Canale 5 propone il 1° gennaio il film Natale a tutti i costi, una commedia interpretata da Christian De Sica e Angela Finocchiaro. Prodotta da Colorado Film in associazione con Sony Pictures, Natale a tutti i costi aiuta a riflettere sulle dinamiche familiari che si instaurano quando i figli decidono di abbandonare il nido genitoriale.
Diretto da Giovanni Bognetti, Natale a tutti i costi non è un cinepanettone, ovvero quel film sempliciotto e volgarotto che solitamente riempiva le sale durante le feste. Chiariamolo subito a scanso di equivoci e pregiudizi: basta associare la parola Natale a De Sica che subito si pensa al peggio. In questo caso, siamo in presenza di una commedia godibile dal sapore agrodolce.
Nel cast, accanto a De Sica e Finocchiaro, spiccano i nomi di Dharma Mangia Woods e Claudio Colica, nei panni dei figli dei protagonisti. Accanto a loro, anche i più navigati Iaia Forte Fioretta Mari, Francesco Marioni e Alessandro Betti.
La trama del film Un Natale a tutti i costi
Remake del francese Mon très chers enfants, il film di Canale 5 Natale a tutti i costi racconta la storia di Carlo e Anna, due coniugi di periferia la cui vita viene stravolta il giorno in cui i figli, Alessandra ed Emilio, decidono di andare via di casa per vivere da soli in città. Sin da subito, anche da un semplice scambio di battute con l’impicciona vicina di casa, si intuisce quanto Anna abbia preso non bene la decisione dei suoi pargoli. Come tutte le mamme chioccia, vorrebbe tenerli nel suo lettone, a coccolarli e nutrirli.
Il trasferimento si rivela più infelice per me per i due genitori. Alessandra ed Emilio, presi dalle loro vite, non trovano più il tempo di far visita ai genitori. Nemmeno per il compleanno della stessa Alessandra, occasione per cui Anna si era prodigata per metter su un pranzo coi fiocchi che finisce immancabilmente nella spazzatura.
Di fronte allo sconforto di Anna, Carlo non può restare indifferente: non sopporta di vedere la moglie affranta dallo sconforto e dal nervosismo di avere due figli che non si presenteranno nemmeno alla cena di Natale. Che fare allora? La soluzione è a portata di mano. Dopotutto, una semplice bugia che guaio può comportare? Approfittando della morte della zia Tea, Anna e Carlo fingono di aver ereditato sei milioni di euro, una cifra che, come un’ammaliante sirena, richiama a casa i naviganti Alessandra ed Emilio.
Improvvisamente, i due ragazzi trovano tempo per i genitori. Per un pranzo fuori, una cena casalinga o inedite dimostrazioni d’affetto. E la recita ordita dai due genitori funziona a meraviglia, grazie ai diversi escamotage e siparietti che sono in grado di mettere in piedi. Tuttavia, come la commedia ci insegna, non c’è risata che non si tramuti in dramma: con la chimera dei soldi da ereditare, Alessandra ed Emilio cominciano a smontare le loro esistenze, decostruendo sogni e speranze che non avranno mai seguito.
Figli
Natale a tutti i costi, film original targato Netflix proposto da Canale 5, vive su una sceneggiatura ben oleata che, traendo spunto da quella di Alexandra Leclére, Giovanni Bognetti ben riesce ad adattare alla dimensione italica. Quella che in originale era la fantomatica vincita di 18 milioni di euro (eh, megalomani ‘sti francesi!) si trasforma in un’eredità da sei milioni di euro che rimette in discussione legami e affetti. Lo spirito di base ricorda da vicino Parenti serpenti, uno dei titoli più amari del grande Mario Monicelli: una volta cresciuti, i figli non hanno più tempo per i loro genitori.
Al di là dell’inevitabile riflessione sociologica che certi comportamenti richiederebbero, Un Natale a tutti i costi ha il compito di farci riflettere su quanto i sogni forse non siano una bugia che raccontiamo a noi stessi per non affrontare i nostri fallimenti. Grazie al trucchetto dell’eredità milionaria, Alessandra ed Emilio – i ben azzeccati e amalgamati Claudio Colica e Dharma Mangia Woods - a poco a poco rileggono le loro vite e cominciano a smontarle a pezzi, segno di quanto una certa insoddisfazione le caratterizzi e le segni. Sono due figli dei nostri tempi le cui certezze sono talmente labili da non essere nemmeno più tali di fronte alla possibilità del salto sociale che i soldi garantiscono.
Non sono, tuttavia, da condannare senza appello Alessandra ed Emilio. La loro lontananza dai genitori non è sinonimo di disaffetto: non sono semmai ancora così cresciuti da capire il vero significato della parola famiglia. Lo capiranno quando rischieranno di perdere tutto. O, almeno, quando così crederanno in seguito all’escalation di bugie e sotterfugi dei genitori, in grado di inscenare anche una terribile rara malattia genetica.
Genitori
Uno dei punti di forza di un film come quello di Canale 5, Natale a tutti i costi, risiede nella coppia di genitori, Anna e Carlo, in quelle due incredibili macchine da guerra della comicità che sono Angela Finocchiaro e Christian De Sica. Sebbene i due personaggi possano sembrare mefistofelici, è opportuno sottolineare quanto in realtà siano due animi buoni che, per timore della solitudine, imbastiscono un complotto anche sanguinario. L’Italia non è un paese per giovani, si sente dire spesso, ma non è nemmeno un paese per vecchi.
Di fronte a un possibile futuro da soli o all’interno di una casa di riposo, Anna e Carlo devono correre ai ripari prima che sia troppo tardi. È Anna la più motivata, colei che maggiormente soffre del distacco. Nel vedere la moglie in sofferenza, Carlo non può che accettare la menzogna dell’eredità e cavalcarla: brontolone e avido come solo certi personaggi della nostra tradizione sanno essere, non sopporta più di vedere la moglie in sofferenza. Soprattutto, in vista del Natale che verrà, quel giorno che da sempre significa famiglia, unione e felicità.
Alla fine di Natale a tutti i costi, tutti meritano assoluzione. Ognuno ha avuto i suoi buoni motivi per comportarsi come ha fatto, chi più chi meno. Persino gli incredibili personaggi di contorno, quel coro greco formato dalla micidiale nonna di Fioretta Mari, dalla vicina di casa Iaia Forte, dal capo di Emilio Alessandro Betti e dal fidanzato di Alessandra Francesco Marioni.
Tante sono le situazioni al limite del paradossale che Natale a tutti i costi mette in atto ma la sequenza in cui De Sica e Finocchiaro si confrontano con il direttore di banca interpretato da Stefano Skalkotos è di sicuro quella in cui, soldi o non soldi, ci riconosciamo tutti noi. A chi non è mai venuto in mente di mandare a quel paese il direttore della propria filiale?