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Monterossi: Tutto ciò che c’è da sapere sulla serie Amazon Prime Video

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Abbiamo conosciuto Carlo Monterossi grazie ai romanzi di Alessandro Robecchi, editi da Sellerio. Ora è il protagonista di Monterossi, una serie Amazon Prime Video disponibile dal 17 gennaio. Ma chi è Monterossi? Chi sono gli altri personaggi della serie? Perché vederla?
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Carlo Monterossi, il protagonista della serie Amazon Prime Video in sei episodi, è un autore televisivo che, da buon borghese, sa mischiare ironia e malinconia. Sebbene il lavoro non gli manca, si scopre investigatore quasi per caso quando uno sconosciuto bussa alla sua porta e gli spara tre colpi. Chi ha voluto farlo fuori?

Comincia così il primo romanzo scritto da Alessandro Robecchi, Questa non è una canzone d’amore, da cui la casa di produzione Palomar ha tratto i primi tre episodi della serie Monterossi. Gli altri tre episodi della serie, sempre da cinquanta minuti, fanno invece riferimento al romanzo Di rabbia e di vento, sempre dello stesso Robecchi.

A curare la regia di Monterossi è il regista Roan Johnson, noto per aver diretto anche la serie trasmessa da Sky I delitti del BarLume. Ma cosa racconta Monterossi, la serie Amazon Prime Video? Chi sono i suoi protagonisti?

Un giallo Sellerio

I gialli firmati Sellerio sono diventati nell’arco di pochissimi anni ottimi prodotti televisivi in grado di macinare ascolti su ascolti. L’esempio più lampante è quello delle opere di Andrea Camilleri, trasformate nell’immarcescibile serie Il commissario Montalbano. C’è quindi da scommettere che anche i romanzi di Alessandro Robecchi non sfuggano a tale destino. Lo sapremo vedendo Monterossi, la serie Amazon Prime Video disponibile dal 17 gennaio.

Ad adattare i romanzi di Robecchi per Monterossi è stato lo stesso regista Roan Johnson in collaborazione con lo scrittore e con lo sceneggiatore Davide Lantieri. “Quando abbiamo iniziato a leggere i romanzi di Robecchi, a me e Davide Lantieri è apparso chiaro che il nostro lavoro sarebbe stato quello di esaltare il potenziale cinematografico dei libri.

Dialoghi brillanti e taglienti, un altalenare fra l’olimpo degli attici della televisione e i bassifondi dei campi Rom e delle case popolari, una reinvenzione del genere crime grazie a un distacco ironico e autoironico, prima di tutto del suo protagonista”, ha dichiarato Johnson.

  • L'inconscio di Monterossi

“Insieme a Robecchi abbiamo quindi approfondito il tema più importante del personaggio. Questo scontro interno del Monterossi fra un tentativo di indagare e sporcarsi le mani con la modernità ma rimanendo attaccato, quasi in una posizione difensiva, arroccata e malinconica, al ventaglio di valori e lotte di un mondo passato dove Monterossi si è formato e fermato... fino a che non vengono a sparargli dentro casa”, ha proseguito.

“Per questo abbiamo provato a massimizzare, intanto scendendo nel suo inconscio, attraverso i sogni che invadono le sue notti, poi portando in vita il rimpianto nostalgico più grande di Carlo: l’amore della sua vita (per citare una definizione che i nostri tempi sembrano aver spazzato via) e rendendo il divario con Nadia ancora più ampio – facendola di seconda generazione, e quindi ancora più una novità rispetto al mondo che Monterossi conosceva”.

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Fabrizio Bentivoglio in Monterossi.

Guida agli episodi

I sei episodi di Monterossi, la serie Amazon Prime Video disponibile dal 17 gennaio, sono ripartiti equamente tra i due romanzi da cui traggono origine. I primi tre sono tratti da Questa è una canzone d’amore mentre fanno riferimento a Di rabbia e di vento. Ma cosa accade negli episodi? Ecco la nostra guida.

Lato A: Questa non è una canzone d’amore

  • Parte 1

Un fattorino suona alla porta dell’autore televisivo Carlo Monterossi. È armato di pistola, ha già ucciso due persone e lui dovrebbe essere il terzo. Salvatosi per un soffio, Carlo inizia a indagare insieme ai suoi amici Nadia e Oscar. Si mette così sulla strada di due efficienti killer e di una coppia di pericolosi zingari.

  • Parte 2

Il misterioso killer del Monterossi è stato trovato ucciso con un colpo di pistola. La polizia segue la pista dell’ultradestra che porta a Sergio De Magistris, ma non è la sola a farlo. Per scoprire la verità, a Carlo non resta che parlare con la ex di Sergio, Marzia, una ragazza spaventata che sta rischiando grosso.

  • Parte 3

Dopo aver convinto Marzia a raccontare la sua storia in tv, Carlo, Nadia e Oscar si mettono sulle tracce De Magistris. Non sanno ancora che nella villetta in cui si è nascosto insieme al suo avvocato sta per svolgersi una vera e propria resa dei conti.

Lato B: Di rabbia e di vento

  • Parte 1

Il proprietario di una concessionaria di auto per vip viene ucciso e al suo funerale Carlo conosce la escort Anna Galinda. Sarà l’ultimo a vederla viva. Due morti e una sola pistola. Il caso viene affidato all’agente Carella mentre Ghezzi, costretto a casa per un provvedimento disciplinare, decide di indagare di nascosto, con l’aiuto del Monterossi. Ma chi era Anna? E davvero custodiva un tesoro?

  • Parte 2

Mentre le indagini di Carella girano a vuoto, quella di Ghezzi porta a un vecchio sequestro i cui responsabili sembrano svaniti nel nulla. Ma Monterossi arriva in suo aiuto e insieme riescono a trovare la vera casa di Anna e altri importanti indizi.

  • Parte 3

Carella ha scoperto la vera identità di Anna e trovato il perfetto capro espiatorio. Il caso può dirsi chiuso ma la verità non è mai così semplice… Solo la testardaggine di Ghezzi e la sete di giustizia di Carlo riusciranno a farla venire a galla.

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Donatella Finocchiaro in Monterossi.

I protagonisti

Mattatore di Monterossi, la serie Amazon Prime Video, nei panni dell’eponimo autore tv è l’attore Fabrizio Bentivoglio. Accanto a lui recitano nomi come Donatella Finocchiaro, Diego Ribon e Tommaso Ragno. Diverse sono le partecipazioni speciali o straordinarie come quelle del cantante Michele Bravi e Carla Signoris.

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Michele Bravi in Monterossi.

Ma chi è chi?

  • CARLO MONTEROSSI (FABRIZIO BENTIVOGLIO)

Carlo Monterossi è un autore televisivo, pentito di quel che è diventata la sua creatura. Aveva pensato di raccontare con tocco leggero le vite della gente normale. I meccanismi del mercato, il cinismo della grande tivù commerciale e la diabolica bravura della conduttrice Flora De Pisis hanno trasformato tutto in pornografia dei sentimenti. Ascolti altissimi, ovvio. Carlo Monterossi si trova quindi ad essere invidiato e ammirato, molto ben pagato, per un lavoro che detesta, da cui tenta maldestramente di fuggire.

Lucia, il grande amore, che se n’è andata da qualche anno, proprio ora si riaffaccia in città, la malinconia è ai livelli di guardia. Carlo incappa nella sua prima indagine per caso, uno sconosciuto gli spara e lo manca per pochissimo. La polizia non capisce, e lui invece, vuole capire. Ma quelle di Carlo Monterossi non sono soltanto indagini, sono immersioni nelle vite degli altri. Vittime e colpevoli, investigatori, testimoni: ogni vita gli interessa, ogni sfumatura, ogni movimento in quella città multistrato che è Milano.

Lui, che è un vincente involontario, osserva la varia umanità che popola le sue indagini, con una predilezione per i deboli e i perdenti, con un senso di giustizia profondo.

A volte scopre delle cose, altre no. Ma la sua osservazione del mondo e degli eventi è già un’indagine, un’esplorazione ironica e umana, guidata dall’istinto, dai versi del suo poeta-consigliere Bob Dylan, e, se è il caso, da un buon whisky. Lui fa quel suo sorriso, perché capisce le cose, e perché contiene del blues.

  • LUCIA (DONATELLA FINOCCHIARO)

Decisa, libera, coraggiosa. Lucia se n’è andata a Londra per fare giornalismo indipendente, sul campo. Una scelta di vita, mentre Carlo è rimasto qui, a vergognarsi delle sue storie pettinate per la tivù, il che aumenta malinconie e rimpianti.

Da pochissimo, Lucia è tornata a Milano: la Rete le offre un programma. Carlo rischia di vedere in ogni istante nei corridoi dell’azienda quello che spesso vede in sogno. Ovvero, Lucia che torna, le cose che si sistemano, tra gelosie assurde e speranze, forse altrettanto assurde. Lucia non raccoglie, si muove nel mondo di Carlo come una visione, ma molto concreta, avvolta dal suo fascino.

  • OSCAR FALCONE (LUCA NUCERA)

Passati i trent’anni, Oscar Falcone non saprebbe dire esattamente qual è il suo lavoro. Un po’ giornalista di cronaca nera, un po’ investigatore, un po’ esploratore urbano, raccoglitore di fatti e notizie, cacciatore di informazioni. È amico fraterno di Monterossi, che saltuariamente lo ingaggia a Crazy Love, la trasmissione-spazzatura di Flora De Pisis.

Oscar Falcone è uno che sa dove guardare e a chi chiedere, che siano poliziotti o balord. Bravo a muoversi in quelle zone grigie della città dove si incontrano la Milano perbene e quella per male, Oscar sa sempre come trovare chi o cosa cerca.

Misterioso, riservato fino alla paranoia, di Oscar Falcone non si sa niente. Compare e scompare nella città, conosce ogni piega, ogni angolo, e torna sempre con qualche notizia, novità, punto importante per le indagini che conduce con Carlo e Nadia.

  • NADIA FEDERICI (MARTINA SAMMARCO)

Due lauree, più lingue parlate, l’intelligenza pronta e reattiva, eppure Nadia Federici è intrappolata nel manicomio televisivo di Crazy Love grazie ai buoni uffici di Carlo Monterossi. È a lui che deve quel lavoro che non le piace, dove è sprecata. La sua complicità con Carlo è spigolosa e genuina.

Nadia Federici, con i suoi problemi di cuore – la fidanzata l’ha appena lasciata in malo modo – i suoi segreti e la sua abilità, è una perfetta esploratrice del presente. Con un computer in mano può sapere quasi tutto, trovare tutto, ricostruire vite e storie, dividendosi compiti operativi e visioni del mondo con Carlo e Oscar Falcone.

Nadia è la generazione del precariato della conoscenza, veloce, connessa, rapida, così che le capita di guardare il Monterossi come un “boomer” di buon cuore, e glielo fa notare prendendolo in giro. Così ecco che in un modo un po’ strano sono amici sul serio, e di Nadia ci si può fidare.

  • TARCISIO GHEZZI (DIEGO RIBON)

Poliziotto di basso rango, sbirro da appostamento, cane da polpaccio. Tarcisio Ghezzi vanta trent’anni in Polizia – è sovrintendente –, una grande esperienza che ne ha temprato la burbera umanità. È uno che capisce, che vuole guardare le cose da vicino, che sa intuire e comprendere le motivazioni dei delinquenti a cui dà la caccia, che ne conosce le vite e le angosce.

Con una passione per i travestimenti e le missioni sotto copertura e un’abilità straordinaria nel collegare fatti e indizi, Ghezzi ha un suo approccio per ogni indagine, sa che dietro ogni delitto c’è una motivazione e dietro quella motivazione, un uomo che ne è stato travolto.

Come Carlo Monterossi, anche lui si occupa delle vite degli altri, ne è attratto, curioso, empatico con le vittime e capace di indagare nei cuori dei colpevoli, perché sa pensare come loro.

Così, negli anni, ha maturato un suo codice etico, una legge morale che punta a raddrizzare le ingiustizie, ma non si fa troppe illusioni e può capitare che questo suo rigore lo porti a qualche frizione con i capi.

La signora Rosa, che lo aspetta a casa con amore protettivo e spiccio, è il suo rifugio dalle brutture del mondo che vede fuori, anche se quando è lì con lei non vede l’ora di tornare alle sue indagini.

  • Pasquale Carella (TOMMASO RAGNO)

Scontroso fino all’antipatia manifesta, rude, ruvido sempre, Carella è un lupo solitario che prende le cose sul personale, promette giustizia alle vittime, non si dà pace finché il caso non è risolto. Là dove Ghezzi è morbido e intuitivo, lui è rapido e velenoso, poco incline al perdono e alla comprensione.

Carella sa di trovarsi in un punto scomodo della catena, quello dove si vede il sangue, il dolore, la ferocia, e tutto questo non è ancora diventato un faldone giudici e avvocati.

Si sente sul campo, ogni indagine diventa una questione di principio, come se lo riguardasse da vicino, come se il delitto fosse un torto fatto a lui, cosa che non sempre facilita il lavoro.

Succede che Ghezzi debba tenerlo a bada, ma anche Carella ha un sistema etico piuttosto rigido: lui vuole prendere i cattivi, anche a costo di scavalcare qualche regolamento, e va dritto al punto, non è facile imbrigliarlo.

  • Katia Sironi (MARIA PAIATO)

Se Carlo Monterossi medita continuamente di lasciare quell’impasto di cinismo e volgarità che è Crazy Love, Katia Sironi è la sua guardiana. Schietta e diretta, è l’agente di Carlo, la regina dei contratti e la maga delle percentuali. È lei che ha trasformato un’idea di Carlo in un portento di profitti per la tivù. Katia è la tivù vista dalla parte dei soldi: clausole, esclusive, trattative, curve degli ascolti. In più, ha Carlo da tenere a bada, perché non lasci la miniera d’oro.

Burbera e spietata, Katia Sironi ha un debole per quel suo cliente così bravo a inventare storie, sa che è una brava persona, ma questo non la esime dall’esercitare tutto il suo cinismo commerciale, unito a lezioni di vita che Carlo subisce di malavoglia. Ma lei non si scompone più di tanto, sa che chi sventola numeri e soldi finisce spesso per avere ragione.

  • FLORA DE PISIS (CARLA SIGNORIS)

Flora De Pisis, la conduttrice di Crazy Love, è una regina indiscussa e indiscutibile. Troneggia senza rivali in cima alle curve degli ascolti guidando il suo circo di amori complicati, naufragi familiari, voyerismi e delitti in cui trovare – da qualche parte – un lato umano che faccia salire gli ascolti.

Il suo motto è “Anche questo fa fare l’amore!”, a chiosare tutte quelle storie grottescamente false e “pettinate” per la tivù. Più spettatori, più spettacolo con il dolore degli altri, più popolarità: questi sono i fari che guidano Flora. Considera Carlo un campione nell’ammaestrare storie e vite da scaraventare davanti al pubblico, svariati milioni di persone.

Amica, rassicurante, persino romantica durante la diretta, a telecamere accese, Flora diventa diabolica appena scende dal palco: una macchina da guerra, una iena che sa apprezzare solo certe frasi, come: “Sì, Flora”, “Certo, Flora”. Una regina, appunto.

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Carla Signoris in Monterossi.
  • Cristina Gregori (Beatrice Schiros)

È il capo di Ghezzi e Carella, la donna a cui devono riferire, che devono tenere al corrente, da cui prendono ordini. E dunque Gregori ha il suo bel daffare a tenere a bada i voli pindarici di Ghezzi, il suo prenderla alla larga, il suo inseguire intuizioni e ragionamenti, e a trattenere il fuoco vivo di Carella, che non vede l’ora di passare all’azione e, all’occorrenza, menare un po’ le mani.

Con i suoi sovrintendenti lavora alla pari, sa che sono ottimi poliziotti e che, anche se a volte possono stiracchiare qualche regola, cercano la verità dei fatti. Lei pensa, valuta, decide, anche a rischio di farli sbuffare un po’.

  • SANNUCCI (Marina Occhionero)

“Sannucci, cercami questo”, “Sannucci, fai quello”. Giovane agente di polizia, appena uscita dall’Accademia, Sannucci è finita a lavorare con quei due, Ghezzi e Carella, che la fanno trottare, la tirano giù dal letto a qualunque ora, le affidano compiti e mansioni. Ma lei, determinata e decisa a dispetto dell’aria timida, non si lamenta.

Anzi, considera preziosi e benedetti agli insegnamenti di Ghezzi, trucchi e intuizioni che all’Accademia non si insegnano, cose che si imparano solo sul campo, in strada, dove Ghezzi sa essere un maestro affettuoso e ruvido.

  • Caterina (Silvia Briozzo)

Anche casa Monterossi, il magnifico attico affacciato sulla nuova Milano dei grattacieli e della modernità, ha una regina. Caterina, portiera del palazzo, è anche la governante di Carlo, ma di più: la sua Mary Poppins, quella che riempie il frigo come se fosse quello di un Grand Hotel, che sovrintende all’ordine e alla pulizia, che vigila su ogni granello di polvere.

Irriducibile groupie della Madonna di Medjugorje, che campeggia sul frigorifero di casa Monterossi in forma di magnete, intrattiene con lei lunghe conversazioni, il cui tema solitamente è “Ma perché il signor Carlo non si trova una brava ragazza?”.

Guardiana della casa, Caterina vigila sulla morale di Carlo come la perpetua di un prete di campagna e lui, che non si priverebbe mai né della sua cucina né della sua saggezza popolare, sopporta divertito.

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