Memory è il nuovo film del regista Michel Franco. In concorso al Festival di Venezia 2023 e programmato anche al Festival di Toronto, ha per protagonisti gli attori Jessica Chastain e Peter Sarsgaard nei panni di Sylvia e Saul. Sylvia è un’assistente sociale che conduce una vita semplice e strutturata, segnata da sua figlia, dal suo lavoro e dai suoi incontri all’Anonima Alcolisti. Tutto però viene rimesso in discussione quando Saul la segue a casa dopo una rimpatriata liceale. Il loro incontro a sorpresa avrà infatti un profondo impatto sulla vita di entrambi riaprendo la porta al passato.
In Italia, arriverà nelle nostre sale grazie alla distribuzione di Academy Two.
Il ruolo della memoria
Toccante storia, il film Memory vede passato, presente e futuro rimessi in discussione quando Sylvia e Saul si rivedono. Sylvia lavora in una struttura pubblica di New Tork che si occupa di adulti alle prese con problemi di salute e mentale. La sua esistenza è alquanto semplice ma ordinata fino al giorno in cui non rivede Saul in circostanze non proprio rassicuranti: lui l’ha seguita in modo inquietante dallo loro rimpatriata liceale e lei se lo ritrova dietro la porta di casa il mattino dopo, fradicio e in preda al gelo. Riaprire la porta al passato non lascerà indenni nessuno dei due, con conseguenze che segneranno inevitabilmente il loro futuro.
Girato da Franco con il direttore della fotografia Yves Cape, suo collaboratore da tempo, nello stile austero tipico del regista, il film Memory affronta temi complessi come l’identità e la fiducia, la perdita di sé e la pervasività della speranza. Il cast di supporto, in cui spiccano tra gli altri i nomi di Merritt Wever e Josh Charles, aiuta a rendere la storia inaspettata e indimenticabile, sottolineando come la memoria – spesso ritenuta il fondamento di ciò che siamo – non definisce i limiti di ciò che significa essere umani.
“Volevo fare un film sulle persone che, per un motivo qualsiasi, finiscono per perdersi nelle crepe della società”, ha commentato Michel Franco. “La loro incapacità – o riluttanza – a conformarsi alle aspettative è spesso radicata in eventi che esistono solo nei loro ricordi. Ma, a volte, la loro stessa emarginazione offre una via di fuga dalle ombre del passato, un’opportunità per costruirsi una vita nel presente. Memory, il mio film, si interroga sulla possibilità o meno di poter sfuggire a quelle ombre”.