Maria e l'amore è il titolo del film che Rai 3 trasmette in prima tv la sera del 13 settembre. Diretto e scritto da Lauriane Escaffre e Yvo Muller, Maria e l'amore racconta come la vita sia sempre in grado di sorprendere quando le si lascia la possibilità di farlo.
Al centro della storia c’è Maria, interpretata dall’attrice francese Karin Viard. Maria è una semplice donna delle pulizie. Sposata da 25 anni, riservata, timida e goffa, non lascia mai il suo taccuino fiorato in cui in gran segreto scrive poesie.
Assegnata alla Scuola di Belle Arti, Maria fa la conoscenza di Hubert, il custode della scuola, e grazie a lui scopre un luogo affascinante in cui regnano libertà, creatività e audacia. In questo nuovo mondo, Maria, da sempre devota e discreta, lascerà finalmente sorprendersi dalla vita in maniera del tutto inaspettata.
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Una donna invisibile
Portato al cinema da Europictures, il film di Rai 3 Maria e l'amore nasce dalla storia familiare della regista Lauriane Escaffre e, in particolar modo, dalla figura di sua nonna. “Mia nonna lavorava come donna delle pulizie”, ha ricordato la regista. “Me la ricordo come una donnina discreta, che parlava piano e camminava in punta di piedi. I suoi datori di lavoro la chiamavano per nome. Lavorava spesso mentre questi erano fuori casa ma, se c’erano, era in grado di passare del tutto inosservata. Come mia nonna, Maria è una di quelle persone che non siamo abituati a notare: la sua professione non è considerata socialmente importante. La mette anzi in una condizione di invisibilità, sebbene lei invece veda tutto”.
“Il nostro desiderio – ha aggiunto il regista Yvo Muller – era quello di rendere visibile Maria. A contatto con l’arte, Maria si lascerà guidare dalle sue emozioni e dalle sue sensazioni. Ciò le permetterà di aprirsi alla vita, di risvegliare il suo vero io e di scoprire se stessa. In senso figurato ma anche in senso letterale (poserà nuda per gli studenti dei corsi come modella), farà sì che gli altri la guardino per riprendersi il controllo della sua vita”.
Tuttavia, dietro alla realizzazione del film di Rai 3 Maria e l'amore c’è un dato statistico inquietante che riguarda la rappresentazione delle donne sullo schermo in Francia. Di tutta la popolazione femminile, il 50% ha superato i 50 anni ma sullo schermo non ci sono storie che le rappresentino adeguatamente. Dalle analisi sociologiche fatte, è emerso infatti che di tutti i personaggi femminili al centro di un racconto cinematografico o femminile solo l’8% supera i 50 anni. Una percentuale spaventosamente bassa se si considera quella degli uomini loro coetanei: mentre gli uomini over 50 vengono considerati ancora pieni di fascino, lo stesso non può dirsi per le donne.
“Volevamo quindi proporre la figura di una donna vicinissima a quelle che circondano le nostre vite, con cui siamo a stretto contatto tutti i giorni e che raramente si vedono in un film”, hanno dichiarato all’unisono i due registi. “E, poiché le donne si autocensurano più degli uomini in tutti i campi, era interessante proporre un’eroina che crede ancora nel futuro e nella possibilità di rinascere, al di là dei limiti (anche inconsci ma sempre insidiosi) che il patriarcato impone”.
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L’emancipazione di Maria
Nel film di Rai 3 Maria e l'amore, la protagonista (ri)scopre se stessa grazie all’arte. Per lei, l’arte è sempre stata qualcosa di utopico e inaccessibile perché riservata alle persone benestanti, estroverse, belle, integrate ma non a lei. Si tratta di qualcosa che i registi Escaffre e Muller hanno vissuto in prima persona, dal momento che entrambi provengono da famiglie di modeste origini.
“Sappiamo bene cosa vuol dire emanciparsi, l’abbiamo provato sulla nostra pelle”, ha ammesso Escaffre. “Sia io sia Lauriane abbiamo genitori che hanno salito i gradini della scala sociale credendo nel duro lavoro. Mio nonno era insegnante mentre i nonni di Lauriane erano governante e operaio. L’obiettivo dei nostri genitori era quello di farci studiare per raggiungere una posizione che loro non erano stati in grado di agguantare. Ci hanno iscritti a licei d’élite e hanno investito tempo e soldi affinché ce la facessimo. Ma nelle nostre famiglie l’arte non era contemplata: c’era altro da fare che interessarsi alla pittura, alla musica al teatro o al cinema. Per loro, l’arte era tempo perso”.
“Yvo si è trasferito a New York, dove ha lavorato per anni nella finanza. E io, dopo aver frequentato una scuola di economia, sono stata assunta presso una società cosmetica importante”, ha aggiunto Muller. “Solo intorno ai 24 anni abbiamo avuto il primo incontro con il teatro ed è stato sconvolgente, decisivo. Improvvisamente si sono aperti davanti a noi mondi del tutto nuovi che rivedevano il rapporto con l’altro, con il corpo, con le parole e con il linguaggio. Ed inconsciamente è questo che volevamo raccontare con la storia di Maria”.
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I due protagonisti
Protagonisti del film di Rai 3 Maria e l'amore sono gli attori Karin Viard e Grégory Gadebois nei panni rispettivamente di Maria e di Hubert.
“Ho accettato con entusiasmo il ruolo di Maria perché attirata dalla sua trasformazione”, ha sottolineato Karin Viard. “Quando seguiamo la traiettoria di un film, succede inevitabilmente qualcosa ai suoi personaggi: o vanno incontro a un incidente che cambia il corso del loro destino o si emancipano. I film, dunque, sono sempre un buon pretesto per evidenziare come le donne conquistino la loro libertà dopo aver attraversato una rottura dello status quo. È una lotta che appoggio pienamente: ognuna di noi ha il diritto e la libertà di reinventarsi la propria vita quando vuole, anche se serve molto coraggio”.
“Mi ha particolarmente commosso il viaggio di Maria, una donna che si emancipa grazie all’arte”, ha fatto eco Grégory Gadebois. “Il mio Hubert è il custode delle Belle Arti ed è un tuttofare. A lui viene richiesto di fare un sacco di piccoli lavori, sa molto bene come usare le mani. Inoltre, è un uomo a cui piace sfidare se stesso e i propri limiti. Basta vederne l’imitazione del movimento di bacino di Elvis Presley”.