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Marcel!: Il primo film da regista di Jasmine Trinca a Cannes 2022

Jasmine Trinca, giurata a Cannes 2022, porta al festival il suo primo film da regista, Marcel!, un’opera in cui attinge alla sua vita privata e rilegge la sua relazione con la madre.

Marcel è il primo film diretto da Jasmine Trinca, una delle attrici più apprezzata del cinema italiano (indimenticabile è ad esempio la sua prova nei panni di Ilaria Cucchi in Sulla mia pelle, disponibile su Netflix). Dopo aver sperimentato la regia con il cortometraggio BMM – Being My Mother, Trinca torna a dirigere Alba Rohrwacher e la giovanissima Maayane Conti per una storia che nasce da uno spunto personale.

Prodotto da CinemaUndici e Totem Atelier con Rai Cinema, in collaborazione con Phon Films e Vision Distribution, Marcel! sarà presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2022, dove Trinca ha il prestigioso ruolo di giurata. Arriverà poi nelle sale italiana dal 1° giugno distribuito da Vision Distribution.

Cosa racconta il film

Cosa faresti per amore di tua madre? È questo lo spunto di partenza di Marcel, il primo film da regista di Jasmine Trinca. Protagonista della storia è una bambina insonne che ama immensamente sua madre, un’artista. Ma sua madre ama Marcel, il suo cane, più di ogni altra cosa. Un evento improbabile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell’amore.

“Tutto questo parte da una fotografia”, ha raccontato Jasmine Trinca. “Ritraeva mia madre che mi teneva per mano sul ciglio di un bosco. Dietro di noi un paesaggio assolato, ma davanti? Il colore di quella foto lo avrei definito il colore della memoria. Non della nostalgia, come una foto a colori virata seppia, ma proprio un colore indefinibile e sfumato, bruciato dal sole, appena attraversato e ispirato dalla “selva oscura” pronta ad accogliere e proteggere quel passo a due. Tra sogno e realtà.

È qui che si situa questo film. Una rielaborazione fiabesca o meglio favolistica del vissuto, cercando di comprenderlo, esorcizzarlo, renderlo universale. Panni sporchi che non si lavano in casa ma che diventano bandiere da sventolare, inni programmatici: «All’arte si deve la vita».

In fondo, tutto quel vissuto, quel bagaglio pesante impossibile da lasciare, sarà pure servito a qualcosa. A fare un film. E invece no. Nulla è più importante ed effimero che vivere. Neanche un film che resta (o forse no). Alla vita si deve dunque la vita”.

Nel cast del film Marcel, oltre a Maayane Conti nel ruolo della figlia e ad Alba Rohrwacher in quello della madre, sono presenti anche Valentina Cervi, Giovanna Ralli (tornata al cinema dopo un periodo di lunga assenza), Umberto Orsini e Dario Cantarelli. Inoltre, Marcel può contare sulla partecipazione speciale di Valeria Golino e Giuseppe Cederna.

Scritto dalla stessa Jasmine Trinca con Francesca Manieri, il film Marcel ha la direzione della fotografia di Daria D’Antonio, le scenografie di Ilaria Sadun, i costumi di Marta Passarini e le musiche del pianista Matti Bye.

Intervista a Jasmine Trinca

La storia racconta nel film Marcel! sembra molto intima. Può spiegare la scelta di raccontare questa relazione tra madre e figlia per il suo primo lungometraggio da regista?

Marcel! ha uno spunto autobiografico che ho scelto di riscrivere e, quindi, trasformare. È un’operazione che facciamo con i nostri ricordi, trasformiamo la realtà in individualità. È quello che succede a qualsiasi ragazza durante la crescita ma anche a qualsiasi donna che sceglie di intraprendere un percorso analitico terapeutico.

Marcel! non racconta necessariamente la verità ma si concentra sul ritrarre la credibilità, un luogo dove le cose accadono ma, ancora di più, un mondo di proiezioni in cui l’amore è il fulcro di tutto. È un tentativo di riscrivere una relazione madre-figlia in cui convivono crudeltà e cura, una realtà condivisa da due donne che stanno crescendo.

Marcel! è anche un film che omaggia l’Italia e il cinema italiano. Quali sono state le sue ispirazioni?

Fin da quando ero bambina e per tutta la mia carriera, sono stata immersa nei film. Tuttavia, non mi sento di avere attinto in alcun modo al cinema italiano. A essere onesti, la prima cosa che mi viene in mente in termini di ispirazione e immaginazione sono Charlie Chaplin e le strisce di fumetti dei Peanuts di Schultz.

Cosa la affascina del mondo della poesia, della magia, del circo e degli artisti di strada?

Mentre scrivevamo la sceneggiatura di Marcel!, cercavamo di trovare una specifica atmosfera, una in cui l’egoismo potesse essere ben espresso e combinato con l’autoironia che distingue tutto il film e porta a immaginare che la madre sia un’attrice. La Gelsomina di La strada, come attrice, è sempre stata motivo di ispirazione per me.

Abbiamo creato il personaggio di Alba Rohrwacher basandoci sui tratti di mia madre, anche se è totalmente distante da come è realmente, ma abbiamo scelto di mantenere quel senso di distrazione e assolutismo che permetteva a pochi di entrare e far parte del suo mondo trasandato.

Per quanto riguarda la poesia, direi che ha posto le sue basi da sola e si è insediata nel film contro la mia stessa volontà. Avrei voluto fare una commedia, un mix di pianto e risate.

Come si è preparata per il suo primo film? Quanto peso ha avuto la sua esperienza di attrice?

Sono stata davanti alla telecamera per più di vent’anni e la voglia di cambiare prospettiva era sempre più forte. Sono stata oggetto per tanti anni, ho voluto provare a diventare soggetto, partendo dalla mia stessa vita, dalle mie esperienze personali e educative. Fin dall’inizio, ho pensato di usare la vita reale per un’interpretazione simbolica lontana dalla realtà, in cui le cose che accadono pongono costantemente delle domande: sono accadute davvero o le abbiamo solo vissute così? Ho voluto rendere universale un’esperienza personale. L’incontro con Francesca Manieri è stata fondamentale e mi ha fato la forza di intraprendere una strada che altrimenti non mi sarei mai permessa di affrontare.

Com’è stato lavorare nuovamente con Alba Rohrwacher e Mayaane Conti, e con la direttrice della fotografia Daria D’Antonio?

Daria D’Antonio ha creato ed è stata l’immagine del mio cortometraggio. È una straordinaria direttrice della fotografia che ha lavorato su molti generi differenti. Non ha mai avuto problemi a giocare con l’immagine durante le riprese. Daria è stata il mio pilastro, una delle figure più importanti di questo film. Avevo bisogno che Marcel! avesse una prospettiva femminile.

Alba è un’attrice straordinaria. È sorprendente e libera. Mentre scrivevamo, il nostro obiettivo era quello di darle l’opportunità di esprimersi, cosa non molto comune nei film di oggi. È una Buster Keaton travestita da pantere, divertente ma sensuale. È stato mentre giravo il mio corto che, tra una ripresa e l’altra, mi è venuta in mente l’idea del film.

Cosa posso dire di Mayaane? Vera potenza della natura, è una ragazzina fuori dal tempo, una musicista, una scrittrice, curiosa e impaziente, una francese mista a un’abitante di Sorano. Un’ET dai grandi occhi azzurri. Il mio sogno è che diventi il mio Antoine Doinel.

Marcel!: Le foto del film

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Marcel!, a film directed by Jasmine Trinca, July-August 2021
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