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Non mi lasciare con Vittoria Puccini – Tutto sulla serie contro la pedopornografia online di Rai 1

non mi lasciare
Non mi lasciare è la nuova serie di Rai 1 con Vittoria Puccini. Andrà in onda a partire dal 9 gennaio e promette di tenervi con il fiato sospeso con una storia drammatica ma attuale. Ma quali sono i temi? Quali i personaggi? E quali le motivazioni che hanno portato a voler indagare il mondo della pedopornografia online?
Nell'articolo:

Non mi lasciare è la nuova serie tv di Rai 1 con Vittoria Puccini, in partenza il 10 gennaio. Le serie di Rai 1 sono sinonimo di successo. Negli ultimi tempi non si contano i prodotti targati Rai che hanno fatto schizzare gli indizi di ascolto dell’ammiraglia di Stato. Basti pensare a Imma Tataranni e Blanca, due serie che hanno al centro due personaggi femminili forti, anticonformisti e talvolta spigolosi.

A questa lista potremmo aggiungere anche Elena Zonin, vicequestore al centro di Non mi lasciare, la serie di Rai 1 contro la pedopornografia online. In arrivo subito dopo le feste, Non mi lasciare è composta da quattro episodi e diretta da Ciro Visco.

Creata da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravaglia, Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 ha in Vittoria Puccini la sua protagonista. La mai dimenticata Elisa di Rivombrosa, è accompagnata in scena da due volti amatissimi di cinema e tv, Alessandro Roia e Sarah Felberbaum. Ma chi è Elena? Cosa racconta la storia?

The Wom vi svela in anteprima tutto ciò che c’è da sapere.

Non mi lasciare
Vittoria Puccini in Non mi lasciare.

Non mi lasciare, la serie di Rai 1 con Vittoria Puccini: la trama

Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 con Vittoria Puccini contro la pedopornografia online, comincia con un evento poco felice. Il cadavere di un ragazzino, Gilberto Ballarin, viene ripescato dai sommozzatori della polizia nelle acque della laguna di Venezia. A occuparsi del caso è Elena Zonin, vicequestore del CNCPO (Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online).

Elena ritiene che Gilberto sia stato rapito per essere messo in vendita da una rete di pedofili che lei sta cercando da anni di individuare e sgominare. Arriva, quindi, a Venezia per occuparsi del caso insieme al vicequestore aggiunto Daniele Vianello, suo amore giovanile oramai sposato con Giulia.

Intanto Angelo, un ragazzino ospite di una casa famiglia, crede di chattare con una ragazzina di nome Elisa. Non sa che dietro a quel nome, dietro al profilo di Elisa, in realtà si cela un elegante e insospettabile uomo.

La vicequestore si ritroverà così stretta tra i ricordi e i luoghi della sua giovinezza, proprio mentre l’indagine porterà i poliziotti a scoperchiare un caso complesso e articolato. Un caso che finirà per coinvolgere nemici influenti e insospettabili, ponendo Elena e Daniele nell’occhio del ciclone di una missione senza precedenti e che metterà a repentaglio la loro stessa vita.

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Alessandro Roia e Vittoria Puccini in Non mi lasciare.

Avvertenza alla visione

Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 sulla pedopornografia online con Vittoria Puccini protagonista, tratta un tema delicato che vede come vittime predestinate di un fato crudele i più piccoli. I bambini, quelli che tutti noi dovremmo proteggere anche a rischio della nostra stessa vita. I figli, quelli che ci appartengono biologicamente ma anche quelli che tutti noi dovremmo ritenere tali. I meno fortunati, quelli che spesso vivono in strutture sociali che non prestano loro la giusta attenzione. I più bistrattati, quelli che lasciamo da soli davanti a un computer o a cui non riserviamo un abbraccio.

Se è pur vero che internet ha migliorato la nostra quotidianità, è anche vero che non possiamo tapparci gli occhi davanti ai crimini che ha alimentato e diffuso.

Il deep web è la panacea di tutti i mali, un universo sotterraneo che nasconde insidie e trappole a ogni clic. Le chat, i giochi on line o i siti più disparati non sono giostre su cui salire e divertirsi. Possono trasformarsi in casa degli orchi, in regno di chi strappa l’innocenza ai nostri figli con noncuranza e malvagità per appagare un istinto deviato.

Chi è vittima di adescamento e abusi non guarisce mai. Può analizzare, comprendere, capire e persino perdonare. Ma non dimentica mai quelle ferite che non avranno mai cicatrice. Gli squarci emotivi continueranno a sanguinare anche quando il passato sembra un lontano ricordo.

Perché vedere Non mi lasciare con i bambini

Ecco perché Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 contro la pedopornografia online con Vittoria Puccini, e il suo messaggio non vanno sottovalutati. La serie andrebbe seguita con i nostri cuccioli indifesi per spiegare loro cosa accade quando si supera il confine del baratro.

Se è il caso, dovremmo, spinti anche da uno show televisivo, imparare a capire meglio i loro malumori, i loro sbalzi e le loro sofferenze. Solo così, chi è vittima, può aprirsi e denunciare. Occorrerebbe far capire loro che certi giochi non sono tali. Bisognerebbe, eventualmente, vincere la loro ritrosia e la loro paura del giudizio.

Non trinceriamoci dietro alla fiera delle nostre illusioni e dei nostri mille impegni. Non condanniamoli a un futuro di tormenti. Apriamo gli occhi per non far portare loro il bagaglio della colpa.

I reati informatici contro l'infanzia

Non mi Lasciare è una storia tesa e realistica, che ha al suo centro il tema mai così attuale dei reati informatici e dei crimini contro l’infanzia.

Tra le profondità buie del deep web e la superficie dell’acqua della laguna di Venezia, la serie scava negli abissi dell’animo umano unendo al mistero e all’azione l’indagine psicologica. Non mi Lasciare è una storia che ha al suo centro le emozioni, perché per combattere il più odioso dei crimini, quello contro bambini innocenti, c’è bisogno di amore, di cura, di fiducia.

A prendere il pubblico per mano in questa storia ricca di colpi di scena è Elena Zonin, una poliziotta che dietro l’ossessione per il suo lavoro nasconde un passato doloroso. Elena si ritroverà a dare la caccia a una pericolosa rete di criminali che adesca bambini in condizioni svantaggiate e li vende all’asta sul web. In questo viaggio presto capirà che i suoi nemici sono molto più potenti di quello che credeva. E che, per riuscire a portare un po’ di luce nell’oscurità, dovrà prima salvare se stessa.

Le statistiche sui reati

Il tema è di profonda attualità. Nel solo 2020 in Italia i reati sul web in cui le vittime sono minori sono stati 4208 contro i 2379 del 2019, con un aumento del 77% (fonte Ministero dell’Interno). Il dato restituisce la pericolosità di un fenomeno che spazia dalla pedopornografia al cyberbullismo.

“Per quanto riguarda l'adescamento di minori online siamo passati dai 14 casi del 2018 ai 41 del 2020. Mentre l'estorsione sessuale nel 2019 riguardava due casi tra 0 e 13 anni nel 2019, ora siamo a 14 casi e 9 di questi riguardano minori di 9 anni. E parliamo solo degli episodi denunciati”, ha denunciato Nunzia Ciardi, direttore della Polizia postale e delle comunicazioni.

“Il dark web, la parte più profonda dell’icerberg-internet racchiude una realtà oscura e profonda in grado di inghiottire il senso della vita”, ha annotato il regista Ciro Visco. “E la vita stessa. Come quella di Gilberto che darà, nel dolore, inizio alla storia: una storia di speranza. E coraggio”.

Il racconto come forma di responsabilità

Cosa ha spinto il regista Ciro Visco a volersi cimentare con un tema tanto attuale quanto complesso come quello di Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 contro la pedopornografia online con Vittoria Puccini? Innanzitutto, il percepire il raccontare come una forma di responsabilità, morale e civile.

“Quando si dà luce a un mondo nascosto, profondo e all’apparenza oscuro, bisogna avere l’ardire di sporcarsi le mani. Perché solo opponendo l’immagine alla realtà, vince la luce. Con coraggio. Perché è solo con il coraggio che si porta in superficie ciò che è sempre stato nascosto nel buio”, ha dichiarato Visco.

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Vittoria Puccini in Non mi lasciare.

i personaggi di non mi lasciare

“La grande fortuna che ho avuto nell’affrontare questa avventura è stata quella di essere affiancato da veri fuoriclasse del mondo attoriale, che hanno dato forma, anima e cuore a personaggi complessi, a tratti impossibili, con la grazia con cui si sfiora, si accarezza, si sorride”. Ha elogiato così il regista Visco i tre attori protagonisti di Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 contro la pedopornografia online.

“In punta di fioretto hanno danzato sui fili del racconto, aggiungendovi colore, estro e profondità.  Compagni generosi che mi hanno regalato una serie unica, inattesa, speciale. Ognuno di loro, nella mia visione, incarna un archetipo del nostro carattere, della nostra vita, un aspetto della nostra personalità, talvolta nascosto, talvolta esplicito che però ci definisce e che può aiutare lo spettatore a empatizzare con la nostra storia”.

Vediamo più da vicino le caratteristiche dei personaggi di Non mi lasciare, impersonati da Vittoria Puccini, Alessandro Roia e Sarah Felberbaum.

Elena, Daniele e Giulia

  • Elena (Vittoria Puccini)

Interpretata da Vittoria Puccini, Elena rappresenta la parte conflittuale che sta in ognuno di noi. La sua vita oscilla tra il buon senso e l’istinto più profondo. Le sue capacità di scandagliare l’animo umano sono talmente evolute da portarla a notare cose che sfuggono anche a uno sguardo attento. Proprio per questo, durante gli interrogatori, vede il non visto, sente il non detto, capisce il nascosto.

Durante il corso della prima puntata di Non mi lasciare, la nuova serie di Rai 1 contro la pedopornografia online, Elena torna nella sua Venezia. Per Elena, rientrare a Venezia significa anche fare i conti con il suo passato dal momento che ha lasciato la città vent’anni prima. Tra le persone che ritrova c’è Daniele suo grande amore di un tempo che come lei è diventato poliziotto come lei.

Vittoria Puccini in una scena di Non mi lasciare.
Vittoria Puccini in una scena di Non mi lasciare.
  • Daniele (Alessandro Roia)

Interpretato da Alessandro Roia, Daniele è l’ideologia, è la sicurezza delle proprie certezze, è un uomo tutto di un pezzo. Ha una sensibilità fuori dal comune che lo porta a empatizzare con il mondo circostante e con quello che vive.

Ecco perché l’indagine sulla scomparsa del piccolo Gilberto e poi di Angelo, e tutto il mondo oscuro della rete che si riverbera su bambini innocenti, lo scuoteranno talmente in profondità da volergli far chiudere i giochi al più presto, utilizzando metodi non convenzionali, oltre la ragione e il buon senso.

Il ritorno di Elena, la sua ex ragazza, mette in discussione il suo mondo e quello che ha creato con Giulia.

Alessandro Roia in uno scatto di Non mi lasciare.
Alessandro Roia in uno scatto di Non mi lasciare.
  • Giulia (Sarah Felberbaum)

Interpretata da Sarah Felberbaum, Giulia è l’amore per la famiglia, per la verità e per la vita. Vive una vita semplice circondata dagli affetti, perché in fondo è quello che le serve per vivere bene, in serenità. Si è costruita un suo cantuccio, fatto dai suoi figli, da una bellissima casa, dagli amici, dalla piccola Stella, da Daniele.

Il ritorno improvviso di Elena, l’amica con la quale ha condiviso le esperienze formative dell’adolescenza, sposta definitivamente il suo asse emotivo. Le certezze non sono più tali. Le sicurezze si annacquano nelle pieghe dell’indagine e nei moti dell’animo di Daniele.

E qualcosa, in Elena, la colpisce e la spinge, da buona poliziotta, a indagare su di lei.

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Vittoria Puccini e Sarah Felberbaum in Non mi lasciare.
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