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La misericordia delle donne nel nuovo film di Emma Dante

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In anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Misericordia è il film che la regista Emma Dante ha tratto dal suo omonimo capolavoro teatrale. Un film che racconta la fragilità delle donne, la violenza che continua a perpetuarsi contro di loro, la loro disperata e sconfinata solitudine.

Arriva al cinema dal 16 novembre grazie a Teodora Film, dopo essere stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Special Screenings, Misericordia, il nuovo lungometraggio della regista Emma Dante. Dopo i film Via Castellana Bandiera e Le sorelle Macaluso, Emma Dante trasporta sotto la luce della Sicilia e, in parte, in esterni l’universo famigliare e ferino di Misericordia, che in teatro era chiuso nel buio di una stanza. Accorato e dolente, acceso dai colori fiammanti degli abiti e delle lane e dall’azzurro fondo del mare, un pietoso e indignato atto di fede nella forza e nell’umanità delle donne, materne lottatrici in un mondo di maschi disgustosi.

Prodotto da Rosamont e Rai Cinema da una sceneggiatura di Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, il film Misericordia rivela il talento del giovane attore Simone Zambelli, affiancato da Simona MalatoTiziana CuticchioMilena Catalano, Fabrizio Ferracane, Carmine Maringola, Sandro Maria Campagna, Marika Pugliatti, Georgia Lorusso e Rosaria Pandolfo.

La trama del film

Il film Misericordia ci porta in Sicilia in un piccolo borgo marinaro di casupole in pietra grezza, in mezzo a rifiuti e rottami, alle spalle una montagna maestosa. Qui nasce e cresce Arturo (Simone Zambelli), figlio della miseria e della violenza, qui muore la sua mamma mettendolo al mondo. Betta (Simona Malato), Nuccia (Tiziana Cuticchio) e la giovane Anna (Milena Catalano), prostitute come lo era sua madre, se ne prendono cura come se fosse un figlio, nella misericordia di un amore disperato fatto di carezze e insofferenza, crudeltà e tenerezza. 

Ormai Arturo ha 18 anni, in alcuni momenti sembra un bambino, in altri vecchissimo. È nato “difettoso”, si muove in modo strambo, partecipa al mondo con un animo diverso. Guarda alle persone intorno a sé come alla montagna che scala: senza paura. È un invisibile fra gli invisibili e deve combattere, come tutti a Contrada Tuono, per la sopravvivenza, ma il suo sguardo puro e diverso porta con sé la speranza.

Il mondo delle donne

Misericordia è il terzo film scritto e diretto da Emma Dante. I primi due, Via Castellana Bandiera e Le sorelle Macaluso, sono stati presentati in concorso al Festival di Venezia prima di essere distribuiti nelle sale di mezzo mondo. Ma Emma Dante è prima di tutto un’affermata drammaturga e regista teatrale, le cui opere hanno varcato i nostri confini e trovato apprezzamento all’estero, un particolare di non poco conto quando si parla di teatro contemporaneo. Anche Misericordia, prima di essere un film, è uno spettacolo teatrale che, scritto e diretto dalla stessa Emma Dante, è tuttora in scena, acclamato come un capolavoro dalla stampa francese.

In Misericordia, tre prostitute vivono in una landa di terra desolata in riva al mare, dove è sorto un piccolo villaggio di emarginati. La loro è una vita dura, fatta di povertà, ignoranza e violenza. L’unico raggio di sole nelle vite delle tre donne è Arturo, di cui si prendono cura insieme. Arturo è come un bambino nel corpo di un adulto: sua madre è morta di parto e le sue tre amiche lo accudiscono sin dalla nascita. Quale sarà il destino di Arturo in un ambiente che non ha scelto e che non gli lascia scelta a causa della sua disabilità intellettiva?

Oltre che alla Festa del Cinema di Roma, il film Misericordia sarà presentato in concorso al , il festival del cinema che si svolge a Tallinn, in Estonia. Ha scritto Mihkel Möölman, uno dei selezionatori: “Presumibilmente, quest’opera d’arte non sarebbe nata se l’autrice non fosse diventata lei stessa madre: il film è dedicato al figlio adottivo (…). La regista ha dichiarato che non le interessano gli uomini come personaggi principali. È interessata alla Donna. Per uno spettatore, tuttavia, è estremamente interessante e istruttivo conoscere il mondo femminile attraverso lo sguardo di Emma Dante”.

Misericordia: Le foto del film

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Le note di regia

Misericordia narra una realtà cupa, permeata dalla povertà, dall'analfabetismo e dal provincialismo, ed esplora l'inferno di una terribile degradazione, sempre più ignorato dalla società”, ha spiegato Emma Dante, regista e autrice del soggetto del film. “Racconta la fragilità delle donne, la violenza che continua a perpetrarsi contro di loro, la loro disperazione e solitudine senza limiti. Tre donne vivono in una baracca all'interno di un villaggio marino composto da una serie di rozzi tuguri di pietra affiancati; dietro alle baracche, circondato da rifiuti e resti, spicca una maestosa montagna”.

“Nel villaggio, di fronte alle entrate delle baracche e alla torre di avvistamento, si possono vedere, mescolati nel fango, frammenti di sigilli neri e gialli, del tipo utilizzato per recintare uno spazio e vietarne l'accesso. Contrada Tuono è un luogo pericoloso perché la montagna si sgretola e crolla. È un'area interdetta, in cui non si può entrare. C'è un cartello che dice CONTRADA TUONO. NON TRANSITARE. PERICOLO DI CADUTA MASSI”.

“Una piccola comunità di persone povere vive tra la costa rocciosa e le pendici della montagna, e tra i poveri c'è un ragazzo iperattivo e speciale. Arturo ha diciotto anni, ma rivela qualcosa di sospeso e indefinito che lo rende una creatura senza età. In alcuni momenti sembra un bambino, in altri molto anziano. Si muove con incertezza; il suo sguardo è distante, a tratti delirante. Arturo è nato con una malformazione, frutto della violenza subita dalla madre prima di morire”.

“Il suo assassino è suo padre. "Polifemo" (Fabrizio Ferracane, ndr) è un uomo di statura media, con capelli grigi e un'espressione ambigua dovuta al fatto che uno dei suoi occhi è cieco. Nuccia, Betta e Anna si prendono cura di Arturo e lo amano come se fosse il loro figlio. Betta è minuta, Nuccia è robusta, Anna ha gli occhi azzurri e un'espressione selvaggia e opaca. Le donne sembrano distanti da ciò che accade loro intorno. Sono rassegnate e addolorate, ma non hanno perso un briciolo di misericordia nel loro sguardo”.

“Anche se cresce fisicamente, diventa più alto, ha barba e capelli su braccia e petto, Arturo non cresce; resta dov'era, non va da nessuna parte. Il ragazzo non parla, ma alla fine della storia, sussurrerà la prima parola della sua vita: Mamma! Le tre donne, profondamente commosse, si gireranno improvvisamente verso di lui, Nuccia con uno sguardo attonito, Betta con gli occhi lucenti e Anna con un sorriso radiante.

“Ho immaginato un film pieno di luce che narra una storia disperata. Ho immaginato la ricerca di porte di pietra, lo scavo e lo scontro contro la parete rocciosa della montagna. E ho immaginato un'inquadratura dall'alto che incornicia lo sfortunato piccolo regno di Arturo”.

“La montagna culla il neonato Arturo, lo tiene sulle sue ginocchia, lo protegge; la montagna è la madre dei poveri, la sua presenza immobile, minacciosa e muta li protegge tutti”.

La regista Emma Dante sul set del film Misericordia.
La regista Emma Dante sul set del film Misericordia.
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