La syndacaliste è il nuovo film di Jean-Paul Salomé con protagonista Isabelle Huppert che sarà presentato al Festival di Venezia 2022 nella sezione Orizzonti. Regista e attrice si ritrovano insieme dopo il successo di La padrina, un film che uscito nelle nostre sale lo scorso anno è diventato un piccolo cult.
Prossimamente in sala per I Wonder Pictures, La syndacaliste ripercorre la vera storia di Maureen Kearney. Sindacalista del gruppo Areva, Kearney il 17 dicembre 2012 è stata ritrovata all’interno della sua abitazione legata a una sedia. Aveva una “A” incisa sullo stomaco e il manico di un coltello conficcato nella vagina. Sin da subito, Maureen si è convinta che a renderla bersaglio dell’aggressione sia stato il suo lavoro.
La trama del film La syndacaliste
La syndacaliste, film presentato a Venezia, ripercorre la vera vicenda di Maureen Kearney (Isabelle Huppert), delegata della Confédération française démocratique du travail, uno dei più grandi sindacati francesi, all’Areva. Nel 2012, Maureen denuncia un segreto di stato che scuote l’industria nucleare in Francia.
Da sola, contro tutto e tutti, Maureen combatte con le unghie e con i denti. Affronta ministri e industriali per portare alla luce lo scandalo e difendere più di 50 mila lavoratori. Tuttavia, una terribile aggressione cambierà per sempre il corso della sua vita.
Chi è Maureen Kearney
Ma chi è veramente Maureen Kearney, la cui vera storia viene ripercorsa nel film La syndacaliste a Venezia 2022? Di nazionalità, formazione e spirito irlandese, ma dal cuore francese, come lei stessa si è definita, Maureen Kearney si trasferì in Francia con il marito Gilles a metà degli anni Ottanta. Dopo la nascita della figlia Fiona, è divenuta professoressa presso la Societé Générale pour le Techniques Nouvelles, una filiale del gruppo Cogema, poi ribattezzato Areva (e oggi Orano). Nella scuola, insegnava inglese ai tecnici che sarebbero andati a lavorare all’estero.
Indignata dal destino toccato in sorte ad alcuni dei suoi allievi ingegneri, licenziati senza indennità, Kearney si è unita al gruppo sindacale CFDT, di cui ha subito assunto la guida manifestando un impegno politico senza precedenti. Tuttavia, nel 2011, il sindacato ha ricevuto uno strano documento che ha scosso la sindacalista: una copia del contratto tra l’Edf (la maggiore società elettrica francese) e la CGNPC (un’impresa statale cinese). Nel documento, si parla del trasferimento della tecnologia Areva. Il che avrebbe comportato la perdita di tutto il know how del gruppo e, in definitiva, di numerosi posti di lavoro.
Dalla vera storia al film
Immediatamente, la sindacalista ha mobilitato mari e monti per capire cosa stesse succedendo e porre fine a quello che già sulla carta era un disastro annunciato. Il resto della storia è visibile, prima a Venezia e poi nelle sale, nel film Le syndacaliste che le ha dedicato il regista Jean-Paul Salomé. “Mi sono interessato alla sua vicenda dopo aver scoperto un libro della giornalista Caroline Michel-Aguirre: ho capito sin da subito che c’erano tutte le premesse per un film”, ha ricordato. “le pressioni che Maureen Kearney ha subito e la conseguente aggressioni fisica avevano un grande potenziale drammatico. La sua odissea, le sue accuse, i dubbi e i momenti di sconforto, erano già una storia da film, forse più in linea con il cinema politico americano o italiano più che della tradizione francese”.
“Ho anche voluto incontrare Maureen Kearney. Volevo sapere cosa aveva vissuto, cosa aveva pensato, come si era rapportata con gli altri e come aveva rimesso insieme i pezzi della sua vita. Tutti dettagli personali che solo lei poteva raccontarmi. Chiaramente, le ho anche spiegato che il film avrebbe avuto elementi di finzione ma che la maggior parte degli spunti sarebbero venuti dal libro, che contiene molti passaggi intriganti. Le ho poi mandato la sceneggiatura una volta terminata e l’ha approvata nella sua totalità”.
“Maureen è quella che oggi si definirebbe una sopravvissuta”, ha concluso il regista. “Ci è voluto del tempo prima che si riprendesse dall’aggressione fisica che ha subito e dalla fragilità emotiva che ne è derivata. Oggi è di nuovo un’insegnante e ha ricostruito la sua vita, professionale e privata”, ha concluso il regista.
“Maureen combatte contro una specie di idra tentacolare molto più grande di lei. Ma contemporaneamente combatte anche per una cosa molto semplice: salvare dei posti di lavoro”, ha aggiunto l’attrice Isabelle Huppert. “Potrebbe lasciar perdere: era solo una sindacalista e non il sergente di un esercito. La sua forza di volontà politica e sociale l’ha però spinta ad andare avanti, finendo però schiacciata dalle sue scelte. L’aggressione che ha subito ha messo in pericolo anche la sua sfera privata e il rapporto con il marito, interpretato da Gregory Gadebois”.