A chiudere il Festival di Venezia, fuori concorso, è il film Netflix La società della neve. Diretto dallo spagnolo Juan Antonio Bayona, il film La società della neve riporta all’attenzione del pubblico di Venezia prima e degli utenti di Netflix dopo la cosiddetta “tragedia delle Ande”, l’incidente aereo occorso nel 1972 quando un aereo che trasportava in Cile una squadra amatoriale di rugby precipitò nel cuore della cordigliera delle Ande. Dei 45 passeggeri, ne sopravvissero solo 29. Intrappolati in uno degli ambienti più inaccessibili e ostili del pianeta, sono costretti a ricorrere a misure estreme per rimanere in vita.
Bayona, autore di opere come The Impossible e Orphanage, con La società della neve porta dunque a Venezia il terzo dei film che finora hanno raccontato la tragedia e il relativo miracolo delle Ande. Il primo film a farlo è stato infatti un titolo messicano del 1976, Survivientes de los Andes, tratto dal libro Survive! di Clair Blair Jr. Il secondo, invece, è stato Alive! di Frank Marshall, basato sull’omonimo best seller di Piers Paul Read. Come i due precedenti titoli, anche La società della neve trae origine da un libro che, con lo stesso titolo del film è firmato da Pablo Vierci.
Dove la vita non è possibile
La società della neve, il film Netflix presentato a Venezia, come i due titoli che lo hanno preceduto, racconta le vicissitudini affrontate dai componenti della squadra di rugby Old Christians Club di Montevideo. Erano in viaggio con la famiglia e gli amici verso Santiago del Cile, dove avrebbero giocato una partita contro una squadra inglese, quando il volo 571 delle forze aeree uruguayane che li trasportava si è schiantato sulle Ande.
“La società della neve è un film sulla vita in un luogo dove la vita non è possibile”, ha dichiarato Bayona. “In quel posto inospitale e morto, è necessario reinventare la vita stessa. Legami, abitudini e convinzioni devono adattarsi alle terribili avversità per rivelare poi la nostra vera natura. Lì, nell’odissea sulle Ande, il racconto diventa universale rivelandoci chi siamo veramente quando, raggiunto il limite, lo spirito di squadra e il sostegno reciproco vengono alla superficie dimostrandosi il principale mezzo di sopravvivenza”.
La vera storia
Ripercorriamo insieme la vera storia che si cela dietro al film Netflix La società della neve, titolo che chiude il Festival di Venezia.
Il 13 ottobre 1972, un aereo Fairchild FH-227D della compagnia aerea uruguaiana Uruguayan Air Force Flight 571 si schiantò sulle Ande uruguaiane durante un volo da Montevideo, Uruguay, a Santiago, Cile.
Il gruppo a bordo includeva 45 persone, tra cui i giocatori di rugby del Club Old Christians, alcuni dei loro familiari e amici. Dopo lo schianto, 12 persone morirono nell'impatto iniziale, e altre morirono nei giorni successivi a causa del freddo e delle ferite. I sopravvissuti si trovarono bloccati in una zona remota delle montagne, senza cibo sufficiente e con temperature gelide.
A causa delle condizioni avverse e dell'isolamento, i sopravvissuti dovettero affrontare estreme difficoltà. Man mano che i giorni passavano e le speranze di soccorso svanivano, dovettero prendere decisioni estremamente difficili per la loro sopravvivenza. Dopo diversi giorni senza cibo, iniziarono a nutrirsi dei resti del relitto e dei corpi dei passeggeri deceduti. Questa decisione estrema fu presa in seguito a un lungo dibattito e a una profonda lotta interiore.
Dopo settimane di attesa e speranze infrante, due dei sopravvissuti, Nando Parrado e Roberto Canessa, si incamminarono a piedi attraverso le montagne per cercare aiuto. Dopo giorni di cammino estenuante, raggiunsero un villaggio cileno e finalmente riuscirono a guidare i soccorritori fino al luogo dell'incidente. Il 20 dicembre 1972, oltre due mesi dopo lo schianto, i rimanenti sopravvissuti furono finalmente salvati.
La tragedia delle Ande del 1972 divenne nota anche come la "Tragedia dei Andes" o "Miracle del Andes" (Miracolo delle Ande) a causa dell'incredibile sopravvivenza dei membri del gruppo e della loro lotta per la sopravvivenza in condizioni così estreme.
Questa tragedia ha affrontato temi profondi legati alla sopravvivenza, all'etica e alla devozione umana, oltre a evidenziare la capacità umana di resistere in situazioni estreme e affrontare decisioni difficili quando la vita è in gioco.