Lasciami entrare, il famoso romanzo di Lindqvist, ha già originato due film: ora è una serie tv in dieci puntate per Paramount+. Al centro, la storia di un padre che farebbe di tutto per vedere tornare umana la figlia, trasformata in vampiro da piccola e assetata di sangue.
L’attore messicano Demian Bichir non è particolarmente noto al grande pubblico ma siamo sicuri che qualcosa cambierà grazie alla serie tv in dieci episodi Lasciami entrare, in arrivo su Paramount+ dal 21 ottobre.
Basata sul romanzo pubblicato nel 2004 dall’acclamato scrittore svedese John Ajvide Lindqvist, Lasciami entrare ha avuto già due differenti film: uno in svedese, realizzato nel 2009, e uno in inglese, datato 2010. La serie tv che ne ha trattato lo sceneggiato Andrew Hinderaker non è il remake dei due film: è semmai una storia del tutto nuova che dal romanzo trae ispirazione.
Un padre disposto a tutto
Al centro della serie tv Paramount+ Lasciami entrare troviamo Mark Bane (Demian Bichir) e la figlia dodicenne Eleanor (MadisonTaylor Baez). La vita della ragazzina è stata sconvolta per sempre quando a due anni è stata trasformata in vampiro. Crescendo, le sue esigenze sono aumentate e il padre è costretto a trovarle il sangue umano di cui ha bisogno per sopravvivere. Tuttavia, Mark non si è mai arreso e ha sempre coltivato la speranza di trovare una cura che possa far tornare Eleanor umana.
Le ricerche costanti di Mark hanno fatto sì che i due si siano trasferiti a New York City, dove una recente ondata di crimini raccapriccianti fa da “protezione” a ciò di cui Eleanor ha bisogno. “Mark è disposto a tutto per aiutare la sua bambina ma anche per sostentarla”, ha dichiarato Bichir alla presentazione della serie tv Paramount+ Lasciami entrare.
“Ha oltrepassato ogni limite consentito. Ha ucciso e uccide per la figlia: questo è indice di quanto voglia mantenere in un certo senso pulita l’anima di Eleanor. Si macchia lui dei delitti per evitare che lo faccia lei: non desidera per nulla trasformarla in un’assassina”.
Candidato all’Oscar nel 2012 come miglior attore protagonista per Una vita migliore, Demian Bichir è stato sorpreso quando è stato contattato per il ruolo di Mark. “Avevo visto il film svedese, sono un grande appassionato dell’arte in genere di quel Paese. E l’ho trovato uno di quei titoli che ti tiene incollato davanti allo schermo grazie alla potenza della sua storia”.
La lavorazione della serie tv Paramount+ Lasciami entrare si è rivelata particolarmente intensa per Bichir e il resto del cast. “Mi sono sentito come svuotato quando sono terminate le riprese”, ha raccontato. Tuttavia, l’attore non ha mai avuto paura dei lavori “pesanti”. Quando a vent’anni ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti dal Messico, il suo primo lavoro è stato come cameriere per un ristorante messicano.
“Lo ricordo come uno dei periodi più duri ma belli della mia vita. Ero arrivato a New York per imparare l’inglese ma nel frattempo servivo guacamole al tavolo. Non lo avevo mai fatto prima ma era divertente”, ha aggiunto specificando quanto curiosa fosse la coincidenza con il personaggio di Mark, che appena giunto nella metropoli supplica un vecchio amico per un lavoro in una cucina.
Nuovi vicini di casa
Non tutto per i Kane fila liscio nella serie tv Lasciami entrare, su Paramount+ dal 21 ottobre. Purtroppo per loro, l’appartamento in cui si trasferiscono è vicino a dove vivono la detective Naomi Cole (Anika Noni Rose) e suo figlio Isaiah (Ian Foreman). Isaiah è un ragazzino emarginato che, nella sua solitudine, vede una papabile nuova amica proprio in Eleanor.
“A volte si hanno dei vicini meravigliosi. Altre volte, invece, rappresentano un grosso ostacolo ai tuoi piani personali”, ha scherzato Bichir. “I Kane sono una famiglia disfunzionale ma anche i Cole vivono lo stesso tipo di disagio. Per me, che sono un attore oramai di una certa età, è stato affascinante vedere Madison e Ian in azione. E non nascondo di avere imparato molto da loro: sono dotati di un grandissimo talento naturale. Seppur giovanissimi, hanno capito quanto sia importante raccontare anche una storia così truce. Fortunatamente, hanno avuto anche qualche momento di spensieratezza: non sarebbe altrimenti stato un bene per loro”.