Luna piena è la canzone che segna il ritorno di Martina Difonte alla musica. Cantante, attrice e influencer, avevamo lasciato Martina Difonte con l’uscita al cinema di La guerra nel Salento e la ritroviamo oggi tornata a quella che è sa sempre la sua passione: il canto.
Luna piena, un brano molto estivo, ha un significato molto più profondo di quello che superficialmente si può pensare. E ce lo spiega la stessa Martina Difonte, tornata a concedersi in esclusiva a TheWom.it per un’intervista che rappresenta la giusta continuazione di quanto ci aveva raccontato in precedenza.
Grazie a Luna piena, Martina Difonte rende omaggio alle sue radici, quelle di una ragazza che partendo da niente è riuscita a coronare il suo sogno. Ma la strada verso il successo è sempre piena di insidie e ostacoli, gli stessi che nelle notti di luna piena hanno portato Martina Difonte a guardare in cielo alla ricerca di occhi molto più grandi che potessero sostenerla e guidarla.
Ma non solo. Luna piena è anche il modo con cui Martina Difonte dice grazie ai suoi genitori e a tutti quelli che, volendole bene, l’hanno sempre sostenuta, al di là delle dicerie, dei pettegolezzi o delle critiche negative.
INTERVISTA ESCLUSIVA A MARTINA DI FONTE
Luna piena segna il tuo ritorno alla musica. Cosa rappresenta per te?
Luna piena esce dopo un anno dal mio precedente brano. Da tempo sentivo l’esigenza di raccontare alcune cose di me che si vedono molto meno di altre. Chi mi segue, conosce solo un lato di me, quello che solitamente faccio vedere io. Con Luna piena ho voluto raccontare qualcosa di diverso, ho voluto mettere in scrittura quelle che sono le mie origini. Roberto Strano, l’autore della canzone, ha ascoltato il mio racconto di ragazza del Sud che, seppur tra tante difficoltà e tanti sacrifici, è riuscita a raggiungere i propri obiettivi e a fare un lavoro di cui va molto fiera.
Per me, Luna piena rappresenta anche una nuova rinascita: è un brano molto estivo, ballabile, ma con un testo in cui mi metto veramente a nudo, mostrando la mia forza. Alla realizzazione del brano ha collaborato anche Cocobeatz, un nome consolidato nel campo musicale.
Canti “Dico quello che penso, non mi pongo freni”.
Sono una persona molto istintiva, mi capita di dire cose senza pensarci per poi magari pentirmene subito dopo. Con il tempo, ho imparato a gestire la mia parte più irruenta, forse perché ho maggiore maturità e consapevolezza rispetto a qualche anno fa. Mi piace, però, poter dire tutto ciò che penso ma per arrivare a ciò ho dovuto abbattere tanti muri: finalmente posso decidere io cosa fare e non seguire quello che gli altri mi dicono di fare.
Ciò restituisce di te un’immagine di donna anche indipendente.
In Luna piena canto “sono tranquilla quando vedo il mare”. È una metafora: il mare sono le mie origini, la mia famiglia. Sono i miei genitori che mi hanno reso una donna libera e indipendente. È a loro che devo tutto, a cominciare dalla determinazione: è grazie alla loro carica che sono riuscita ad andare avanti e a incoronare il mio grande sogno.
Nonostante la forza e la determinazione, arrivano però quei momenti in cui ci si sente soli.
Sono una ragazza di 26 anni ma sto sul palco da dieci anni. Non sempre tutto è stato facile e mi hanno ferito le critiche negative sul mio futuro. Non sono la classica persona che parla di ciò che le passa nella testa. Anche Clementino, il mio compagno, spesso si chiede come mai non gli parli mai dei miei problemi. Sono fatta così: tendo a sorridere e a far credere di stare bene, non lascio intuire quali sono i mei momenti di sconforto. Ma tutti abbiamo le nostre fragilità.
Ci sono stati dei momenti in cui ho anche pensato di non poter fare questo lavoro, di non sentirmi all’altezza. Spesso mi sono chiusa in me stessa per non addolorare la mia famiglia o chi mi sta vicino facendomi vedere fragile. Con il tempo, con la maturità e con le risposte che ho ricevuto, è cambiato un po’ tutto: ho una voce dentro di me che mi dice costantemente “coraggio, fai vedere loro cosa sai fare”. È diventata il mio motto di sopravvivenza, una costante che mi accompagna sempre.
Lo avevo notato già la scorsa volta ma emerge anche adesso l’ottimismo che ti accompagna.
È la legge dell’attrazione. Più pensi che le cose ti vadano bene più andranno così. È una questione psicologica: ogni volta che mi capita di pensare che qualcosa andrà male, puntualmente va male. E quindi preferisco sorridere e pensare che andrà bene: la vita in qualche modo mi restituisce il mio ottimismo. Sono grata a tutto quello che sto avendo: dall’affetto dei fan ai miei genitori. Mi hanno vista trasferirmi da un piccolo paesino in Puglia a Roma per qualche lavoretto e vista crescere artisticamente pian pianino.
È bello vedere la soddisfazione dei miei genitori: hanno sempre creduto in me e vedere loro felici è una cosa meravigliosa. Quasi quasi mi sento di dire che tutto quello che faccio probabilmente lo faccio per loro. Nessuno mi ha mai regalato niente.
Al di là dell’ottimismo, in Luna piena canti “di giorno rido, di notte piango”. Per cosa piange Martina?
Come ogni essere umano, anch’io ho le mie fragilità. Capita che la sera, quando torno a casa, faccio i conti con me stessa, con la giornata appena trascorsa, con il lavoro e con tutto quello che ho davanti. Qualche lacrimuccia capita che scenda: quando sei costantemente sotto i riflettori e hai lo sguardo addosso di tutti, si è sempre sotto pressione.
C’è gente che ti giudica solo per l’aspetto estetico e non valuta le tue capacità: è qualcosa che mi butta giù, che mi fa male. Quando mi capita di sentire determinate affermazioni, faccio finta di nulla e sorrido, come se non riguardassero me. Ma quando torno a casa ci sto male e sì, di notte capita che pianga rivolta alla luna piena… perché dietro alla luna piena credo ci sia qualcuno che mi guarda negli occhi.
Sui social ci mostriamo tutti forti ma non è così. Con Luna piena ho voluto dare risalto alla fragilità. Possiamo sembrare indistruttibili ma non è così. Accetto le critiche negative purché siano costruttive e non fini a se stesse. Soprattutto sul lavoro: chi giudica superficialmente non sa quanti sacrifici la mia professione ha comportato e comporti tuttora. Non ho mai accettato compromessi o scelto scorciatoie facili. E non mi sento “arrivata”: i traguardi sono solo nuovi inizi.
“A volte mi hanno delusa, nessuno chiede scusa”. Chi ti ha delusa?
Non si parla di un caso particolare. Ho avuto diverse delusioni ma ci sono passata sopra. Mi hanno delusa quando hanno ferito la mia sensibilità, il mio orgoglio, la mia persona. Mi hanno delusa quelli che negli anni hanno sottovalutato il mio potenziale e quelli che mi parlavano alle spalle, non credendo in me. E mi fa sorridere che molti di loro oggi mi scrivano per farmi i complimenti o per incontrarci per un caffè al bar.
Che ne pensa Clementino di Luna piena? Ti ha dato qualche consiglio?
In realtà, nessun consiglio. La canzone è nata in pochissimo tempo. Ero in uno studio di registrazione in Sicilia assieme all’autore: parlavamo e la canzone è stata scritta quasi di getto. L’abbiamo registrata subito dopo, in un paio di ore era pronta. L’ho mandata solo dopo a Clementino: era contento ma bisognerebbe chiedere a lui cosa ne pensa. Tendiamo a separare molto la vita privata da quella lavorativa. È come se vivessimo per certi aspetti due vite parallele, anche se poi c’è il confronto.
Ovviamente, chiariamo subito che Luna piena non parla della vostra relazione. Non sia mai che a qualcuno venga in mente di tirar fuori una fake news al riguardo. Come si reagisce a una fake news? Proprio in questi giorni ne è circolata una sul “ritiro della patente” a Clementino.
Quando abbiamo letto la notizia sui giornali e sui vari siti, ci siamo fatti una mezza risata perché sapevamo ovviamente come erano andate le cose. L’abbiamo affrontata con serenità. Quando sei un personaggio molto conosciuto al pubblico, è diventato quasi normale cercare di guadagnarci ingrandendo le notizie. Tuttavia, c’è stato da parte di Clemente il timore che la notizia potesse in qualche modo intaccare il suo lavoro ma è bastato un video sui social, al suo milione e passa di followers, per ristabilire la verità. Nello scrivere cose non vere, si dovrebbe pensare che dietro alla notizia c’è sempre una persona.
Luna piena rimarrà un episodio isolato o stai pensando alla possibilità di realizzare un album intero?
Sto già lavorando a un altro brano ma non so quando uscirà. All’album non ho ancora pensato anche perché, seppur nasca come cantante, il mio percorso di attrice mi sta regalando grandi soddisfazioni. Ho davanti un autunno e un inverno pieno di impegni. A teatro, oltre al musical Romeo e Giulietta con la direzione artistica di Giuliano Peparini, mi attende un’altra stagione di Fiori d’acciaio. Al cinema, invece, usciranno altri due film: quello sulla vicenda Genovese di cui abbiamo già parlato e Non tutto è perduto, l’opera prima di Francesco Bellomo (produttore, tra l’altro, di Luna piena), con nel cast attori come Brenno Placido e Maurizio Micheli.