Arriva al cinema dal 31 ottobre, distribuito da NoMad Entertainment con il patrocinio di Amnesty International e della Fondazione Una Nessuna Centomila, il film La Testimone – Shahed, presentato al Festival di Venezia 2024 e vincitore del Premio del Pubblico nella sezione Orizzonti Extra. Il film La Testimone - Shahed è un dramma diretto da Nader Saeivar e co-scritto con Jafar Panahi, ambientato in Iran. La storia segue Tarlan, un’insegnante in pensione e attivista per i diritti delle donne, e Zara, sua figlia adottiva, che insegna danza e decide di non indossare più il velo.
La decisione provoca attriti con il marito di Zara, Solat, un uomo potente legato al governo. Quando Zara scompare misteriosamente, Tarlan sospetta che Solat l'abbia uccisa, ma la polizia rifiuta di indagare. Tarlan si trova quindi a dover decidere se cedere alle pressioni o cercare giustizia a rischio della sua stessa vita.
Il film riflette la realtà dell’Iran contemporaneo, in cui il governo reprime le voci dissidenti e copre i crimini commessi da funzionari di alto livello. La figura di Solat incarna la corruzione e la violenza istituzionalizzata, mentre Tarlan rappresenta la resistenza contro queste forze oppressive. Attraverso la narrazione, si critica l’influenza del regime sulle vite private e pubbliche dei cittadini, in particolare delle donne.
Il regista Nader Saeivar utilizza uno stile visivo minimalista e un approccio sobrio alla narrazione, ponendo l’accento sulle interazioni quotidiane che riflettono tensioni profonde. La fotografia, curata da Rouzbeh Raiga, spesso mette in risalto la claustrofobia degli ambienti interni, contrapposta alla libertà simbolica espressa nella danza. Saeivar, in collaborazione con Panahi, adotta una prospettiva fortemente incentrata sui personaggi, evitando il sensazionalismo e concentrandosi sulla sottile complessità delle emozioni.
Vediamone una clip in anteprima esclusiva.
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I personaggi principali
Nel film La Testimone - Shahed, i personaggi principali incarnano le complessità delle dinamiche familiari e sociali all'interno del contesto politico iraniano. Tarlan, interpretata da Maryam Boubani, è il cuore pulsante della storia. Ex insegnante e attivista, Tarlan ha dedicato la vita alla lotta contro l’oppressione femminile, e continua a farlo nonostante le difficoltà che incontra. Il suo personaggio rappresenta una generazione di donne che ha vissuto la Rivoluzione iraniana e che ha sempre cercato di mantenere la propria dignità di fronte a un sistema repressivo. È una figura di grande forza morale, una donna che non si lascia intimidire, anche quando le circostanze diventano insostenibili.
Accanto a lei troviamo Zara con il volto di Hana Kamkar, sua figlia adottiva, che ha deciso di non indossare più il velo e di continuare a insegnare danza, nonostante le pressioni sociali e familiari. Zara è il simbolo di una generazione più giovane che cerca di affermare la propria libertà e autonomia in un contesto rigidamente patriarcale.
Il suo desiderio di vivere secondo le proprie regole la pone in contrasto con suo marito Solat, interpretato da Abbas Imani, che rappresenta il potere autoritario e corrotto del governo iraniano. Solat è una figura complessa: da un lato, sfrutta il suo status per reprimere Zara, dall’altro, cerca di mantenere una facciata rispettabile per proteggere la sua carriera e i suoi affari. La relazione tra Solat e Zara diventa sempre più tesa, fino a culminare in tragedia, con la scomparsa di Zara e il sospetto di omicidio che grava su Solat.
Un altro personaggio centrale è Ghazal, la giovane figlia di Zara impersonata da Ghazal Shojaei, che osserva silenziosamente tutto ciò che accade intorno a lei. Ghazal rappresenta il futuro, una generazione che nonostante le ferite del passato, cerca una via di fuga e di espressione. La sua danza finale è un atto di ribellione e liberazione, un momento simbolico che chiude il film con una nota di speranza.
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La dignità delle donne
Il film La Testimone - Shahed è un potente ritratto delle lotte che le donne iraniane affrontano quotidianamente per mantenere la loro dignità e libertà personale. Il film non solo affronta i temi della repressione e della giustizia, ma offre anche un messaggio di speranza e resistenza, incarnato nel finale liberatorio in cui la giovane Ghazal sfida apertamente le restrizioni imposte dalla società.
Sul piano tematico, La Testimone - Shahed affronta in modo incisivo questioni cruciali come l’oppressione di genere e la lotta per la giustizia. L’opera esplora la discriminazione che le donne iraniane subiscono in una società patriarcale, dove i diritti individuali sono costantemente messi a rischio da un sistema che privilegia gli uomini di potere. Zara, nel suo rifiuto di conformarsi alle aspettative sociali, diventa un simbolo di resistenza. La sua decisione di non indossare più il velo è un gesto di sfida che riflette la lotta per l’autodeterminazione femminile, una battaglia che viene portata avanti non solo da lei, ma anche da Tarlan, che si rifiuta di piegarsi di fronte all'ingiustizia.
Un altro tema centrale è la ricerca della verità e della giustizia. La determinazione di Tarlan a scoprire la verità sulla morte di Zara la porta a scontrarsi con un sistema corrotto e complice dei crimini dei potenti. Il film pone l’accento sul dilemma morale di rimanere in silenzio o lottare per la verità, anche a costo della propria sicurezza personale. In questo contesto, la giustizia appare come un obiettivo quasi irraggiungibile, ma la forza e il coraggio di Tarlan e di altre donne suggeriscono che la lotta per la verità non può essere abbandonata.
Il film si sofferma anche sul tema della resistenza intergenerazionale. Tarlan e Zara appartengono a generazioni diverse, ma entrambe combattono per lo stesso ideale di libertà e dignità. La lotta di Tarlan riflette quella di molte donne che hanno vissuto la Rivoluzione iraniana e che hanno continuato a battersi per i diritti delle donne, mentre Zara rappresenta una nuova ondata di ribellione, quella delle giovani donne che oggi sfidano apertamente il regime. La danza, elemento centrale del film, diventa simbolo di questa resistenza: un atto di liberazione che va oltre i confini imposti dalle norme sociali e religiose.
Infine, La Testimone - Shahed affronta il potere della corruzione e della violenza istituzionalizzata. Solat, con i suoi legami governativi, rappresenta l’impunità di cui godono coloro che detengono il potere. Il film critica apertamente un sistema che non solo copre i crimini, ma attivamente impedisce alle vittime di ottenere giustizia. Tuttavia, nonostante questa realtà opprimente, il film trasmette anche un messaggio di speranza, suggerendo che la verità, per quanto difficile da ottenere, non può essere del tutto soffocata.
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