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La scelta di Anne: Su Rai 3 il film Leone d’Oro sull’autodeterminazione femminile

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La scelta di Anne, trasmesso da Rai 3, è un film potente e necessario, che affronta con coraggio e sensibilità un tema ancora oggi controverso, come quello del desiderio di libertà e autodeterminazione, senza pronunciare mai la parola aborto.
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Rai 3 trasmette la sera del 29 agosto in prima visione tv il film La scelta di Anne. Diretto da Audrey Diwan, regista dell’atteso Emmanuelle, e basato sul romanzo di Annie Ernaux, il film di Rai 3 La scelta di Anne, premiato con il Leone d’Oro a Venezia 78, è un dramma intenso e struggente che si svolge nella Francia degli anni '60.

La protagonista, Anne, è una giovane studentessa universitaria che scopre di essere incinta. In un'epoca in cui l'aborto è ancora illegale, Anne si trova di fronte a una scelta che cambierà la sua vita. Mentre i giorni passano, la gravidanza diventa una presenza sempre più opprimente, una corsa contro il tempo che la costringe a prendere decisioni difficili e dolorose. La storia segue il suo viaggio interiore e fisico nel tentativo di abortire clandestinamente, mettendo in luce non solo la sua lotta personale, ma anche le rigide norme sociali che la circondano.

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Il romanzo di Annie Ernaux

Anne, la protagonista del film di Rai 3 La scelta di Anne interpretata da Anamaria Vartolomei, è una figura complessa e determinata. Il suo percorso è caratterizzato da un conflitto tra corpo e mente, un conflitto che, come osserva la regista Audrey Diwan, "è il fatto decisivo che rende Anne ciò che è. Accettare la sofferenza del corpo per la salvezza della mente". Attraverso il suo viaggio, Anne diventa simbolo di una generazione di donne che lottano per la loro autonomia, non solo sul piano fisico ma anche intellettuale.

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Accanto a lei, i personaggi maschili, come Jean (Kacey Mottet-Klein), riflettono l'ignoranza e l'indifferenza prevalenti in quel periodo. "Jean cerca di baciarla dicendo: 'Non c'è rischio, sei già incinta', dimostrando una completa ignoranza dell’altro sesso nella Francia negli anni '60", afferma Diwan. La regista evita di giudicare i personaggi, preferendo presentarli come un riflesso dei loro tempi.

Il film è un adattamento del romanzo omonimo di Annie Ernaux, che ha descritto con brutalità e precisione la propria esperienza di aborto. Lo stile di Ernaux, crudo e diretto, è stato una fonte di ispirazione fondamentale per Vartolomei, che afferma: "Ero particolarmente ispirata dal suo stile di scrittura. Molto brusco, crudo, senza fronzoli e molto preciso. Sei faccia a faccia con la realtà" .Ernaux è una scrittrice risoluta che ha contribuito enormemente a far luce sullo status delle donne, e il film di Diwan ne cattura perfettamente l'essenza, portando sullo schermo una storia che si dipana tra desideri, sofferenza e la ricerca di libertà.

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Il poster del film La scelta di Anne.
Il poster del film La scelta di Anne.

Autodeteminazione e controllo sul proprio corpo

I temi trattati nel film di Rai 3 La scelta di Anne sono molteplici e profondi. Al centro del film c'è il tema dell'autodeterminazione, del diritto delle donne a controllare il proprio corpo e la propria vita. La storia di Anne non è solo una lotta contro le leggi del suo tempo, ma anche una battaglia interiore per riconquistare la propria identità e il proprio futuro. Come afferma Vartolomei, "Anne implicitamente lotta per il suo diritto al piacere. Non mi piace l'idea che il piacere di una donna sia accettabile solo in termini di sentimenti. In questo senso, c'è un'energia contemporanea e gioiosa nella storia di Anne".

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Un altro tema centrale è il silenzio. L'aborto, come sottolinea Diwan, è un tabù, una sofferenza repressa che non può essere né detta né ascoltata. "Il silenzio è il punto di partenza del film. Niente deve essere detto. O ascoltato. La parola 'aborto' non viene mai utilizzata nel film", sottolinea la regista, evidenziando come il non detto abbia un ruolo fondamentale nella narrazione.

L'aspetto tecnico del film gioca un ruolo cruciale nel trasmettere la vicinanza emotiva tra il pubblico e la protagonista. La scelta del formato 1.37 permette di concentrarsi su Anne come centro della narrazione, rendendo ogni sua emozione palpabile. "La telecamera doveva essere Anne, non guardare Anne", spiega Diwan, sottolineando l'importanza di un approccio viscerale e immersivo.

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Inoltre, la colonna sonora minimalista, composta dai fratelli Galperine, contribuisce a creare un'atmosfera mentale, piuttosto che emotiva, accompagnando i pensieri interiori di Anne. Il suono e il silenzio diventano quindi strumenti narrativi essenziali, che riflettono il mondo interiore della protagonista.

La scelta di Anne: Le foto del film

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