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Ogni 72 ore: La docuserie Sky che rivela l’orrore del femminicidio – Clip in anteprima

Daniela Collu
Daniela Collu racconta i casi più sconvolgenti di femminicidio in Italia, da Marianna Manduca a Carol Maltesi, in una docuserie Sky che denuncia la violenza sistemica e dà voce alle vittime. Guardiamone una clip in anteprima esclusiva.
Nell'articolo:

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Daniela Collu racconta quattro efferati casi di femminicidio nella docuserie Sky Ogni 72 ore, il cui podcast è disponibile in anteprima dal 7 novembre

In Italia, una donna viene uccisa in media ogni 72 ore. L'84% delle donne subisce molestie per strada prima dei 17 anni e una su due non si sente sicura quando esce da sola la sera. Questi numeri allarmanti celano storie di vite spezzate, di sistemi normativi che falliscono nel proteggere le vittime e di una società che fatica a riconoscere la gravità del problema.

Le storie dietro queste tragiche statistiche verranno raccontate da Daniela Collu in Ogni 72 ore, una nuova produzione originale in quattro episodi in esclusiva su Sky Crime dal 25 novembre alle 22.00 e in streaming su NOW. Il primo episodio sarà disponibile anche su Sky Documentaries. 

Carol Maltesi, Marianna Manduca, Sara Di Pietrantonio e Jennifer Sterlecchini: sono queste le protagoniste dei quattro tragici casi di cronaca trattati nella serie Sky Ogni 72 ore, rivelando non solo l'orrore del crimine ma anche come la percezione della vittima sia spesso influenzata da pregiudizi legati all’aspetto o allo stile di vita. 

Nel ruolo di guida attraverso queste storie dolorose, Daniela Collu, autrice e conduttrice radio-televisiva, cercherà di dare voce alle vittime di una violenza che va ben oltre l'abuso fisico, esplorando come, nelle relazioni affettive, la violenza si manifesti spesso inizialmente come una subdola manipolazione psicologica, evolvendosi poi in abuso emotivo e violenza economica, sociale e persino mediatica. 

Ogni 72 ore: Le foto

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La clip in esclusiva

TheWom.it vi presenta oggi una clip in esclusiva della docuserie Sky Ogni 72 ore con al centro la storia di Marianna Manduca.

Marianna Manduca è il nome che risuona come un monito straziante contro le violenze sistemiche che opprimono le donne e le soggettività marginalizzate. La sua storia, emblema di una tragedia che non dovrebbe mai accadere, ci parla di una donna siciliana, madre di tre figli, che ha lottato invano per trovare protezione contro la furia del marito violento. Con coraggio, Marianna Manduca aveva denunciato il marito ben dodici volte, descrivendo nei dettagli le minacce e i comportamenti pericolosi che mettevano a rischio la sua vita e quella dei suoi figli. Eppure, lo Stato, rappresentato dalle istituzioni giudiziarie, ha scelto di ignorarla, lasciandola sola nel suo grido di aiuto.

Questa negligenza non è un caso isolato, ma il riflesso di un sistema patriarcale che relega le donne e le soggettività non conformi ai margini, ignorando le loro voci e i loro bisogni. Marianna Manduca è morta il 3 ottobre 2007 e a ucciderla brutalmente ci ha pensato il marito, che ha compiuto un femminicidio annunciato con 16 coltellate. Una vita spezzata, tre figli lasciati orfani, e una comunità che non ha saputo proteggerla.

La storia di Marianna Manduca (e delle altre vittime) non può essere trattata solo come un dramma personale; è il risultato di una cultura e di un sistema che normalizzano la violenza contro le donne e le persone vulnerabili. È l’esempio di come lo Stato patriarcale non solo non intervenga, ma diventi complice quando ignora, minimizza e ritarda l’azione. Le istituzioni hanno fallito nel caso di Marianna Manduca, dimostrando ancora una volta come la giustizia non sia uguale per tutte e tutti.

La battaglia legale intrapresa dalla famiglia di Marianna Manduca per ottenere giustizia si è scontrata con muri di gomma, culminando in un risarcimento negato dalla Cassazione, che ha scelto di non riconoscere la responsabilità di chi avrebbe dovuto proteggerla. Questo non è solo un tradimento verso Marianna Manduca, ma verso tutte le vittime di violenza di genere, che un sistema incapace di ascoltare e agire pone ulteriormente ai margini.

La storia di Marianna Manduca ci invita a costruire una società in cui la protezione e il sostegno non siano un privilegio, ma un diritto garantito. Una società in grado di ascoltare il grido di aiuto di una persona, credendoci e trasformandolo in azione. Ricordare Marianna Manduca significa ribellarsi contro un sistema ingiusto e costruire reti di solidarietà capaci di sovvertire l’indifferenza. È un atto politico e collettivo, un impegno a lottare per un futuro in cui non si ignori più nessuna voce, non si violi nessun corpo e si smantelli il patriarcato una volta per tutte.

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