TheWom.it ha avuto la straordinaria occasione di incontrare in videocall con Lucien Laviscount, il protagonista maschile del film This Time Next Year, e di confrontarsi con lui sui temi affrontati dal film, in un gioco di rimandi tra personaggio e attore. Noto in tutto il mondo per il ruolo di Alfie nella serie tv Emily in Paris, Lucien Laviscount ci racconta aspetti profondi della sua vita, della sua carriera e delle scelte che lo hanno portato a diventare l'artista che è oggi.
Con una sincerità disarmante, Lucien affronta il tema del destino, un concetto centrale nel suo nuovo film This Time Next Year. Attraverso il personaggio e le vicende che interpreta, l’attore esplora il sottile equilibrio tra coincidenze e scelte consapevoli, un’idea che sembra rispecchiare anche la sua filosofia di vita. Lucien Laviscount ci offre uno sguardo unico non solo su come percepisce il suo percorso professionale, ma anche su come affronta i legami, le aspettative e le sfide personali.
In questa intervista scopriamo un lato intimo di Lucien Laviscount, che, pur avendo raggiunto grandi traguardi, ammette di sentire sempre un certo vuoto, una spinta verso qualcosa di nuovo che lo motiva a migliorarsi continuamente. Ci racconta di momenti in cui ha sentito che incontri e circostanze erano "destinate" a succedere e di come queste esperienze abbiano influito su di lui. Tra riflessioni personali e risate, scopriamo cosa significa per Lucien Laviscount lavorare con determinazione, aprirsi alle nuove esperienze e cercare un equilibrio tra soddisfazione e ambizione.
Un viaggio tra destino e scelte, tra aspettative e soddisfazioni: preparatevi a conoscere Lucien Laviscount in una luce completamente nuova ma prima scopriamo cosa racconta il film This Time Next Year per dare un senso alle domande che gli abbiamo posto.
LEGGI ANCHE - Luka Zunic: “La versione migliore di me stesso” – Intervista esclusiva
La clip in esclusiva
Arriva al cinema dal 14 novembre distribuito da Notorious il film This Time Next Year, che il regista Nick Moore ha tratto dall’omonimo romanzo di Sophie Cousens, pubblicato nel 2020. Con protagonisti Lucien Laviscount, reso celebre da Emily in Paris, e Sophie Cookson, il film This Time Next Year è una commedia romantica che conquista per la sua dolcezza e i personaggi ricchi di sfumature attraverso una storia esplora temi come il destino, le seconde possibilità e l'importanza di affrontare il proprio passato per costruire un futuro felice.
La trama ruota intorno a Minnie Cooper (Cookson) e Quinn Hamilton (Laviscount), nati entrambi il primo gennaio del 1990, nello stesso ospedale, a pochi minuti di distanza. Ma mentre Quinn è cresciuta in una famiglia amorevole e agiata con la madre Tara (Golda Rosheuvel), Minnie ha avuto una vita piena di difficoltà e sfortune, con due genitori fuori dai canoni, Connie (Monica Dolan) e Keith (John Hannah). La storia inizia quando Minnie e Quinn si incontrano casualmente la notte di Capodanno, trent'anni dopo la loro nascita. Da quel momento, iniziano a scoprire quanto le loro vite siano in qualche modo intrecciate, portandoli a interrogarsi su ciò che il destino abbia in serbo per loro.
Minnie è convinta che Quinn abbia "rubato" la sua fortuna fin dalla nascita, perché, per una serie di coincidenze e disgrazie, tutto nella vita di Minnie sembra andare storto. L’incontro però si trasforma presto una sorta di catalizzatore, che spinge entrambi a riflettere sul proprio passato e a rivalutare le proprie vite e scelte, facendo i conti con le aspettative e il ruolo che le seconde possibilità giocano nelle nostre esistenze.
Guardiamone una clip in anteprima esclusiva.
Destinati a incontrarsi
Minnie Cooper, uno dei due protagonisti del film This Time Next Year, è una donna che conquista subito la simpatia del pubblico. Ha un carattere vivace, pieno di creatività e passione, anche se nella sua vita tutto sembra andare storto. Gestisce una piccola azienda di torte che fatica a decollare, ma nonostante le sfide non si arrende. Minnie è l’incarnazione di chi si sente spesso destinato alla sfortuna e, di fronte alle avversità, non può fare a meno di pensare che qualcuno o qualcosa le abbia rubato la buona sorte, almeno così sua madre le ha fatto credere. Questo "qualcuno" è proprio Quinn, nato lo stesso giorno nello stesso ospedale, e che, almeno in apparenza, ha avuto dalla vita solo il meglio.
Quando Minnie incontra Quinn, si trova di fronte una persona che sembra vivere tutto ciò che lei desidera. Quinn Hamilton è affascinante, sicuro di sé e proviene da una famiglia benestante che gli ha sempre dato tutto ciò di cui aveva bisogno. Tuttavia, dietro questa facciata perfetta, si nasconde un lato più complesso e vulnerabile. Anche Quinn ha le sue insicurezze e lotta con la pressione delle aspettative che gli altri hanno su di lui, in particolare quelle della madre Tara. Quinn rappresenta quel genere di persona che, nonostante abbia tutto ciò che di materiale gli serve, ha bisogno di tempo e di introspezione per trovare ciò che veramente lo rende felice.
Destino o scelte?
Il film This Time Next Year esplora il tema del destino e delle coincidenze, chiedendosi quanto i momenti cruciali della vita siano frutto del caso o, al contrario, di un destino prestabilito. La vita di Minnie e quella di Quinn sembrano intrecciarsi fin dalla nascita, ma il regista gioca con l’idea che siano le scelte e le azioni dei personaggi a dare senso a queste coincidenze. È una riflessione su come ognuno di noi possa reinterpretare le coincidenze della vita e magari trovarvi un significato.
Un altro tema centrale è quello delle seconde possibilità. Entrambi i protagonisti si trovano in un momento della vita in cui hanno bisogno di fermarsi, fare un bilancio e rivedere le proprie scelte. Minnie ha sempre visto la sua vita attraverso la lente della sfortuna, ma l’incontro con Quinn la porta a chiedersi se non possa, invece, essere lei a decidere di cambiare il proprio percorso. Quinn, dal canto suo, inizia a vedere che per essere felice non basta soddisfare le aspettative altrui: deve prendersi la libertà di seguire il suo vero io. Insieme, i due personaggi si spingono a considerare nuove possibilità, superando i blocchi che li trattengono.
La crescita personale e l’autostima sono due temi interconnessi che attraversano il film. Minnie e Quinn lottano entrambi con le proprie insicurezze. Minnie è una donna talentuosa, generosa e sempre pronta ad aiutare gli altri, ma il suo continuo confrontarsi con le proprie "sfortune" la porta spesso a non vedere il proprio valore. Quinn, che apparentemente ha tutto ciò che gli serve, fatica invece a sentirsi libero di vivere per se stesso. Entrambi i personaggi, nel corso della storia, imparano a conoscersi e a valorizzarsi, trovando in questo nuovo amore la spinta per una crescita interiore.
Infine, il film getta luce anche dell’importanza delle relazioni, sia quelle romantiche che quelle di amicizia e familiari. Le relazioni sono ciò che danno profondità alla storia, e ci ricordano come il supporto delle persone care sia essenziale per affrontare i momenti difficili. Ma non solo: attraverso i personaggi, si sottolinea come, per costruire una relazione autentica e appagante, è altrettanto importante imparare a stare bene con sé stessi.
This Time Next Year è quindi una storia d’amore, ma anche un racconto sulla crescita e la scoperta di sé, che tocca temi universali con un tocco leggero e a tratti ironico. Un film perfetto per chi cerca una commedia romantica che sappia anche far riflettere su ciò che conta davvero nella vita.
LEGGI ANCHE - Hot Frosty: la magia dell’amore e del Natale nella commedia romantica di Netflix
This Time Next Year: Le foto del film
1 / 15Intervista esclusiva a Lucien Laviscount
La prima domanda è molto semplice. Il tema di This Time Next Year è il destino. Personalmente, credi nelle coincidenze o pensi che le nostre vite siano modellate da scelte chiare? Ti è mai capitato qualcosa che ti abbia fatto pensare "doveva andare così"?
Decisamente. Ci sono stati momenti nella mia vita che credo fossero destinati a succedere, ma allo stesso tempo credo che le mie scelte e i sacrifici abbiano giocato un ruolo importante. Non credo che le cose accadano sempre esattamente come era stato previsto, o come il destino avrebbe voluto, ma penso che ci sia un percorso da seguire. Bisogna lavorare sodo per realizzare il proprio destino e fare le scelte giuste per diventare la persona che è venuta al mondo per essere.
Non è una domanda così semplice allora?
No, non lo è affatto! È una delle domande più difficili... grazie per aver iniziato con questa domanda "semplice" sul destino (ride, ndr)!
Nel film, il tuo personaggio, Quinn Hamilton, è ritratto come un uomo che prova una certa insoddisfazione personale. Ti è mai capitato, nonostante i tuoi successi, di sentire che mancasse qualcosa nella tua vita?
Credo che ci sia sempre qualcosa che manca, ed è proprio ciò che ti fa alzare dal letto la mattina dopo. È ciò che ti spinge a cercare una soddisfazione piena nella vita, nell'amore, in tutto ciò che facciamo. Penso che, se fossimo completamente soddisfatti, ci sarebbe poco altro da fare. Quel senso di "qualcosa che manca" ci permette di crescere e di andare avanti. La vita è un viaggio, e credo che quando una porta si chiude, se ne apre un'altra. Non c'è un traguardo finale, stiamo tutti imparando e crescendo. È un ciclo continuo di insoddisfazione, ma è anche ciò che ci tiene vivi.
In questo film, i personaggi si incontrano per caso, come se il destino li stesse unendo. Ti è mai capitato di incontrare ripetutamente la stessa persona in momenti diversi della tua vita, come se fosse destino?
Sì, succede ancora oggi. Di recente ero a Marrakech con degli amici e mi sono imbattuto nella stessa persona all’hotel per ben tre volte al giorno: in palestra, a colazione e in altri momenti. Era così strano che alla fine ho dovuto presentarmi. L’ho fatto e siamo diventati amici. Penso che questi incontri casuali ci mostrino l’importanza di essere aperti alle nuove esperienze e alle persone. Spesso siamo così concentrati su noi stessi che non vediamo ciò che ci circonda, ma credo che alzare la testa e guardarsi intorno ci renda più felici e ci faccia capire che non dobbiamo affrontare il viaggio della vita da soli.
This Time Next Year esplora anche le aspettative sociali e familiari, in particolare per il personaggio di Quinn. Senti di dover soddisfare le aspettative degli altri, in particolare quelle della tua famiglia, nella tua carriera di attore?
In realtà, non so quali siano le loro aspettative. Credo di avere aspettative molto alte su me stesso, puntando a una sicurezza in me stesso che non è del tutto normale. Una volta Will Smith disse una frase che adoro: "Mettetemi su un tapis roulant accanto a un atleta olimpico e non scenderò finché non avrò vinto o finché non sarò morto". Quella determinazione, quell’ambizione, è ciò che mi guida e non mi abbandonerà. Anche se sto avendo un po' di successo al momento, è solo il primo gradino verso ciò che voglio davvero raggiungere, sia personalmente che professionalmente.
Sei felice di chi sei diventato come attore?
(sorride, ndr) Sì, posso dire che sono sulla strada giusta. C’è sempre spazio per migliorare e per crescere, ma sono contento dei passi che ho fatto.
Il tuo personaggio e quello di Minnie sono molto diversi. Nella tua vita c'è qualcuno tra amici, partner o familiari che rappresenta il tuo opposto e che ammiri proprio per queste differenze?
Sì, assolutamente. Col passare degli anni, il mio gruppo di amici è cambiato molto. Quando ero più giovane, avevamo tutti gli stessi interessi e opinioni, ma ora mi ritrovo circondato da persone con idee molto diverse dalle mie, su politica, amore, relazioni, su tutto. Questo rende le conversazioni più stimolanti e mi fa riflettere. Non sento più solo l’eco delle mie stesse opinioni, ma ricevo prospettive nuove che mi aiutano a crescere.
Il regista Nick Moore ha saputo creare un'atmosfera che bilancia leggerezza e profondità. Quanto ti riconosci in questa visione e come pensi che il cinema di oggi riesca a raccontare storie vere con le sfide e le emozioni che tutti viviamo?
Credo che ci siano film e serie che riescono davvero a raccontare storie autentiche, che mostrano la vera essenza della vita. Ma il cinema è anche intrattenimento, deve trasportarti in un mondo diverso, farti sognare. Questo film, ad esempio, mi ha colpito perché non è la solita commedia romantica. Non c’è solo la classica storia d’amore dove uno salva l’altro; entrambi i personaggi devono trovare se stessi prima di poter stare insieme. È per questo che amo questo progetto.
Ci vedremo prossimamente a Roma (il riferimento è alla possibilità che la serie Emily in Paris traslochi nella nostra capitale, ndr)?
Speriamo (ride, ndr).