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Mameli: La serie tv evento ricostruisce la storia del ragazzo che sognò l’Italia

mameli serie tv rai 1
Arriva su Rai 1 la serie tv in due parti Mameli, in cui si si racconta al grande pubblico la storia poco conosciuta quanto straordinaria del giovane poeta ed eroe del Risorgimento a cui dobbiamo oggi il nostro Inno.

Rai 1 propone il 12 e il 13 febbraio in prima visione le due puntate della serie tv Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia. Diretta da Luca Lucini e Ago Panini, la serie tv di Rai 1 Mameli è una produzione Pepito Produzioni in collaborazione con Rai Fiction con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Protagonista nei panni di Mameli ne è il giovane attore Riccardo De Rinaldis Santorelli (a cui dedicheremo nei prossimi giorni una lunga intervista in esclusiva). Al suo fianco, troviamo Amedeo Gullà, Neri Marcorè, Isabella Briganti, Barbara Venturato (anche lei oggetto di una nostra prossima intervista), Lucia Mascino, Luca Ward, Chiara Celotto, Gianluca Zaccaria e Giovanni Crozza Signoris.

Riccardo De Rinaldis Santorelli, Isabella Briganti e Neri Marcorè nella serie tv di Rai 1 Mameli.
Riccardo De Rinaldis Santorelli, Isabella Briganti e Neri Marcorè nella serie tv di Rai 1 Mameli.

La trama della serie tv

A partire da un soggetto di Antonio Antonelli sceneggiato dallo stesso con Michela Straniero, la serie tv evento di Rai 1 Mameli racconta al grande pubblico una storia forse poco conosciuta quanto straordinaria: la vita di Goffredo Mameli, poeta ed eroe del Risorgimento, ispirato autore di quel canto che è diventato l’Inno nazionale della Repubblica Italiana. La prima rockstar della storia, che con le sue parole ha raccontato un’intera generazione influenzandone le scelte, è un ragazzo del 1847.

La sua vita, breve e bruciante come quella delle rockstar più amate, è quella di chi con il suo esempio ha saputo smuovere gli animi del popolo. Con lui partono dalla sua città, Genova, trecento volontari verso Milano in supporto delle cinque giornate del ‘48. E sempre con lui salpano altri cinquecento patrioti alla difesa di Roma nel ‘49. In lui i giovani - e non solo - riconoscevano l’ardore puro di chi sa amare fino in fondo, come testimoniano le due storie d’amore che incorniciano la sua vita pubblica.

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La prima tragica, perché si tratta di un amore distrutto da un matrimonio di convenienza imposto; la seconda felice come può essere quella di chi combatte al fronte e, sapendo di poter morire da un momento all'altro, giura amore eterno. In mezzo c’è di tutto: dalla composizione dell’Inno alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta fu cantato l'Inno da più di trentamila patrioti, l’incontro e l’amicizia con un altro grande genovese, Nino Bixio, gli eventi storici, la prima Guerra d’ Indipendenza e la Repubblica Romana dove Goffredo è il pupillo di Giuseppe Garibaldi e di Giuseppe Mazzini.

La miniserie evento racconta due anni di passioni, amori, lotte, sotterfugi, composizioni poetiche, incontri e dibattiti politici, amicizie, tradimenti e spie, ma soprattutto di crescita umana, elaborazione di ferite profonde e interrogativi non solo politici ma esistenziali.

Amedeo Gullà, Maurizio Lastrico e Riccardo de Rinaldis Signorelli in Mameli.
Amedeo Gullà, Maurizio Lastrico e Riccardo de Rinaldis Signorelli in Mameli.

Le note di regia

“Un’idea semplice: raccontare attraverso la breve vita di Goffredo Mameli, gli anni fantastici tra il 1847 e il 1849, quegli anni che servirono (nonostante il loro sostanziale fallimento) da laboratorio politico, creativo, sociale, a preparare l’unità d’Italia, che avvenne dodici anni dopo, nel 1861”, esordiscono così Luca Lucini e Ago Panini, i due registi della serie tv di Rai 1 Mameli, nel raccontare il progetto.

“E siccome Goffredo e i suoi amici Nino Bixio, Gerolamo Boccardo, Stefano Castagnola sono ragazzi, tra i diciotto e i ventidue anni, abbiamo deciso di raccontarli come tali. Come sarebbero oggi, dimenticandoci l’iconografia classica degli eroi del Risorgimento, facendoli scendere dai piedistalli, dalle targhe delle vie, dai nomi delle scuole, per raccontarli vivi, pieni di dubbi, di energia, di voglia di vivere, come lo sono i loro coetanei odierni. Come i ragazzi di oggi, hanno rapporti burrascosi tra loro, si oppongono al potere ufficiale, si oppongono all’autorità costituita. E cercano una loro via, fatta di parole e canzoni, di “scherzi” e “flashmob”, di iniziative provocatorie e interventi sul campo. Gli adulti attorno, la famiglia di Goffredo, vivono con speranza di cambiamento e apprensione per il proprio figlio le gesta, e il successo che ad un certo momento lo coglie”.

“Infine, poiché come tutti i giovani di quell’età anche Goffredo ha bisogno di amore, di innamorarsi, di sognare, di fremere per una donna e di sognare un legame per sempre, non poteva mancare nel nostro racconto la sua anima romantica. Con Goffredo non abbiamo messo in scena un personaggio compiuto: abbiamo deciso di raccontare un giovane in divenire. Lo abbiamo immaginato non come un “poeta”, che è un abito difficile da indossare, ma come un giovane che scrive rime, come potrebbe essere un suo contemporaneo che si diverte a sperimentare con le parole. Un giovane borghese, quasi nobile, appassionato di parole, che grazie all’incontro con anime a lui affini, Nino Bixio in primis, si trova naturalmente ad unire le sue due passioni: le parole e la politica. Fino a dare vita, grazie alla musica di Michele Novaro, al Canto degli Italiani, oggi nostro Inno nazionale”.

  • L’Inno d’Italia

“Un Canto che riassume in sé tutti i motivi per cui è necessario ribellarsi, sollevarsi, e unirsi. Oltre alla celeberrima prima strofa (quella dell’elmo di Scipio), Goffredo ne scrive altre quattro piene di speranza e di ragione (“da sempre noi siamo calpesti e derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi”), semplici, per essere capite da tutti. E così il Canto degli Italiani, prima ancora di diventare Inno d’Italia, diventa un successo popolare: viaggia da Nord a Sud, unisce lingue e dialetti, infiamma i cuori, e spinge all’azione un paese, che ancora Paese non era: diventa “virale” - come si direbbe oggi- rapidissimamente, con un passaparola, un testo ricopiato su un foglietto, precedendo, e poi sopravvivendo, alla figura umana di Goffredo Mameli”.

“Il successo di Goffredo, il suo essere “rockstar” quasi senza volerlo, i suoi versi che viaggiano più veloci di lui, che si spargono di bocca in bocca, sono il contrappunto essenziale al suo carattere ardente, sempre alla ricerca del gesto, dell’azione, dell’amore. Goffredo si trova ad essere simbolo, icona da imitare già in vita, eroe suo malgrado”.

  • Una storia di ragazzi

“In definitiva questa serie è prima di ogni cosa una storia di ragazzi, una “via Pàl” genovese, rapida, piena di vita e di energia, per la quale abbiamo scelto un’immagine inedita del Risorgimento. Studiando i quadri dell’epoca abbiamo scoperto il gusto del colore, anche eccessivo, abbiamo scoperto che i giovani (osservando i primissimi dagherrotipi che iniziavano a catturare i volti delle persone con un’“istantanea”) avevano i capelli lunghi, gli orecchini”.

“Abbiamo scoperto che il Risorgimento non è forzatamente rigido, scuro, e soprattutto … noioso. Abbiamo lavorato quindi sempre molto vicini ai ragazzi, con la macchina a mano, per ascoltare le loro voci, quasi non fossero quelle di personaggi storici, ma di qualcuno le cui idee sono senza tempo. E abbiamo privilegiato scenografie vere, sfruttando il sempre incredibile patrimonio italiano. In particolar modo abbiamo avuto accesso a zone e palazzi di Genova incredibili, perfette scenografie naturali per raccontare la passione di Goffredo e dei suoi”.

“Abbiamo cercato di dimenticare l’importanza storica a posteriori dei nostri protagonisti, per concentrarci sul loro divenire. Proprio come un gruppo di ragazzi contemporanei, le cui voci si fondono, le cui passioni si influenzano l’una con l’altra, il gruppo di Goffredo si ritrova catapultato in una realtà sempre più grande, si ritrova a sfiorare un sogno (quello dell’Italia libera e repubblicana) in una corsa a tutta velocità, dove amore, passione politica, voglia di vivere, ma anche paura, guerra e inevitabilmente sofferenza, convivono, si mischiano, trovano nuova linfa”.

“Così i “grandi” che incontrano, da Mazzini a Garibaldi, da Armellini e Saffi e Ciceruacchio, sono i loro idoli, ma sono umani anch’essi (abbiamo in scena un inedito Mazzini “chansonnier”, scoperto durante una visita al museo a lui dedicato a Genova), affascinati dall’energia dei giovani, incapaci di contenerla, e bisognosi di sfruttarla per rendere la rivoluzione contagiosa”.

“Raccontare questa storia agli italiani di tutte le generazioni è stata una “missione" emozionante e piena di significato ed orgoglio. Dopo questa esperienza, ascoltare l’Inno Nazionale Italiano per noi non è più la stessa cosa, e vorremmo che fosse così per tutti quelli che incontreranno questa serie”.

Mameli: Le foto della serie tv

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I personaggi principali

Conosciamo, quindi, da vicino i personaggi che popolano Mameli, la serie tv evento di Rai 1.

  • GOFFREDO MAMELI – Riccardo De Rinaldis Santorelli

Spirito poetico e animo romantico, Goffredo Mameli è un giovane studente che proviene da una famiglia altoborghese e come i suoi genitori nutre un profondo amore per la libertà, la giustizia e la politica. L’incontro con Nino Bixio è la miccia che porta Goffredo a concentrare il suo ardore romantico sulla politica e ad entrare nel cuore vivo della rivoluzione (Prima Guerra d’Indipendenza), a cui dedicherà ogni sua energia fino alla prematura ed eroica morte.

Leader per natura, Goffredo affronta la lotta per l’unità nazionale con audacia e passione, con talento e lealtà. Anche a costo di entrare in conflitto con le sue certezze o con la famiglia. Nei due anni che la miniserie racconta (1847-1849), vediamo un giovanissimo Goffredo diventare uomo, passare dallo studente che scrive poesie d’amore per la Marchesina Ferretti al patriota che compone l’Inno che sarà dell’Italia unita.

  • NINO BIXIO – Amedeo Gullà

Ribelle per vocazione, reietto denunciato dai suoi stessi genitori e con le cicatrici che gli segnano il corpo e l’anima, Nino cerca di nascondere il suo malessere con un’ironia talvolta sopra le righe. È diretto, testardo, ma incredibilmente generoso. Quando lo conosciamo, a 24 anni, ha già abbracciato la Società Segreta Entelema, un gruppo di giovanissimi liberali che sognano un’Italia unita, liberata dagli austriaci e dai regimi conservatori.

Diventa amico fraterno di Goffredo Mameli, partecipa alla Prima fallimentare Guerra d’Indipendenza e tenta di difendere la neonata Repubblica Romana dall’attacco delle potenze conservatrici. Anime affini, guerrieri senza riposo uniti dalla convinzione che “l’Italia si fa oppure si muore”, Nino e Goffredo, pur nella diversità dei loro caratteri e della loro visione del mondo, sono l’uno l’àncora di salvezza dell’altro.

  • GIORGIO MAMELI – Neri Marcorè

Contrammiraglio della marina sarda, sposato per amore con Adelaide, Giorgio simpatizza per le idee mazziniane e forse per questo la sua carriera non è stata facile. Al figlio Goffredo non fa mancare nulla, sebbene le sue maniere militari a volte lo facciano sembrare distante o comunque meno affettuoso rispetto a sua moglie. E comunque in casa Mameli ci si dà del tu, ci si confida, ci si sostiene e Giorgio è il centro di questo nucleo familiare moderno e pieno d’amore in cui Goffredo è cresciuto.

Tuttavia, la preoccupazione di perdere quel figlio prezioso a cui ha dato tutto lo blocca, lo porta a cercare in tutti i modi di fargli capire che forse il mondo non è ancora pronto per gli ideali gli ha insegnato, che si può lottare in altro modo, anche senza lanciarsi in azioni militari rischiose e più grandi di lui. Ma Goffredo, da vero eroe, è pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

  • ADELAIDE ZOAGLI MAMELI – Isabella Briganti

Nobildonna di origine sarda e amica d’infanzia di Giuseppe Mazzini, Adelaide è la madre di Goffredo. A lei si deve il merito di aver cresciuto il figlio in un ambiente moderno e colto, amorevole e aperto: l’atmosfera di un matrimonio d’amore, estremamente raro e atipico per l’epoca. Adelaide ama circondarsi di intellettuali e nobili con cui discutere di politica, dando vita a un vero e proprio salotto in casa Mameli. Donna di gran cuore, madre premurosa e moderna al tempo stesso, Adelaide è un vero e proprio mentore per il figlio e per sostenerlo non esiterà ad entrare in conflitto con il marito.

  • CARLIN REPETTO – Giovanni Crozza Signoris

Popolano rivoluzionario, figlio non riconosciuto del generale Modane, Carlin lavora come camallo al porto di Genova. Per la povera madre, cacciata di casa quando è rimasta incinta, farebbe di tutto. E infatti accetta di collaborare con Modane e i suoi sodali ultraconservatori. Carlin diventa così il traditore del gruppo, il doppiogiochista, la spia infiltrata che passa le informazioni sulle mosse dell’Entelema al nemico. Con Goffredo e gli altri mostra un entusiasmo smisurato nei confronti della causa rivoluzionaria: si dà da fare nell’organizzazione delle spedizioni, nel coinvolgimento degli altri camalli alle manifestazioni e nell’impresa militare stessa.

Con il padre e gli altri cospiratori reazionari ha invece un fare ponderato, servile e strategico, mostrando di avere una lucida consapevolezza della sua posizione e dei suoi obiettivi. Carlin è in realtà un ragazzo dall’animo buono, che se nella vita avesse davvero avuto scelta, avrebbe abbracciato la causa rivoluzionaria con tutto sé stesso.

  • GERONIMA FERRETTI – Barbara Venturato

Educata presso il miglior collegio delle Orsoline, la Marchesina Geronima Ferretti non è – come Goffredo inizialmente crede – una ragazza ordinaria dalle idee reazionario-bigotte: Geronima è aperta al nuovo, è colta, ha letto Balzac, sostiene che il suffragio andrebbe esteso anche alle donne e soprattutto dà valore alla forza delle idee. Forse è la combinazione di questi elementi o l’aspetto elegante e puro che si unisce alla sua intelligenza e alla bellezza che fa perdere la testa a Goffredo.

In breve tempo tra i due nasce un amore forte, ricco, giovane e appassionato. E infatti, i due giovani amanti decidono di sposarsi. Ma il destino di Geronima è infausto e a nulla varranno le sue preghiere quando la madre e il suo tutore, il severo gesuita Padre Sinaldi, decideranno per lei in altro modo.

  • MARCHESA LUISA FERRETTI – Lucia Mascino

Nobile, vedova e madre di un’unica figlia femmina, la Marchesa Ferretti è vittima del suo tempo. Un tempo in cui le decisioni vengono prese dagli uomini, in cui le donne si devono affidare all’altro sesso sperando nel miglior futuro possibile. E la Marchesa si affida a Padre Sinaldi, tutore della giovane Geronima, per decidere quale possa essere il futuro migliore della ragazza.

Padre Sinaldi è irremovibile: il matrimonio con Goffredo sarebbe dannoso, addirittura periglioso. Ed è quindi senza cattiveria che la Marchesa si lascia convincere a dare in sposa la figlia a un altro uomo, sebbene molto più anziano di lei. È con la convinzione di agire per il suo bene che contribuisce ad allontanarla da Goffredo, senza sapere che così facendo andrà incontro a un destino tragico di cui si pentirà troppo tardi.

  • PADRE SINALDI – Luca Ward

Prelato gesuita, è il tutore di Geronima Ferretti. È lui, d’accordo con la madre di Geronima, a combinare il matrimonio non accettato dalla ragazza. È un uomo carismatico e mellifluo, uno stratega. Prova un’avversione radicale nei confronti dei mazziniani e in generale di chi ha in animo di sovvertire il mondo della Restaurazione. Sinaldi, infatti, fa parte di una società segreta formata da potenti e militari controrivoluzionari provenienti da tutta Europa, che rappresentano gli antagonisti dei giovani dell’Entelema.

D’altronde, la generazione che vuole a tutti i costi tornare al passato non può che essere in contrasto con quella che invece vuole addirittura sovvertire il presente per un nuovo futuro. Proverà dunque ad ostacolare Goffredo in tutti i modi, ponendosi come il suo primo autentico oppositore.

  • ADELE BAROFFIO – Chiara Celotto

Moglie del benestante Cavalier Baroffio, Adele è giunta a Roma per seguire gli impegni del marito, che tuttavia ai primi sentori di rivolta ha lasciato Roma. Adele invece a Roma ci è rimasta e volontariamente, prendendo parte attiva nel supporto della causa repubblicana.

Donna forte e indipendente, si muove con facilità nell’Officina metallurgica in cui l’armata di Garibaldi deposita le proprie armi e difende con ardore il suffragio universale quando con Armellini e Saffi si discute degli articoli della costituente. La sua energia e il suo carattere conquistano Goffredo al primo sguardo, sebbene Adele impieghi un po’ di tempo prima di cedere all’amore di questo giovane genovese. Una donna moderna e coraggiosa che prova a dare voce al suo sesso in un’epoca in cui non era ancora possibile. Il loro sarà un amore travolgente, vissuto fino in fondo.

  • I RAGAZZI DELL’ENTELEMA - (Riccardo Maria Manera, Gianluca Zaccaria, Riccardo De Rinaldis Santorelli, Amedeo Gullà, Giovanni Crozza Signoris, Domenico Pinelli, Marco Gualco)

L’Entelema è una libera associazione patriottica di stanza genovese, che raccoglie perlopiù studenti e intellettuali dalle idee di ispirazione mazziniana.

Fondata nel 1846 da Gerolamo Boccardo (Domenico Pinelli) e presieduta da Stefano Castagnola (Riccardo Maria Manera) è una fucina di dibattito politico e fermento rivoluzionario. L’Entelema organizza manifestazioni, rimostranze, letture universitarie ed è in contatto con le associazioni mazziniane di tutt’Italia.

Nino introduce Goffredo ai suoi compagni della Società, il quale ne diventa, suo malgrado, immediatamente leader. Stefano ne è estasiato e insieme a Nino si lancia in progetti di manifestazioni anche di fronte ai divieti regi. Giacomo Parodi (Marco Gualco), anche lui da poco nel gruppo, è affascinato dal carisma di Goffredo e lo segue in tutte le avventure, pur con tragico esito. Boccardo invece è il timoroso del gruppo, il borghese che ha paura di prendere davvero in mano un fucile, ma che poi alla fine lo fa.

Goffredo trascina con sé nell’Entelema anche l’amico di sempre Francesco Castiglione (Gianluca Zaccaria), anch’egli altoborghese, un ragazzo solare, leale ed estremamente combattivo. Tutti loro diventano un’unica grande famiglia, un gruppo coeso e inarrestabile di ragazzi che per l’Ideale dimostrano di essere davvero “pronti alla morte”. In loro vibra la stessa intensità che in ogni epoca si è incarnata nei giovani pronti a tutto pur di cambiare le cose e far evolvere la società.

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