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Lunana, il (piccolo) film che sfida Sorrentino agli Oscar 2022

Lunana è il piccolo film targato Bhutan che sfiderà agli Oscar il nostro Paolo Sorrentino. Proverà a strappargli la statuetta per il miglior film straniero. Ma cosa racconta? Perché ha affascinato i membri dell’Academy? Il segreto è nella semplicità di un mondo che lentamente sta svanendo.
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Quando sono state annunciate le nomination agli Oscar 2022 per il miglior film in lingua non inglese, tutti abbiamo esultato per Paolo Sorrentino e il suo È stata la mano di Dio. Smaltita l’euforia e scorrendo la lista dei suoi rivali, un titolo è saltato all’occhio. Si tratta di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo: un film realizzato in Bhutan candidato agli Oscar 2022?, è stata la domanda che ci ha colto di sorpresa. Il Bhutan non è certo una delle nazioni più vive cinematograficamente parlando, tant’è che arriva per la prima volta agli Oscar. Cosa avrà mai colpito mai i giurati? Come può un film così piccolo competere con rivali così temibili? La risposta l’abbiamo trovata.

Realizzato con pochi soldi e ancor meno mezzi, Lunana: Il villaggio alla fine del mondo è un film che arriva agli Oscar 2022 per colpire tutti noi, invitandoci a riflettere sui piccoli e grandi valori della vita, sulle diversità e sull’inclusione. Protagonisti sono gli abitanti e i loro figli di un piccolo e sperduto centro tra le alture dell’Himalaya, gente che non ha nulla di materiale ma che è felice. E che sogna, prima o poi, di fare un giro in macchina.

Cosa racconta Lunana

Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, il film candidato agli Oscar 2022, uscirà anche in Italia il 31 marzo distribuito da Officine Ubu. Ma cosa racconta nello specifico?

Ugyen, il protagonista di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, è un giovane insegnante dell’odierno Bhutan. Piuttosto che dedicarsi al lavoro, preferisce coltivare il sogno di emigrare in Australia e diventare un giorno cantante. I suoi superiori, però, come ammonimento decidono di trasferirlo e di mandarlo nella scuola più sperduta del mondo, in un isolato e minuscolo villaggio chiamato Lunana. Tagliato fuori dalla realtà a cui era abituato, Ugyen non avrà più le sue comodità, le nostre comodità.

Dopo gli 8 faticosi chilometri di viaggio, si rende conto di quanto povero sia il luogo. Non c’è elettricità e non ci sono libri di testo. E non c’è nemmeno una lavagna. Ha solo un placido yak, che bruca nel cortile e assiste, quando ha voglia, alle lezioni.

Nonostante la povertà regni sovrana, i locali lo accolgono con un caloroso benvenuto ma a Ugyen è chiaro che insegnare ai piccoli senza il sostegno di alcun materiale non è una passeggiata. Vorrebbe ritornarsene subito a casa ma l’allegria contagiosa dei bambini pian piano lo frena. Vivendo a stretto contatto con la piccola comunità, giorno dopo giorno, si scoprirà un uomo nuovo grazie alla forza spirituale che tutti quanti gli infondono. E si riapproprierà di quei valori che tutti noi abbiamo dimenticato.

La ricerca della felicità

Essendo la nazione della felicità interna lorda, il Bhutan dovrebbe essere il Paese più felice al mondo. Ma cosa significa essere felici per davvero? I bhutanesi, dopotutto, sono così felici? Non diremmo. Per uno strano scherzo del destino, molti bhutanesi lasciano la madre patria, la terra della felicità, per cercare il loro ideale di “felicità” nelle scintillanti città dell’ovest.

Così come Ugyen, il protagonista di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, che vorrebbe trovare la sua di felicità trasferendosi in Australia. Eppure, cambierà idea quando la destinazione per lui scelta sarà un’altra. Perché lo fa?

La risposta è semplice ma non scontata: la felicità, tutto ciò che ricerchiamo nel mondo circostante, in realtà vive dentro di noi, occorre affrontare il giusto viaggio, interiore e non materiale, per trovarla.

A Lunana, nella valle oscura

Anziché in Australia, Ugyen si vede catapultato nella scuola più isolata del mondo, nel villaggio di Lunana. È un piccolo insediamento di anime che si trova lungo i ghiacciai dell’Himalaya, raggiungibile solo attraverso un trekking di otto giorni tra i sentieri di alcune delle montagne più alte della Terra.

A Lunana vivono 56 persone, la maggior parte delle quali non è mai uscito dai confini del villaggio. Lunana significa letteralmente “la valle oscura” e mai definizione fu più azzeccata. A Lunana non arriva quasi la luce del sole, figuriamoci quella elettrica: è talmente isolato che nessuno è riuscito mai a portare i tralicci della corrente o i ripetitori per i telefoni cellulari. Ma questo ha fatto sì che le terre e la gente conservassero una purezza innata, non travolta dalla frenesia della modernità.

Per girare Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, film candidato agli Oscar 2022, la produzione dipendeva totalmente dalle batterie a energia solare. Nonostante le difficoltà tecniche, chiunque fosse sul set parla di esperienza unica, metafisica.

La piccola Pem Zam in Lunana.
La piccola Pem Zam in Lunana.

Le speranze e i sogni dell’umanità

I temi principali di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo sono la ricerca della felicità e il senso di appartenenza, questioni con chiunque può confrontarsi indipendentemente dalla propria cultura e dal proprio background. “Ho scelto Lunana – ha spiegato il regista Pawo Choyning Dorji – e la sua diversità per mostrare che, a qualsiasi latitudine e condizione, le speranze e i sogni che collegano l’umanità sono gli stessi”.

Un cast “reale”

I protagonisti di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo sono i bambini e gli abitanti del villaggio, simbolo di una spontaneità che forse non tornerà mai più. Al suo debutto cinematografico è anche Sherab Dorji, che interpreta il giovane insegnante Ugyen. Così come il personaggio che porta in scena nel film, anche Dorji sognava di lasciare il Bhutan per tentare la carriera di cantante in Australia.

Accanto a lui troviamo i debuttanti Ugyen Norbu Lhendup, un ingegnere civile disoccupato con la passione per la musica e la recitazione, e Kelden Lhamo Gurung, studentessa al secondo anno di college nota per aver inciso numerose canzoni in patria.

Ma soprattutto c’è la piccola Pem Zam, una bambina di nove anni che frequenta la scuola elementare di Lunana. Vive con la nonna dopo che i suoi genitori si sono lasciati e non ha mai messo il naso fuori Lunana. Non sa cosa sia l’elettricità e ancor meno conosce il significato della parola internet. Pem ha solo un grande sogno: vedere un giorno cosa c’è dietro le montagne di Lunana e magari fare un giro in macchina per la prima volta in vita sua.

Lunana: Le foto

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