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Le Retour: I silenzi e le assenze del film di Catherine Corsini in concorso a Cannes

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Catherine Corsini presenta al Festival di Cannes Le Retour, una storia con al centro una donna di servizio e le sue due figlie che devono riconciliarsi con un passato doloroso. Ispirato alla vera storia della regista.
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Le Retour è il nuovo film della regista francese Catherine Corsini, presentato in concorso a Cannes 2023. Due anni dopo Parigi, tutto in una notte e le sue sei nomination ai César, la cineasta presenta la storia di Khédidja, una donna di servizio che lavora per una ricca famiglia parigina che le offre di prendersi cura dei bambini per un’estate in Corsica. Ciò rappresenta per lei e le sue due figlie, Jessica e Farah, di tornare sull’isola che hanno lasciato quindici anni prima in tragiche circostanze.

Mentre Khédidja lotta con i suoi ricordi, le due figlie adolescenti si abbandonano a ogni tentazione dell’estate, dagli incontri inaspettati alle prime esperienze amoroso. Ma il viaggia darà a loro l’opportunità di scoprire una parte nascosta della loro storia.

Interpretato da Aïssatou Diallo Sagna, Suzy Bemba, Esther Gohourou, Virginia Ledoyen e Denis Podalydès, il film Le Retour uscirà anche in Italia con la distribuzione a cura di I Wonder Pictures.

Ispirazioni biografiche

Aïssatou Diallo Sagna, la protagonista del film Le Retour, era anche nel cast di Parigi, tutto in una notte, opera della stessa regista Catherine Corsini che mescolava attori affermati con non professionisti. “Quel set mi ha dato modo di entrare in contatto con personalità che mi hanno toccato molto a livello umano”, ha ricordato la regista.

“E tra queste c’era Aïssatou, che ha ottenuto un César per la sua interpretazione. Il mio è un lavoro che ci fa passare da un volto a un altro ma ci tenevo particolarmente a non dimenticarmi di lei e a metterla al servizio di una storia che portasse altrove. Sul set di quel film, mi ha raccontato molto della sua vita e grazie a lei ho scoperto tantissimi dettagli sulle culture guineana e senegalese, cosa significa il rapporto con la propria terra di origine e anche cose più banali come le acconciature delle donne. Per me, è stato bello continuare a lavorare insieme”.

La storia raccontata in Le Retour trae spunto da esperienze vissute in prima persona dalla regista ma anche dalla cosceneggiatrice trentacinquenne Naïla Guiguet, la cui madre è di origini senegalesi. “Ho scelto di scrivere la storia con Naïla perché mi sentivo troppo lontana dalle giovani che volevo raccontare. E lei mi ha ispirato molto, fino al punto di scegliere come nome della protagonista quello di sua madre, Khédidja. In più, ho fatto appello alla mia storia personale".

"Sono cresciuta con due sorelle. E ho avuto un padre di origine corsa che è morto in un incidente stradale quand’ero piccola e una madre che non sopportava la Corsica, dove si sentiva isolata e chiusa. Il mio desiderio era quello di raccontare come per amore le donne possono assoggettarsi a un luogo e come due sorelle possono comportarsi in maniera diversa, integrandosi o reagendo con una certa violenza relativa”.

La regista Catherine Corsini.
La regista Catherine Corsini.

Silenzi e assenze

Nella vita delle tre protagoniste del film Le Retour il silenzio gioca un ruolo fondamentale: sarà solo la parola a riportarle sulla via della riconciliazione. “Il misterioso silenzio di Khédidja genera romanticismo ma anche molte domande”, ha spiegato la regista Catherine Corsini. “Ma il silenzio, così come le bugie, genera solo infelicità e confusione. Le donne sono spesso abituate a non dire tutto… ma Khédidja tace in primo luogo perché si trova nell’ultimo gradino della scala sociale”.

L’assenza del genitore gioca inevitabilmente un ruolo chiave nella vita delle due sorelle, Farah e Jessica. “Probabilmente la mancanza di mio padre fa sì che sia un elemento ricorrente anche nei miei film”, ha commentato la regista. “Trovavo, ad esempio, molto opprimente il termine “vedova” quando veniva usato per riferirsi a mia madre. Senza dubbio, ciò che mi è accaduto ha finito con l’alimentare la mia immaginazione e, crescendo, ho meno paura di scavare nel mio intimo e di parlare anche di me nella finzione dei miei film”.

Ma ritornare in Corsica ha avuto un profondo impatto anche nella vita di Catherine Corsini. “La Corsica ha insito qualcosa di violento e aspro nei suoi paesaggi, tra mare e montagne. Ha un territorio molto impervio, lontano dalle immagini turistiche che siamo soliti vedere. È come se ci fosse qualcosa di ancestrale, immutabile e legato a forze arcaiche. Sapevo che girare lì avrebbe potuto sconvolgermi… in un certo modo, è stato come ritornare alla mia casa d’infanzia: riaprendone le porte, è venuto fuori tutto ciò che avevo rimosso. Non è stato facile ma avevo bisogno di stare lì per capire cosa potesse accadere”.

“Sebbene si parli anche del razzismo, Le Retour è un film che esplora la questione delle radici, delle origini e dei modi che abbiamo per affrontare le mancanze e le assenze”, ha concluso la regista.

Le Retour: Le foto del film

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