequenza più spettacolare
Il 6 settembre 2020, primo giorno delle riprese principali del film Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Tom Cruise ha guidato una moto giù da una montagna. In particolare, si è lanciato con un’Honda CRF 250, realizzata su misura, da una rampa appositamente costruita sul fianco della montagna norvegese di Helsetkopen, una vertiginosa parete rocciosa a circa 1200 metri sul livello del mare. Si è tuffato nello strapiombo prima di aprire il suo paracadute a poco più di 150 metri da terra. Al suo atterraggio, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo, a partire dal regista Christopher McQuarrie.
Quella girata è di gran lunga una delle scene spettacolari del franchise Mission: Impossible a cui Tom Cruise ci ha abituati ma non è certo l’unica. “Ho ripetuto la sequenza e il salto per ben sette volte per essere sicuro che fosse perfetta”, ha commentato l’attore. “Ogni volta che scendevo dalla rampa, era pericoloso. Rischiavo la mia vita ma sul set della saga vige sempre un motto: sii competente, non sicuro. Per essere veramente al sicuro non bastano che ci siano tutte le misure di prevenzione del pericolo ma occorre anche conoscerle e attenersi a esse”.
E il risultato della competenza di Tom Cruise è sotto l’occhio di tutti. Del resto, già in passato ci aveva abituati ad acrobazie estreme (da compiere rigorosamente senza smartphone appresso) scalando il Burj Khalifa, appendendosi a un Airbus A400M in volo o lanciandosi da un Boeing C-17 Globemaster III da quasi 8 mila metri d’altezza. In particolare, il salto con la moto è qualcosa a cui l’attore pensa sin da quando era un bambino, come ha candidamente rivelato: “Da bambino, costruivo rampe per saltare con la bicicletta sopra i bidoni della spazzatura. Avevo otto anni ma ero già alla ricerca di cose pericolose da fare!”.
Fantasia, immaginazione, coraggio, innovazione e dedizione sono gli elementi della sequenza che ben fanno capire qual è lo spirito che anima l’intero film. “Il salto ha rappresentato un punto di rottura e di non ritorno”, ha commentato Cruise. “Non era solo un’acrobazia ma una vera e propria dichiarazione d’intenti: rappresentava lo standard alto dell’intero film che ci apprestavamo a girare”.
La missione più pericolosa
Per la prima volta nella storia del franchise Mission: Impossible, il personaggio di Ethan Hunt ha portato Tom Cruise ad affrontare situazioni per lui nuove e inedite, non solo pericolose. Ma per vedere come finisce la storia di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno occorrerà aspettare la Parte Due in uscita nel giugno 2024. “Questa è la prima volta che dividiamo una storia della saga in due capitoli”, ha sottolineato l’attore. “È qualcosa che non abbiamo mai tentato prima a causa della complessità intrinseca delle storie. Ma questa volta era tutto talmente epico che non abbiamo potuto non farlo”.
“Stavamo girando Top Gun: Maverick, quando io e il regista Christopher McQuarrie abbiamo cominciato a parlare del nuovo Mission: Impossible, un film che fosse in grado di testare tutti i nostri limiti, non solo fisici. È come se entrambi avessimo condiviso l’idea di sfidare noi stessi e di superare tutto ciò che avevamo finora fatto”.
Ma da dove partire? Fallout, il precedente film del franchise, aveva raggiunto risultati incredibili al botteghino e raccolto critiche entusiaste. Occorreva dunque puntare su azione ed emozione, ragione per cui Ethan Hunt si ritrova con il suo team a cercare di salvare il mondo da un nemico misterioso e onnipotente in grado di controllare il modo in cui l’umanità percepisce la realtà. “La posta in gioco stavolta è globale oltre che personale”, ha evidenziato McQuarrie. “Ethan Hunt è costretto a ricordare che nulla può contare più della sua missione, nemmeno la vita di coloro a cui tiene maggiormente”.
“Dead Reckoning è un’antica espressione marittima. Si usava nella navigazione ed era il processo mediante il quale si calcolava la propria rotta basandosi esclusivamente sull’ultima posizione nota”, ha spiegato il regista. “Essenzialmente, ci si muove alla cieca. E ciò diventa una perfetta metafora non solo per Ethan ma anche per diversi personaggi chiave della storia”.
E gran parte dell’emozione è sicuramente da ricercare nell’introduzione nella storia del personaggio di Grace, impersonata da Hayley Atwell. “Grace è un’outsider”, ha precisato l’attrice. “Lupo solitario, ruba la chiave di una potente arma a Ethan all’inizio del film, accendendo la miccia per un inseguimento in giro per il mondo. Quando la incontriamo, lavora per varie persone con cui non ha alcun attaccamento emotivo o morale. Il pubblico amerà la sua incoerenza”.