Domenica 9 luglio Canale 5 manda in onda in prima serata in prima visione tv il film Miracolo a Città del Capo, diretto da Fraziska Buch e interpretato da Sonja Gerhardt, Alexander Scheer e Fritz Karl. Tratto da una storia vera, racconta come, in condizioni seppur difficili, il dottore sudafricano Christiaan Barnard e il suo team abbiano trapianto per la prima volta un cuore umano nel 1967. Il risultato, pionieristico e utile a salvare milioni di vita, non si sarebbe mai raggiunto se il team non avesse puntato sul lavoro di squadra e sul sostegno reciproco.
Quello che dunque è a tutti gli effetti un evento per il mondo della scienza, in grado più di 60 anni fa di cambiare anche le sorti dell’umanità, è ora al centro del film di Canale 5 Miracolo a Città del Capo, un racconto avvincente, autentico e, soprattutto, emozionante che si concentra su quel manipolo di eroi dietro al più sensazionale dei successi per la vita.
La trama del film
Miracolo a Città del Capo, il film proposto da Canale 5, prende avvio a Berlino nel 1967. Theodor Kohlfeld (Fritz Karl), specialista in cardiologia, riunisce le migliori menti in circolazione per un posto di assistente. Tra i fortunati, c’è anche Lisa Scheel (Sonja Gerhardt), una giovane dottoressa che, seppur altamente qualificata, nessuno prende mai sul serio in un campo dominato dagli uomini come quello della chirurgia dei trapianti.
Di fronte a eventi che la sfavoriscono, Lisa prende una decisione coraggiosa. Grazie a una buona rete di contatti e di conoscenze, Lisa parte per Città del Capo per lavorare a fianco del più grande rivale di Kohlfeld, l’austriaco Christian Barnard (Alexander Scheer). Ed è grazie a lui che prenderà parte a quello che la stampa definirà l’evento del secolo: il primo trapianto di cuore al mondo, un’operazione sul filo del rasoio con numerosi ostacoli da superare.
Da una storia vera
Il 3 dicembre 1967, il chirurgo Christiaan Barnard e il suo team di 31 persone eseguirono il primo trapianto di cuore umano nel corso di un’operazione di cinque ore a Città del Capo, in Sudafrica. Anche se il paziente a cui è stato trapiantato il cuore di una giovane donna morì poco meno di tre settimane dopo, l’intervento segnò l’inizio di un nuovo capitolo della cardiochirurgia.
Come ci raccontano i cugini di Focus, “l’opportunità per Barnard si presentò la notte fra il 2 e il 3 dicembre 1967, quando si ricoverò una giovane donna in coma irreversibile dopo un incidente d’auto. Barnard prese l’iniziativa senza avvisare nessuno (per questo non esistono foto dell’intervento) e solo dopo cinque ore di sala operatoria telefonò al direttore dell’ospedale comunicandogli l’esito: intervento riuscito. Poco importa se Washkansky morì appena 18 giorni dopo di polmonite: il primo trapianto di cuore fu presentato dai media come un grande trionfo della medicina".
"Barnard, forte del suo innato carisma, non solo non venne mai accusato di omicidio, ma divenne in breve una star internazionale (a differenza di altri colleghi che prima di lui avevano trapiantato altri organi, quali rene e fegato, che colpivano molto meno l’immaginazione del pubblico)”.
Disparità di genere e uguaglianza
Prodotto in occasione del centesimo anniversario della nascita di Barnard, il film di Canale 5 Miracolo a Città del Capo racconta la storia del trapianto sposando il punto di vista di una giovane dottoressa (personaggio di fantasia) che, stanca della disparità di genere in Germania, sceglie coraggiosamente di lasciare la patria per volare in Sudafrica e prendere parte alla Storia affiancando il visionario dottore e la sua assistente McCarthy (impersonata da Clara Wolfram).
“Lisa è una donna laboriosa, ambiziosa e talentuosa, che non vede riconosciute le sue capacità da Kohlfed”, ha raccontato l’attrice Sonja Gerhardt. “Nonostante lavori il doppio dei suoi colleghi per ottenere la posizione di apprendista chirurgo, le si chiudono le porte in faccia solo perché è donna. Stanca della disparità di genere, che all’epoca era la normalità, prende in mano il suo destino e segue il suo intuito e la sua passione per l’aiutare le persone in difficoltà. Sa quanto vale e non è più disposta a farsi giudicare da fattori esterni alla sua professione”.
Ma il voler aiutare gli altri per Lisa non rimane isolato alla medicina. Giunta a Città del Capo è infatti scioccata dallo scoprire il regime dell’apartheid. Motivo per cui Miracolo a Città del Capo in onda su Canale 5 non parla solo del passato ma invita a riflettere anche sugli attuali dibattiti intorno a temi come uguaglianza, razzismo e umanità. “Occorre più riflessione da parte di tutti”, ha continuato l’attrice.
“È vero che le donne sono diverse dagli uomini ma non vuol dire che siano più deboli. Se solo prestassimo tutti maggior attenzione all’altro, potremmo ottenere risultati migliori. Solo così potrebbero ridursi notevolmente i casi di oppressione non solo verso le donne, basti vedere quanti ce ne siano ancora al mondo, ma verso tutti i gruppi sottorappresentati: a tutti quanti dovrebbe essere concesso di essere quello che sono, senza giudizi o condanne ma con pari diritti”.