Rai 4 propone la sera del 2 novembre il film Millennium - Quello che non uccide. Diretto da Fede Alvarez e basato sul romanzo omonimo di David Lagercrantz, successore di Stieg Larsson nella saga Millennium, il film di Rai 4 Millennium – Quello che non uccide porta nuovamente sul grande schermo Lisbeth Salander, una figura centrale della narrativa contemporanea, hacker geniale e antieroina dal passato tormentato. Sotto la regia di Alvarez, il personaggio di Lisbeth evolve verso un profilo d’azione più marcato, rielaborato in una chiave narrativa e stilistica che introduce nuovi elementi di intrattenimento pur rimanendo, in parte, fedele alle sue radici.
La storia ruota attorno a un’incursione tecnologica e umana che mette Lisbeth Salander (Claire Foy) al centro di una trama fatta di intrighi, spionaggio internazionale e vendetta personale. Salander viene contattata dallo scienziato Frans Balder (Stephen Merchant) per rubare un programma pericoloso, in grado di accedere ai codici nucleari di tutto il mondo. Quando il suo appartamento viene attaccato, il programma le viene sottratto, e Lisbeth è costretta a intraprendere una caccia serrata per recuperare i dati rubati, proteggere il figlio di Balder, August, e sventare una minaccia globale.
Lungo il percorso, Lisbeth si imbatte nel suo passato, incarnato dalla sorella Camilla (Sylvia Hoeks), ora a capo di un’organizzazione criminale che cerca di accedere al programma per scopi distruttivi. Con l’aiuto dell’amico giornalista Mikael Blomkvist (Sverrir Gudnason) e del tecnologo dell’NSA Ed Needham (Lakeith Stanfield), Lisbeth affronta nemici vecchi e nuovi in una spirale di azioni e colpi di scena che mescolano thriller e azione in un’ambientazione cupa e glaciale.
I Personaggi principali
Interpretata nel film di Rai 4 Millennium – Quello che non uccide da Claire Foy, Lisbeth Salander è un personaggio complesso e ambiguo. Hacker geniale e vendicatrice, è un’outsider dalla morale ambivalente, portatrice di un profondo senso di giustizia che la spinge a difendere i vulnerabili e le vittime di abusi. Foy rende la sua Lisbeth più fisica e adattabile, un’eroina in stile James Bond capace di trasformarsi in una sorta di giustiziera moderna, ma non senza mantenere una vulnerabilità segreta, un lato umano che emerge tra i vari conflitti. La relazione con la sorella Camilla introduce una dimensione psicologica intensa, che la costringe a confrontarsi con i traumi della propria infanzia.
Sverrir Gudnason interpreta Mikael Blomkvist, il giornalista con una morale forte, rappresentante della giustizia investigativa. Amico e alleato di Lisbeth, Blomkvist è la sua ancora di razionalità, pur essendo marginalizzato in questa narrazione. Nonostante la sua importanza narrativa, rimane relegato a una posizione di supporto, riducendo l’impatto delle dinamiche presenti tra i due nei primi romanzi e film.
Camilla Salander è un personaggio cardine che introduce un conflitto personale e familiare nel mondo di Lisbeth. Interpretata da Sylvia Hoeks, Camilla è una figura fredda e vendicativa, incarnazione dell’antitesi della sorella. Il personaggio amplifica il dualismo etico, contrapponendo la sete di vendetta alla ricerca di giustizia di Lisbeth. L’attrice ritrae una Camilla disturbante, una figura tragicomica ma inquietante, creando un contrasto simbolico con l’eroina.
La Giustizia e il Trauma
Un tema ricorrente nel film di Rai 4 Millennium - Quello che non uccide è la giustizia personale e sociale, incarnata nella figura di Lisbeth Salander. Le azioni del personaggio riflettono una lotta contro le ingiustizie subite da chi non ha voce, particolarmente rilevante nell'era moderna. L’intervento di Lisbeth diviene un canale di riscatto, simboleggiando la possibilità di ribellarsi a un passato oscuro. Tuttavia, il trauma resta presente e ineludibile, e la sua ricerca di giustizia diventa, in parte, un tentativo di autoguarigione.
Il regista Fede Alvarez sposta Lisbeth in un contesto d’azione con un ritmo serrato. La sua visione, influenzata da generi come l’action-thriller e il noir nordico, si fonde con una scenografia accurata e atmosfere cupe e fredde, dominate da tonalità grigie e argentate che ricordano il rigore e l’essenzialità del cinema nordico. Alvarez introduce scene di inseguimenti, combattimenti e tensione continua, sfidando la concezione originale della protagonista hacker, conferendole tratti più simili a un’agente segreta.
Liseth è una protagonista femminile moderna che incarna un archetipo di forza e autodeterminazione non convenzionale. A differenza delle rappresentazioni standard, il personaggio bilancia tratti di fragilità e potenza, senza cadere in stereotipi. Tuttavia, l’evoluzione della saga riflette anche un tentativo di adattare Lisbeth al gusto internazionale e al mercato mainstream, snaturando in parte l’essenza originale del personaggio creato da Larsson.
Millennium - Quello che non uccide offre una reinterpretazione del romanzo che divide gli appassionati della saga. Se da un lato rappresenta un’avventura intensa e visivamente affascinante, dall'altro risente della necessità di adattarsi a un pubblico globale, rischiando di perdere parte della profondità caratteriale e narrativa che ha reso la saga originale tanto iconica. Tuttavia, il film offre una versione di Lisbeth che, pur meno intima e tormentata, rimane una figura di riferimento per la giustizia femminile e la lotta contro gli abusi. La regia di Alvarez e l’interpretazione di Claire Foy danno nuova vita al personaggio, presentandolo come un’eroina d’azione dei nostri giorni, simbolo di resilienza e autodeterminazione.