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La ragazza e l’ufficiale: Come andarono realmente le cose tra Sura e Kurt Seyit

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Il successo della serie tv turca La ragazza e l’ufficiale in onda su Canale 5, ci ha spinti a voler sapere come andarono realmente le cose tra l’ufficiale Kurt Seyit e la bella Sura. La realtà, come sempre, supera la fantasia e il destino dei due fu più impervio che mai.
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La ragazza e l’ufficiale, la serie tv turca in onda su Canale 5, sta diventando un fenomeno di culto anche in Italia. La storia d’amore tra l’ufficiale turco Kurt Seyit e la bella giovane russa Sura Verjenskaya ha appassionato quasi due milioni di telespettatori. Per chi l’avesse persa, la prima puntata è recuperabile su Mediaset Infinity, dove settimanalmente saranno rese disponibili in streaming anche le altre.

Come già in molti sanno, La ragazza e l’ufficiale non è solo una serie tv turca che ci accompagnerà nel corso delle serate estive di Canale 5 ma è anche un romanzo bestseller scritto da Nermin Bezmen. L’autrice per dar vita alle vicende ambientate sullo sfondo della Prima guerra mondiale ha tratto spunto dalla storia della sua famiglia e, in particolare, del nonno, il vero Kurt Seyit.

Tuttavia, per esigenze di racconto, gli eventi sono stati modificati. Cercheremo dunque di capire come sia andate realmente le cose e quali sostanziali differenze ci siano tra la realtà di un passato, diciamolo subito, senza happy end e la finzione. Chi non volesse spoiler non continui con la lettura.

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Una storia senza lieto fine

La serie tv turca di Canale 5 La ragazza e l’ufficiale racconta la vera storia d’amore tra l’affascinante luogotenente Kurt Seyit, primogenito di un ricco proprietario terriero della Crimea di origine turca, e Sura Verjenskaya, la bella figlia di una nobile famiglia russa. Tuttavia, la loro storia d’amore non comincia con le più rosee aspettative: il padre di Kurt è da sempre convinto che il figlio debba sposare una ragazza turca e continuare la loro stirpe.

I due innamorati sono inizialmente separati dalla partenza in guerra di lui ma, ferito, Kurt torna a San Pietroburgo, dove nel frattempo è scoppiata la Rivoluzione. Dal momento che è un soldato dell’esercito dello Zar, né lui né il suo amore per Sura sono al sicuro nella Russia bolscevica. Contro i desideri delle loro famiglie, i giovani fuggono insieme affrontando un pericoloso viaggio attraverso il Mar Nero per cercare rifugio a Istanbul durante gli ultimi giorni dell’Impero Ottomano. Qui lotteranno per il loro amore non solo contro le volontà familiari ma anche contro le aspettative della società e gli eventi della Storia.

“Ho sempre sognato di scrivere romanzi che colpissero direttamente il cuore di chi li leggeva”, ha raccontato la scrittrice Nermin Bezmen. “D’altra parte, mio nonno Kurt Seyit è sempre stato il mio eroe numero uno sin da quando ero molto piccola: non importava quanti libri leggessi, lui conservava sempre un posto speciale dentro di me e la sua storia alimentava i miei sogni. A oggi, ho quasi una ventina di libri scritti sulle spalle ma la saga di Kurt Seyt occupa un posto speciale”.

“Sfortunatamente, non ho mai conosciuto mio nonno”, ha continuato la scrittrice. “Si è suicidato nel 1945, molto prima che nascessi. Ma le sue storie di vita mi sono state raccontate da mia madre e da mia nonna e la sua foto con l’uniforme delle guardie dello zar al ritorno dal fronte era esposta in casa nostra: mentre ascoltavo le sue storie, la guardavo ed era come se lui ritornasse in vita”.

“Murka, mia nonna, ha vissuto invece fino a 90 anni e, quindi, è stata presente nella mia vita per ben 41 anni. Ho passato due anni ad ascoltare i suoi racconti ogni giorno e a prendere appunti. Le sarò per sempre grata per tutte le informazioni che mi ha fornito, la maggior parte delle quali per lei erano anche molto dolorose da ricordare”.

La scrittrice, inoltre, ha avuto modo anche di incontrare la vera Sura. “Se n’era andata da Istanbul anni fa. Raggiungerla non è stato facile: era il 1991 e di lei sapevo solo che era partita per Parigi nel 1924 senza lasciare alcuna traccia. Ho maturato quasi un’ossessione: non riuscivo quasi più a mangiare o dormire, pensavo solo a come ritrovarla. Sono entrata in contatto con chiunque potessi ma ogni volta tutti gli indizi arrivavano a un punto morto. Mi è stato di grande aiuto Jack Deleon, uno scrittore che aveva pubblicato una breve indagine sui russi bianchi di Istanbul. Grazie a lui, sono entrato in contatto con un’anziana baronessa, Tina, che si è rivelata essere la sorella di Sura”.

Il poster italiano della serie tv La ragazza e l'ufficiale.
Il poster italiano della serie tv La ragazza e l'ufficiale.

La vera storia di Kurt Seyit

“Mio nonno entrò nell’accademia militare di San Pietroburgo a dodici anni”, ha ricordato Nermin Bezmen, la scrittrice della storia dietro alla serie tv turca di Canale 5 La ragazza e l’ufficiale. “Seguì le orme del padre e del nonno e venne addestrato per essere un ottimo soldato: atletico, forte e soprattutto coraggioso. Ma lui mostrò interesse anche per le lingue straniere, la filosofia, la poesia e l’estetica”.

“Incontrò realmente Sura ma non è vero che l’abbandonò lasciandola sola per giorni e mesi per unirsi alla ribellione turca. Contrabbandava armi e munizioni all’esercito indipendente di Atatürk mentre era ancora in Crimea ma a un certo punto dovette scappare con la stessa barca in cui teneva le armi, continuando poi a muoversi clandestinamente in Turchia. Sura lasciata sola è un’invenzione letteraria: Kurt Seyit fu sempre uno spirito libero ma non abbandonò mai le persone che amava”.

“Non so se abbia mai chiesto a Sura di sposarlo. Come ho realizzato da interviste ad altri soldati russi del periodo, molti di loro avevano paura di legarsi a una persona o a un luogo perché non sapevano cosa li aspettava. Quindi, la convivenza era molto comune tra gli immigrati russi dell’epoca in Turchia. In quegli anni, seppur espatriati, gli immigrati continuavano a sperare di ritornare un giorno in patria, ragione per cui non si liberarono mai dei loro passaporti o dei loro rubli. E tornare in patria avrebbe significato anche separarsi (in certi casi, di nuovo) dai propri cari: per tale timore, in molti non ebbero nemmeno figli e non comprarono casa”.

I veri Kurt Seyit e Sura.
I veri Kurt Seyit e Sura.

Il matrimonio con Murka e il destino di Sura

“A mio nonno piacque sempre sfidare il destino quando questi era spiacevole” ha proseguito nel suo lungo racconto Nermin Bezmen. Fu un uomo che pensava velocemente e prendeva decisioni importanti in pochi minuti un po’ per carattere un po’ per via della sua educazione militare. E spesso le sue decisioni erano affrettate, soprattutto se si sentiva messo alle strette”. Tuttavia, non fu una decisione affrettata quella di sposare Murka. “Non la sposò per assecondare il padre. Kurt Seyit sposò Murka perché si sentiva solo, incompreso e fuori posto. Era consapevole di quanto il suo amore per Sura facesse del male a entrambi e giunse alla conclusione che era meglio per entrambi prendere nuove direzioni”.

“So dai racconti di mia nonna Murka che nonno intrattenne per un po’ di tempo una corrispondenza epistolare con Sura. Durante i primi anni di matrimonio, continuava a pensare ancora a lei e ne aveva nostalgia ma ciò non gli impediva di amare anche Murka: la prendeva in giro e la viziava, si prendeva cura di lei e faceva di tutto per renderle la vita il più confortevole e agiata, pensando anche alle figlie nel frattempo avute. A differenza di altri immigrati russi, quando si ammalò, decise anche di comprare una casa non solo per lasciare un tetto sulle teste della sua famiglia ma anche perché sapeva che averne una era il desiderio più grande di nonna”.

E Sura? “Dopo un periodo di difficoltà e parecchie delusioni, trovò anche lei l’amore. Si sposò con un gentiluomo molto a modo. Ebbero anche una figlia in America e Tina mi ha raccontato che si sentì da lui molto amata e venerata. Ovviamente, ebbero i loro alti e bassi ma rimasero insieme”.

La vera Murka.
La vera Murka.

Il suicidio di Kurt Seyit

Durante uno dei suoi viaggi di lavoro in Anatolia, Kurt Seyit è rimasto bloccato con il treno per un giorno nel pieno di una tempesta di neve. In quel frangente, diede il suo cappotto, cappello e sciarpa, a una signora con due bambini per tenerli al caldo. “E quando tornò a casa si ammalò”, ha continuato con il suo racconto Nermin Bezmen. “Da uomo con una salute di ferro, non prese la malattia sul serio. Si ostinò a non curarsi e contrasse la tubercolosi. Accadde durante la Seconda guerra mondiale quando tutto scarseggiava e l’intera Turchia versava in gravi difficoltà. Molto presto non riuscì più a lavorare: in preda a dolori insopportabili, non respirava più bene e per sostenere le sue spese mediche mia nonna cominciò a lavorare in un calzificio”.

“Quando i medici gli disserò che non c’erano molte speranze di guarigione, lui decise di togliersi la vita: non poteva più vivere in quel modo. E pianificò il momento nei minimi particolari, liberando la moglie dal peso dell’agonia che la malattia avrebbe comportato”. Per i fan della serie tv turca di Canale 5 La ragazza e l’ufficiale il suicidio è però frutto del suo rimorso per la partenza di Sura “ma non è così: erano già passati 22 anni da quando nonno aveva sposato Murka, condividendo con lei tantissimo amore”.

La ragazza e l'ufficiale: Le foto della serie tv

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