Antonio de la Torre, uno dei più apprezzati attori spagnoli, è il protagonista del film On the Edge, trasmesso da Rai 4 in prima visione assoluta la sera del 26 gennaio. Diretto da Giordano Gederlini, il film di Rai 4 On the Edge racconta la storia di Leo Castaneda uno spagnolo che vive a Bruxelles, dove guida i treni della linea 6.
Una sera, Leo incrocia lo sguardo di un giovane uomo al bordo del marciapiede. In quegli occhi colmi di disperazione, intravede un volto familiare... Leo riconosce suo figlio Hugo, quando quest'ultimo scompare tragicamente sui binari. Leo, che non vedeva il figlio da oltre due anni, scoprirà che Hugo era coinvolto in una rapina sanguinosa. Sarà così costretto ad affrontare violenti criminali nel tentativo di comprendere le ragioni della sua morte così assurda.
Nel cast del film, troviamo anche gli attori Marina Vacht e Olivier Gourmet.
Una storia di padre e figli
La storia raccontata da On the Edge, il film proposto da Rai 4, è frutto di una sceneggiatura originale scritta dallo stesso Giordano Gederlini a partire da elementi che da tempo frullavano nella sua testa. “Vivo a Bruxelles ma sono nato in Cile e ho vissuto a Barcellona e in Francia”, ha raccontato il regista. “Sono sempre stato uno straniero in ogni città in cui ho vissuto e, quindi, il mio scopo era quello di raccontare di una persona che si sente fuori posto nel luogo in cui vive, non del tutto a suo agio”.
In Leo Castaneda, il protagonista, è però possibile ravvisare qualche nota legata alla storia di famiglia di Gederlini. “Leo è in esilio, la stessa condizione in cui mi sono ritrovato con i miei genitori. È sicuramente legato alla figura di mio padre che, vittima del colpo di Stato in Cile, ha dovuto ricostruire la sua vita in Europa. In un film noir come il mio, sono necessari personaggi molto incisivi e, come nel mio caso, anche abbastanza silenziosi. Un attore carismatico non è sufficiente: deve portare con sé una storia, qualcosa da raccontare. Ho discusso molto con Antonio de la Torre e Marine Vacht sulle ragioni che animavano i loro personaggi. Il giallo è più interessante quando i personaggi non sono solo stereotipi di poliziotti e criminali: ho cercato di far sì che non fossero ridotti a una funzione ma che avessero qualcosa da difendere”.
On the Edge: I poster del film
1 / 2La relazione padre-figlio, tuttavia, diventa pian piano il fulcro centrale del film di Rai 4 On the Edge. Leo Castaneda cerca di ricucirla ma è troppo tardi. “Quando presentavo il progetto ai produttori, parlavo sempre di un film crepuscolare, con personaggi oscuri che non possono salvare nemmeno se stessi”, ha continuato Gederlini. “C’è del dramma esistenzialista in questa storia. Castaneda si interroga su molte cose: è stato un uomo buono? Si è comportato bene come padre? Sicuramente, non ha avuto il tempo di spiegarsi con il figlio Hugo e di mostrargli compassione e affetto. E ciò lo tormenta. Il noir permette di esplorare un dolore come il suo, che affonda negli stilemi della tragedia greca”.
Il conflitto filiale, inoltre, si riflette anche nei due ispettori di polizia interpretati da Marine Vacht e Olivier Gourmet: Virginie e il commissario sono figlia e padre. “E Leo intuisce la loro relazione non appena li vede insieme. Prova empatia nei loro confronti e il perché è presto evidente: scopriremo che Leo è un ex poliziotto. Nel vederli, pensa che, ancora una volta, un figlio non trova il proprio posto vicino al padre”.
On the Edge, il titolo del film proposto da Rai 4, è traducibile in italiano come “In bilico”, dove il bilico è quello tra la vita e la morte. E Leo Castaneda, pur essendo vivo, sembra morto dentro. “Rappresenta bene l’idea del fantasma. Nelle mie storie, non mostro supereroi: i miei personaggi sono uomini fragili che non si atteggiano da macho. Non tirano fuori facilmente le pistole e non si mettono in posa davanti alla macchina da presa”, ha concluso il regista.