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Luce: Un film Netflix riflette sull’identità nera e sulle dinamiche di potere

Netflix propone il film Luce, con al centro uno studente liceale che da ex bambino soldato in Eritrea è stato adottato da una famiglia bianca benestante negli Usa. Un terribile sospetto lo porta però a interrogarsi sulla sua identità e sul desiderio di vivere come vuole.
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Approda su Netflix, con qualche anno di ritardo rispetto alla sua uscita nei cinema americani, il film Luce. Diretto da Julius Onah, è tratto da una rappresentazione teatrale che si interroga sull’identità nera. Protagonista è l’attore Kelvin Harrison Jr. nei panni di Luce, uno studente liceale nero che si ritrova faccia a faccia con l’accusa mossa dalla professoressa, sempre nera, interpretata da Octavia Spencer.

Ex bambino soldato, Luce vive una condizione di privilegio grazie ai genitori bianchi adottivi, portati in scena da Naomi Watts e Tim Roth. Ma, nonostante ciò, lotta incessantemente per essere chi vuole e affermare la propria identità, al di là delle dinamiche di potere in atto nella società.

La trama del film Luce

Diventato in breve tempo uno dei film più discussi negli Stati Uniti, Luce è un thriller psicologico destinato a lasciare senza fiato il pubblico di Netflix. La storia ruota intorno a Luce (Kelvin Harrison Jr.), atleta liceale e abile battitore. Luce è quello che si dice il classico ragazzo modello. O, almeno, così è come lo vedono i suoi genitori (Naomi Watts e Tim Roth), che lo hanno adottato un decennio prima da una nazione devastata dalla guerra. Cresciuto in Eritrea, Luce è stato un bambino soldato e sono serviti molti anni di riabilitazione per guarirlo dai traumi.

Quando però l’insegnante di Luce (Octavia Spencer) fa una scioccante scoperta nel suo armadietto (inerente a uno scritto in cui si è impersonificato nello psichiatra Frantz Fanon), la reputazione di Luce viene del tutto messa in discussione. Il ragazzo è davvero colpevole o la professoressa si è fatta travolgere da alcuni pericolosi stereotipi?

Il poster originale del film Netflix Luce.
Il poster originale del film Netflix Luce.

Una storia personale

Adattamento di una rappresentazione teatrale di JC Lee, il film Netflix Luce offre una riflessione intensa, stratificata e profondamente divertente sull’identità dell’America di oggi. “Una delle cose che mi ha maggiormente colpito dello spettacolo è come ha trattato il tema dell’identità nera”, ha dichiarato il regista e cosceneggiatore Julius Onah.

“Lo ha fatto contrapponendo una donna afroamericana nata e cresciuta negli Stati Uniti e un ragazzo immigrato dall’Africa. Ha toccato qualcosa di molto profondo in me: sono nato in Nigeria e ho trascorso i primi dieci anni della mia vita a girare per il mondo. Mi sono trasferito ad Arlington, in Virginia, quando avevo dieci anni. Sono arrivato con un padre diplomatico che, alla scadenza del suo mandato, se n’è andato lasciando da soli me, mia madre e i miei fratelli. Non è stato facile essere accettati da immigrati, così come duro è stato il cambiamento. Sono passato dall’essere il figlio di un ambasciatore a divenire quello di una mamma che lavorava in un fast food e prendeva il sussidio di assistenza per tirare avanti”.

“Quando ho finito il college, non ero ancora cittadino americano”, ha ricordato Onah. “Ho passato quasi un anno senza documenti e a pulire tavoli come lavoro. Lo racconto perché l’aver vissuto come outsider è quello che mi ha portato a voler realizzare Luce, un film che grazie a Netflix ora arriva ovunque”.

Il regista Julius Onah.
Il regista Julius Onah.

Due genitori liberali

Amy e Peter, i genitori adottivi di Luce, il protagonista dell’omonimo film Netflix, sono due persone liberali e ben intenzionate i cui valori vengono testati. “Ad Arlington, ho conosciuto diverse persone come loro due”, ha sottolineato il resta Julius Onah. “Sono persone istruite, intelligenti, privilegiate e portatori di certi valori. Tuttavia, era interessante capire cosa accade loro quando scoprono la differenza che intercorre tra i valori che professano e la realtà delle loro esistenze. Il film mostra come spesso le buone intenzioni finiscono per trasformarsi in altro, senza che quest’altro sia mosso da propositi malevoli”.

Dei due genitori, quella che subisce il cambiamento più drammatico è Amy, impersonata da Naomi Watts. “luce è essenzialmente la storia del suo risveglio. Rispetto agli altri personaggi Amy ha una prospettiva più conflittuale: deve decidere cosa è disposta ad accettare o no come madre e come membro della società in cui vive”, ha aggiunto Onah.

Naomi Watts e Tim Roth nel film Netflix Luce.
Naomi Watts e Tim Roth nel film Netflix Luce.

La tensione tra l’insegnante e lo studente

Uno degli aspetti più interessanti del film Netflix Luce è dato dalla tensione e contrapposizione tra la professoressa Harriet Wilson e Luce, entrambi neri. Colei che per il ragazzo avrebbe potuto essere l’ultima ancora di salvezza diventa presto qualcun altro. “Volevo sottolineare le differenze generazionali”, ha evidenziato Onah.

“Harriet è un prodotto degli anni Sessanta e dei diritti civili, del movimento liberale che mirava a cancellare le differenze tra le persone. Luce è invece il prodotto di qualcosa di diverso. Il ragazzo vuol far capire all’insegnante che ognuno dovrebbe avere la libertà di essere chi vuole e definirsi interamente secondo la propria unicità… un concetto forse rivoluzionario a cui il mondo però non sembra essere ancora pronto. Quella di Luce è una posizione estendibile a ogni gruppo sottorappresentato ed ecco perché il mio film, oltre che parlare di identità, racconta anche di dinamiche di potere e di privilegi”.

Considerando ciò, Luce appare come un personaggio profondamente complesso e conflittuale, che contiene moltitudini. “Luce è come un bambino con una Lamborghini ma senza la patente per guidarla. Sta cercando di capire chi è ma vede come intorno a sé qualcosa ancora non va come dovrebbe ansare. Cosa può fare al riguardo? È, in definitiva, un giovane alla ricerca di se stesso che vuole decostruire la versione idealizzata di sé che restituisce agli altri. In poche parole, è un rivoluzionario in erba. Allo stesso tempo, è il simbolo del meglio e del peggio dell’identità nera”.

Luce: Le foto del film

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