Cielo propone la sera del 6 settembre il film Mektoub, My Love: Canto Uno. Diretto da Abdellatif Kechiche, il film Cielo Mektoub, My Love: Canto Uno esplora l'estate del 1994 in una piccola città costiera francese, seguendo le vicende di Amin, un giovane sceneggiatore tornato a casa per le vacanze dopo un periodo a Parigi. La storia si concentra sulla quotidianità e sulle relazioni del protagonista, che trascorre il suo tempo con la famiglia e gli amici d'infanzia. Amin è affascinato dalla vita e dall'amore, e mentre osserva ciò che lo circonda, sviluppa il desiderio di catturare la bellezza della vita attraverso il cinema e la fotografia.
La trama è essenzialmente un mosaico di momenti vissuti, incontri casuali, conversazioni e momenti di contemplazione. Non c'è una narrazione tradizionale con un inizio, un climax e una conclusione, ma piuttosto un fluire continuo di eventi che riflettono la complessità e l'imprevedibilità della vita stessa.
Kechiche ha adottato uno stile visivo che privilegia i lunghi piani sequenza e un realismo quasi documentaristico. La fotografia, curata da Marco Graziaplena, è uno degli elementi più importanti, con un lavoro sulla luce che crea un'atmosfera calda e accogliente. La scelta di ambientare il film negli anni '90 contribuisce a creare un senso di nostalgia, accentuato dalla colonna sonora, che alterna brani pop a musica più intima. Del film, esiste anche un seguito, Intermezzo, rimasto bloccato dopo la presentazione in concorso al Festival di Cannes 2019.
I personaggi principali
Nel film Cielo Mektoub, My Love: Canto Uno, i personaggi principali sono rappresentativi delle diverse sfaccettature dell'amore e dell'amicizia. Amin, interpretato da Shaïn Boumédine, è il protagonista, un giovane sceneggiatore che torna nella sua città natale dopo un periodo a Parigi. Amin è un osservatore attento e riflessivo, affascinato dalla vita e dal desiderio di catturare la bellezza attraverso il cinema e la fotografia. La sua figura si contrappone a quella di Tony, suo cugino e amico stretto, interpretato da Salim Kechiouche. Tony è un seduttore naturale, sempre alla ricerca di nuove avventure amorose, rappresentando così un approccio più impulsivo e diretto alla vita rispetto a quello contemplativo di Amin.
Ophélie, interpretata da Ophélie Bau, è una delle amiche di Amin. La sua presenza nel film è magnetica, incarnando il desiderio e la complessità delle relazioni amorose. La sua storia d'amore segreta e intensa aggiunge profondità emotiva alla narrazione. Camille, interpretata da Lou Luttiau, è un'altra amica di Amin, che rappresenta la spensieratezza e la freschezza dell'estate, ma anche la vulnerabilità che deriva dalle sfide dell'amore e della vita.
Destino, caso e bellezza
Per quanto riguarda i temi, il film Cielo Mektoub, My Love: Canto Uno esplora il concetto del destino e del caso, evidenziato anche dal titolo stesso, Mektoub, che significa "destino" in arabo. Attraverso i personaggi e le loro esperienze, il regista Abdellatif Kechiche riflette su come la vita sia spesso il risultato di coincidenze e scelte casuali, pur mantenendo un senso di inevitabilità.
Un altro tema centrale è la bellezza della vita quotidiana. Kechiche trasforma i momenti ordinari in arte, celebrando la vita in tutte le sue manifestazioni, dai piccoli gesti ai momenti di introspezione. La luce gioca un ruolo fondamentale in questo contesto, diventando un elemento essenziale per trasmettere l'atmosfera di serenità e libertà che permea il film.
La giovinezza e la libertà sono ulteriori concetti chiave, con il film che cattura la nostalgia per un'epoca passata, il 1994, in cui la libertà aveva un significato diverso. Questo senso di libertà si contrappone alla realtà contemporanea, segnata da cambiamenti tecnologici e eventi traumatici che hanno trasformato il modo di vivere.
L'amore e il desiderio sono esplorati attraverso le relazioni complesse tra i personaggi. Le dinamiche amorose nel film mostrano l'amore come una forza potente, capace di portare sia gioia che sofferenza, e riflettono le sfumature e le contraddizioni che accompagnano i sentimenti umani.
Infine, il cinema è visto come un miracolo, con Amin che cerca di catturare la bellezza del mondo attraverso la fotografia, in parallelo con il lavoro del regista stesso. Mektoub, My Love: Canto Uno diventa così una riflessione sul potere del cinema di immortalare la vita e trasmettere emozioni, con un approccio meta-cinematografico che collega il protagonista al cineasta.