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La stranezza di Pirandello (e del teatro) arriva su Rai 1

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In prima visione tv, su Rai 1 arriva il film La stranezza di Roberto Andò, un titolo campione di incassi che, nel ripercorrere uno spaccato di vita di Luigi Pirandello, si interroga sull’arte della rappresentazione e sul concetto di identità.
Nell'articolo:

Mercoledì 1° maggio, Rai 1 trasmette in prima visione tv il film La stranezza, uno dei campioni di incasso della stagione cinematografica 2022-2023. Diretto da Roberto Andò, il film di Rai 1 La stranezza vede Toni Servillo nei panni di Luigi Pirandello, uno dei maestri della letteratura (e del teatro italiano: con lui, nel cast, anche Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò, Rosario Lisma, Aurora Quattrocchi, Donatella Finocchiaro, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi, Filippo Luna e Tuccio Musumeci. E con Luigi Lo Cascio e la partecipazione straordinaria di Renato Carpentieri nei panni di Giovanni Verga.

Da una sceneggiatura di Roberto Andò, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, La stranezza è una produzione BiBi Film e Tramp Ltd, con Medusa Film e Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video.

La trama del film

Il film di Rai 1 La stranezza parte nel 1920. L’omaggio per l’ottantesimo genetliaco di Verga (Carpentieri) è l’occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello (Servillo).

All’arrivo a Girgenti una notizia dolorosa, la morte dell’amata balia Maria Stella, lo porta ad incontrare due becchini, Bastiano e Nofrio (Ficarra e Picone), due esseri singolari che per diletto praticano anche il teatro.  Un banale disguido impedisce e ritarda il funerale della balia e costringe lo scrittore ad addentrarsi con i due becchini nei gironi infernali della corruzione degli addetti al cimitero e poi ad attendere che l’incidente si risolva nella sua casa nella valle del Caos. 

Ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia, Pirandello trascorre lì ore inquiete e febbrili durante le quali si susseguono visioni spettrali, ricordi, malinconiche apparizioni.

Ritornato a Girgenti dopo l’incontro con Giovanni Verga, sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due becchini, Pirandello ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa: La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu

Nel teatrino in cui si è radunato l’intero paese, durante la spassosissima recita a un certo punto accade un evento imprevisto che costringe Nofrio e Bastiano a interrompere la rappresentazione. Repentinamente, in sala, l’atmosfera vira dal comico al tragico, e si trasforma in una resa dei conti totale in cui a confrontarsi sono la platea e gli attori. Pirandello spia ogni minima parola, ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato. 

Roma, 1921. Al Teatro Valle si è raccolto il pubblico delle grandi occasioni per la prima dei Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. In platea, ci sono anche Nofrio e Bastiano, ospiti dell’autore. La recita inizia e i due assistono sorpresi e rapiti, come d’altronde anche gli altri spettatori, al susseguirsi di situazioni paradossali proposte dal commediografo nella sua commedia, sino a un finale imprevedibile.

Il poster del film di Rai 1 La stranezza.
Il poster del film di Rai 1 La stranezza.

L’arte della rappresentazione

La stranezza, proposto da Rai 1, è un film che narra una storia intima e profondamente radicata nella vita e nell'arte di Luigi Pirandello, arricchita da una visione unica che il regista Roberto Andò ha ereditato dalla lettura di una biografia del celebre scrittore, suggerita dal grande Leonardo Sciascia durante una mattinata a Palermo. Tale momento significativo non solo ha acceso l'ispirazione per il film, ma ha anche impostato un approccio narrativo che intreccia la realtà con l'invenzione fantastica, esplorando il rapporto tra Pirandello, i suoi personaggi e la Sicilia degli anni '20.

Il film si posiziona nel 1921, anno in cui Pirandello scrisse e mise in scena Sei personaggi in cerca d'autore. Il contesto storico è riflesso non solo nella narrazione ma anche nei costumi, curati nei minimi dettagli per rispecchiare sia l'epoca sia la diversità dei luoghi rappresentati, dalla Sicilia rurale ai più sofisticati ambienti teatrali romani. Gli abiti, molti dei quali autentici e provenienti dalle migliori sartorie italiane, mostrano l'influenza delle culture orientali, in particolare del Giappone, e riflettono i grandi cambiamenti nella moda post Prima guerra mondiale, come la semplificazione degli abiti femminili promossa da stilisti del calibro di Coco Chanel.

La scenografia si avvale di abiti da sera eleganti per le scene al Teatro Valle, dove il pubblico è vestito in modo impeccabile per riflettere le convenzioni sociali dell'epoca, mentre nei borghi più isolati della Sicilia i costumi ritraggono uno stile di vita più semplice e ancorato al passato. Il contrasto tra questi due mondi è ulteriormente esplorato attraverso il trucco teatrale e cinematografico del primo Novecento, con attori truccati con nerofumo e baffi posticci, evidenziando il lavoro sinergico tra costumisti, truccatori e parrucchieri.

La stranezza, quindi, non è solo un omaggio alla vita e al lavoro di Pirandello, ma anche una celebrazione della moda e del design dell'epoca, che contribuiscono in modo significativo alla narrativa visiva del film. Ogni elemento, dalla sceneggiatura ai costumi, lavora insieme per creare un'atmosfera che è sia autentica che inventiva, riflettendo la complessità delle emozioni umane e la perpetua ricerca di identità, sia personale che collettiva, attraverso l'arte della rappresentazione.

La stranezza: Le foto del film

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