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M3gan: la bambola che non vi farà più dormire

m3gan film
M3gan, nuovo film horror nato dalla mente diabolica di James Wan, sta per arrivare al cinema e promette di trasformarsi nel peggiore dei nostri incubi, rivelandosi un mix letale di intelligenza e cattiveria.

Preparatevi a tremare per la paura: Universal Pictures Italy porta al cinema dal 4 gennaio il film M3gan, un horror diretto da Gerard Johnston ma prodotto da James Wan, una delle menti più prolifiche (e diaboliche) del genere. Al centro del racconto c’è M3gan, molto più di una semplice bambola.

A differenza di Annabelle che con il suo aspetto inquietava, M3gan è più rassicurante. Ha un bell’aspetto e fa parte a tutti gli effetti della famiglia. Si, perché è anche una meraviglia di intelligenza artificiale, programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. M3gan è in grado di ascoltare, guardare e imparare. Può essere amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata. Ma sa anche diventare il peggior incubo di tutti quanti!

Il nome della bambola, M3gan, simile a quello femminile molto diffuso, è in realtà l’acronimo di Model 3 Generative Android. La bambola usata per le riprese è stata realizzata a grandezza naturale da molteplici squadre di lavoro provenienti da differenti discipline, comprese un attore in carne e ossa, effetti visuali, scenografi e animatori, tutti coinvolti per sviluppare una nuova icona dell’horror al meglio della sua tecnologia.

La trama del film M3gan

M3gan, la bambola al centro dell’omonimo film, è molto realistica e ad altezza naturale. Guardandola, nessuno direbbe mai che è frutto dell’intelligenza artificiale. Progettata da Gemma (Allison Williams), una brillante sviluppatrice di una compagnia di gioco, è tutto ciò che in una famiglia serve per crescere, educare e intrattenere i bambini, a cui riesce a legarsi in maniera incredibile ed empatica.

Quando improvvisamente deve prendersi cura di Cady (Violet McGraw), la nipote di otto anni rimasta orfana, Gemma capisce di essere insicura e impreparata nel ruolo di genitrice. Ritrovatasi sotto un’intensa pressione a lavoro, Gemma stabilisce di affidare Cady al prototipo di M3gan a sua disposizione, nella speranza di risolvere il problema: la sua scelta avrà conseguenze inimmaginabili. 

Con il passare del tempo M3gan e Cady sviluppano un legame indissolubile e Gemma matura il terrore che la sua invenzione stia apprendendo con una velocità impressionante, al punto tale da arrivare a percepire minacce per Cady che non esistono. 

Il poster italiano del film M3gan.
Il poster italiano del film M3gan.

Una nuova bambola assassina

Il mito delle bambole assassine è da sempre considerato un punto cardine del genere horror. Da Chucky ad Annabelle, sono tante le bambole che improvvisamente prendono vita e si trasformano nel peggior incubo dei loro proprietari. Del resto, si tratta di una delle paure più diffuse tra i bambini di tutto il mondo: chi di noi da piccolo, al buio della propria cameretta, non ha visto gli occhi del suo giocattolo preferito muoversi? E, nel caso delle bambole, la paura è sempre stata così radicata anche per il loro aspetto solitamente “umano”. Le manca la parola è una delle frasi che abbiamo più spesso sentito pronunciare da chi una bambola ce la vendeva, proprio per evidenziarne l’aderenza all’aspetto umano.

M3gan, la protagonista del film prodotto da James Wan, umana lo è quasi per davvero, nonostante sia un mix letale tra Annabelle e Terminator. La storia, firmata dalla sceneggiatrice Akela Cooper (“una donna nera che scrive horror, una pioniera”, come ama definirsi), fa leva sulle paure più recondite dell’autrice, legate a una delle sue tante esperienze professionali.

“Mi sono trovata spesso a fare da babysitter ai miei nipoti e ho sempre pensato con grande spavento all’ipotesi di dovermi improvvisamente fare carico di un bambino piccolo a tempo pieno”, ha spiegato Cooper. “Era necessario spingere la nostra protagonista, Gemma, fuori dalla propria zona di comfort per costruire un arco narrativo pieno. Non sa come gestire questo ruolo in cui è stata catapultata e pensa di poter usare il lavoro come soluzione. Così arriva M3gan. L’illusione che prova Gemma è di potersi prendere cura della nipote senza effettivamente doverlo fare. Io non ho idea di come dover gestire un trauma infantile così profondo, ma questo robot saprà farlo.”

Cooper ha lavorato non solo sul fatto che Gemma abbia voluto scansare le proprie responsabilità, ma anche sul rifiuto di poter dare un sostegno emotivo alla nipote Cady. “Una terapista arriva a fare presente a Gemma che la nipote finirà a costruire un legame profondo con la bambola e che questa prospettiva comporta un rischio,” ha aggiunto la sceneggiatrice. “Ho voluto puntare su un percorso che conducesse Gemma dalla posizione più scomoda all’assumersi tutte le responsabilità della crescita di Cady.” 

Il senso di colpa di Gemma sarà aumentato dal fatto che le terribili azioni di cui si macchia M3gan nel film sono dovute a una scelta di programmazione di cui lei stessa è autrice. “Questa è stata una precisa richiesta di James,” ha chiarito Cooper. “Di fatto peggiora soltanto le cose, anche a livello emotivo, perché è lei stessa a dire a M3gan di proteggere Cady a tutti i costi e la bambola la ascolterà alla lettera.”

A un livello più generale, il film M3gan esplora la crescente dipendenza che abbiamo sviluppato con la tecnologia per la gestione delle nostre vite e la potenziale minaccia in cui incorriamo se decidiamo di delegare tutto il controllo. “La ricerca scientifica come l’intelligenza artificiale sono degli ambiti interessanti da approfondire, anche per la crescente rilevanza che hanno nelle nostre vite” è la considerazione di Wan. “Ci affidiamo alla tecnologia in un modo quasi acritico. Se questi strumenti decidessero di ribaltare gli equilibri e attaccarci vivremmo una dimensione orribile. Questa è la prospettiva che abbiamo provato a catturare con M3gan”.

Allison Williams e il regista Gerard Johnstone sul set del film M3gan.
Allison Williams e il regista Gerard Johnstone sul set del film M3gan.

I personaggi principali

Il film M3gan ha il suo punto di forza ovviamente nella bambola (nei piani lunghi è interpretata da Amie Donald). Tuttavia, diversi sono gli umani che le gravitano intorno. Conosciamoli da vicino.

  • Gemma (Allison Williams)

Da ingegnere meccanico nella divisione Purrpetual Pet di Funki, Gemma ha sviluppato grandi capacità di mettere alla prova la sua brillante intelligenza per il successo di una società globale che si occupa di produrre giocattoli. Il suo sogno è di valorizzare il suo talento per portare avanti ancora sviluppi tecnologici a fin di bene. Quando all’improvviso si trova nella posizione di doversi prendere cura della nipote, dopo che un’incidente automobilistico ha spezzato le vite della sorella e del cognato, Gemma vede la possibilità di integrare la sua passione per l’intelligenza artificiale con il bisogno di garantire una situazione stabile a Cady, la traumatizzata nipote.  

  • David (Ronny Chieng)

L’amministratore delegato della società per cui lavora Gemma è David, interpretato da Ronny Chieng. David è stato un bambino prodigio, capace di sviluppare il proprio progetto da una piccola start-up fino a diventare un impero globale. In Gemma vede un enorme potenziale, ma in M3gan coglie l’opportunità di straordinari guadagni. L’obiettivo è di lanciare M3gan sul mercato delle bambole anche prima di essere testato a dovere e approvato, senza valutare le rischiose conseguenze della sua scienziata di punta. 

  • Cady (Violet McGraw)

Dopo la morte dei suoi genitori in un incidente in macchina, Cady va a vivere con la zia Gemma. Quando Gemma le affianca il prototipo di M3gan, la bambina velocemente sviluppa un profondo legame con il robot, in una dinamica che la spingerà a dover scegliere fra questa nuova figura e la sua famiglia reale, Gemma.

M3gan: Le foto del film

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(from left) M3GAN and Cady (Violet McGraw) in M3GAN, directed by Gerard Johnstone.
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M3GAN in M3GAN directed by Gerard Johnstone.
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