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Men: La mascolinità horror di Alex Garland a Cannes 2022

Alex Garland, regista a cui sta stretta ogni etichetta, presenta a Cannes 2022 il suo nuovo film, Men. Sotto l’estetica e i canoni dell’horror, Men si interroga su tematiche attuali come la mascolinità e il suo ruolo nelle società odierne, con una straordinaria coppia di protagonisti.

Men, il nuovo film del regista Alex Garland, è uno dei titoli più attesi del Festival di Cannes 2022. Sarà presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, la sezione da sempre attenta ai nuovi linguaggi cinematografici. Garland, regista di cult come Ex Machina e Annientamento, è noto per il suo cinema visionario e per Men, film horror, si è affidato al talento di Jessie Buckley, attrice nominata agli Oscar per La figlia oscura.

In Italia, dal 25 agosto grazie a Vertice 360.

Cosa racconta il film

Men, il film diretto da Alex Garland, ruota intorno al personaggio di Harper (Jessie Buckley). Dopo aver vissuto un dramma personale, Harper decide di isolarsi nella campagna inglese, sperando di poter rimettere insieme i pezzi della sua vita. Tuttavia, una strana presenza nei boschi circostanti sembra inseguirla. Quella che inizialmente è solo una paura latente pian piano si trasforma in un incubo totale, alimentato dai ricordi e dalle paure più recondite di Harper.

Una donna sola, una grande casa isolata, una passeggiata nel bosco e uno sconosciuto che si aggira nei dintorni sono, a prima vista, i topoi di un film horror classico. Tuttavia, Men sfugge alle convenzioni del genere, anche se ne riprende i codici più eclatanti per spiazzare lo spettatore. In realtà, il film di Alex Garland affronta temi di particolare attualità: le varie sfaccettature della mascolinità, le aggressioni (piccoli o grandi che siano), i rimpianti, i circoli viziosi, le vecchie concezioni incomprese e le aspettative culturali.

Men è dunque legato in modo univoco ai miti su cui si fonda la nostra cultura. “Questo progetto affronta temi che mi stanno a cuore da molto tempo e che ho evocato in alcuni dei miei film precedenti”, ha spiegato Garland. “Volevo realizzare un film in cui ci si potesse riconoscere il più possibile, dove lo spettatore diventa attore della storia. Quindi, lascio alle persone il compito di crearsi la propria idea sul film e sui temi che affronta”.

Questo tipo di approccio è stato seguito anche dagli attori. Infatti, Jessie Buckley, nel ruolo di Harper, una giovane donna il cui santuario è costantemente violato, e Rory Kinnear, nei panni di un personaggio dalle mille sfaccettature, hanno contribuito loro stessi alla trama con le loro idee. Mentre cerca di superare un dramma personale e la violenza che ha subito negli ultimi terribili giorni della sua vita di coppia, la giovane donna non può sfuggire a un manipolo di uomini pericolosi, che minacciano di invadere il suo territorio, tutti con le sembianze di Kinnear.

Jessie Buckley in Men.
Jessie Buckley in Men.

Lo scontro tra uomini e donne

Al di là del titolo, Men, il nuovo film di Alex Garland parla prima di tutto dell’attuale dibattito su uomini e donne. “Sono successe molte cose negli ultimi anni in termini politici e sociali”, ha commentato Jessie Buckley. “Trovo che Men ponga da questo punto di vista domande audaci piuttosto che dare risposte”.

“Ho come l’impressione – ha aggiunto Rory Kinnear – che il film faccia propri i codici dell’horror per parlare delle relazioni tra uomini e donne, di ciò di cui siano capaci gli uomini sia in relazione alla società sia in relazione con gli altri. Spero che lo spettatore abbia la stessa sensazione che ho provato io quando ho letto la sceneggiatura”.

Rory Kinnear e Jessie Buckley in Men.
Rory Kinnear e Jessie Buckley in Men.

Un regista “polemico”

Men è il terzo film di Alex Garland, da tutti considerato un autore singolare in grado di padroneggiare perfettamente argomenti filosofici, scientifici ed etici. Ha infatti la capacità di sapor porre domande estremamente attuali ricorrendo agli elementi dei film di genere come diversivo.

I suoi lavori, volutamente polemici, hanno sempre acceso il dibattito. I suoi primi due film, Ex Machina e Annientamento, erano veri oggetti non identificati nel panorama della fantascienza. In Men, invece, usa tutti gli ingredienti basilari dell’horror popolare: l’isolamento, la natura, la paura degli intrusi, la religione, la fertilità, lo stupro, lo straniero. Come ogni horror che si rispetti, Men è attraversato da una tensione implacabile che sfocia nel parossismo di immagini sempre più sorprendenti.

Le allucinazioni del film fanno riferimento direttamente alle relazioni umane, alle ingiunzioni sociali e alle divisioni insormontabili che caratterizzano il nostro mondo. Ed è così che Men finisce per interrogarsi sulla mascolinità e sul suo posto nella società contemporanea.

A rappresentare la mascolinità sono tutti i personaggi che la protagonista Harper incontra sul suo cammino, uno più sconcertante dell’altro: un uomo misteriosamente silenzioso, un pastore, un ragazzo, un barista e due contadini. “Anche se sono tutti spaventosi, li trovo tutti profondamente tristi, come dimostrano le loro ferite e le posizioni che adottano per dare una certa immagine di se stessi”, ha osservato Jessie Buckley.

Men: Le foto del film

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