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A Cannes un film ricostruisce la parabola di Maria Schneider dopo Ultimo tango a Parigi

maria film schneider
Arriverà anche nelle nostre sale, Maria, il nuovo film della regista Jessica Palud. Ripercorre la vita dell’attrice Maria Schneider, fortemente segnata dalla famosa scena del “burro” a fianco di Marlon Brando nel capolavoro di Bertolucci. Con il nostro Giuseppe Maggio nel cast.

Sarà presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2024 Maria, il nuovo film della regista francese Jessica Palud. Al centro del racconto c’è la Maria Schneider, attrice la cui vita è stata travolta dal clamore e dal successo di un film come Ultimo tanto a Parigi. Maria non era infatti né più una bambina e non ancora una donna quando è stata scelta a fianco di Marlon Brando per quel lungometraggio destinato a diventare un cult, firmato da Bernardo Bertolucci.

Diventata rapidamente una celebrità e un’attrice iconica senza essere preparata alla gloria o allo scandalo, Maria vivrà una parabola personale complicata e sofferta. Affamata d’amore e di rispetto, troverà il primo in Noor ma anche la dipendenza dall’eroina, con tutto ciò che comporta.

Protagonisti del film sono gli attori Anamaria Vartolomei, Matt Dillon, Giuseppe Maggio, Céleste Brunnquell e Yvan Attal.

Maria: Le foto del film

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Un Nuovo Sguardo su Maria Schneider

Il film Maria rappresenta un'avvincente rielaborazione del libro di Vanessa Schneider, Tu t’appelais Maria Schneider, concentrando il punto di vista narrativo sugli occhi e l'esperienza personale di Maria Schneider, attrice iconica e controversa. Questa scelta regala al pubblico una prospettiva intima e diretta, esplorando la vita dell'attrice non solo attraverso gli eventi ma soprattutto attraverso le sue reazioni e percezioni emotive.

La regista Jessica Palud ha spostato il focus dalla visione esterna di Maria, tipica delle biografie e delle narrazioni mediatiche, all'esperienza interna e personale. "Volevo che il film fosse una traversata con lei, senza mai abbandonare il suo sguardo", ha spiegato. Il film Maria si distacca quindi dalla narrazione tradizionale, immergendo lo spettatore completamente nella psiche di Maria Schneider, rendendo il pubblico testimone diretto delle sue gioie, delle sue battaglie e dei suoi dolori.

Il processo di scrittura ha ovviamente richiesto un'immersione profonda nella vita di Maria Schneider, con una ricerca che ha incluso interviste e materiali d'archivio. "Ho incontrato molte persone che hanno attraversato la vita di Maria e ho cercato di confrontare diversi punti di vista per trovare la sua verità," ha affermato la regista. Il lavoro sullo script ha permesso di creare un ritratto accurato e rispettoso, pur mantenendo la struttura narrativa incentrata sull'interpretazione personale dell'attrice.

La vera Maria Schneider in Ultimo tango a Parigi.
La vera Maria Schneider in Ultimo tango a Parigi.

Un parallelismo tra passato e presente

Anamaria Vartolomei, scelta come protagonista di Maria, emerge come una figura centrale per la riuscita del film. La sua interpretazione è descritta come "magnetica", capace di catturare l'essenza complessa di Maria Schneider. Anche Matt Dillon, che interpreta il personaggio ispirato a Marlon Brando, contribuisce significativamente al film, enfatizzando il contrasto tra l'ammirazione e le sfide etiche sollevate dalle scelte del suo personaggio. Ma, da italiani, non possiamo che essere fieri della scelta di uno dei più nostri giovani talentuosi attori, Giuseppe Maggio, per il ruolo di Bernardo Bertolucci, regista di Ultimo tango a Parigi.

Una delle sequenze più discusse del film Maria riguarda appunto la riproduzione della controversa scena del "burro" in Ultimo Tango a Parigi. La regista Jessica Palud ha scelto di concentrarsi esclusivamente sull'esperienza di Maria Schneider, evitando di glorificare o drammatizzare le azioni degli altri personaggi coinvolti. Questa scelta enfatizza l'impatto emotivo dell'evento su Maria, piuttosto che le dinamiche di potere o la controversia stessa.

Il film non solo racconta la storia personale di Maria Schneider ma solleva anche questioni più ampie sul ruolo delle donne nel cinema e sulle dinamiche di potere che spesso influenzano le produzioni cinematografiche. La regista, infatti, esplora come le esperienze di Maria Schneider risuonino con le sfide contemporanee affrontate dalle attrici oggi, mostrando un parallelismo tra il passato e il presente del trattamento delle donne nell'industria cinematografica.

Maria non è, dunque, solo un film, ma un tributo alla vita e alla carriera di Maria Schneider, una celebrazione della sua forza e del suo spirito indomito. La regista spera che il film possa contribuire a una maggiore comprensione e apprezzamento della vita di Maria Schneider, oltre a stimolare una riflessione critica sulle pratiche correnti nell'industria cinematografica. Con Maria, il pubblico è invitato a vedere oltre la figura dell'attrice, per comprendere la donna dietro il personaggio, i suoi combattimenti e le sue vittorie personali.

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