Motel Destino è il nuovo film del regista brasiliano Karim Aïnouz che sarà presentato in concorso al Festival di Cannes 2024. L’autore di Firebrand, prossimamente nelle nostre sale, ci porta all’interno del Motel Destino, da cui trae il titolo il film, un albergo a ore dai colori neon, situato ai bordi di una strada sotto il cielo infuocato della costa nord-orientale del Brasile. Sotto la gestione del focoso Elias (Fabio Assunçao) e della sua giovane e irrequieta moglie Dayana (Nataly Rocha), il motel ha un ordine prestabilito che l’arrivo inaspettato di Heraldo (Iago Xavier), un ventenne in fuga dopo un colpo andato male, sconvolge del tutto.
Tuttavia, man mano che il film Motel Destino va avanti nella sua atmosfera da noir tropicale, lealtà e desideri si intrecciano per il rivelare come il destino abbia sempre un suo disegno enigmatico non sempre di facile comprensione.
Desiderio e volontà
Con protagonisti gli attori Iago Xavier, un ventiquattrenne al suo esordio, e i più affermati Nataly Rocha e Fabio Assunçao, il film Motel Destino porta la firma di Karim Aïnouz, regista che a Cannes ha già vinto in premio della sezione Un Certain Regard nel 2019 grazie al film La vita invisibile di Euridice Gusmao.
Ha così spiegato il cineasta a proposito del suo lavoro: “Dopo quasi un decennio, sono tornato nel Ceará per girare il film Motel Destino. Sono tornato con una sete immensa di sole, di corpi, di persone, di mare, di passione, di desiderio. Sono stato catturato dalla vista di corpi lucenti che si mescolano nel caldo, dalla lussuria che supera tutto".
Sotto il sole cocente dell'equatore, dove non si disegna alcuna ombra, ho rivisitato il genere noir. Al posto dei toni cupi, sono stato attratto da un'esplosione di colore. Al posto delle ombre, dal sogno. Ho osato sognare un nuovo film, insaziabile e proibito. Con la vitalità di chi ha fame di esistere. Un film che batte al ritmo di un cuore inseguito. Dove tutto è possibile e il desiderio regna sovrano. Motel Destino è un ritratto di personaggi che inseguono ferventemente le loro aspirazioni e cercano di definire i propri destini.
Il mio obiettivo era immergermi nel nucleo del desiderio e del destino, per sfidare il modo in cui la società considera coloro che mette fuori strada. Il racconto va oltre la lotta per la sopravvivenza: parla di plasmare attivamente il proprio futuro, costruire una vita piena di amore e passione, e opporsi alle forze dominanti.
Ho immaginato un film dai colori vivaci, alimentato da una passione non filtrata, che dipinge una danza cruda del desiderio di costrizione. Narra un viaggio dove la violenza ha il suo peso, ma non mina mai l'umanità dei suoi personaggi.
Qui, è il desiderio e la volontà, più che la mera resistenza, a determinare chi trionfa nella lotta della vita”.