Prime Video propone in esclusiva dal 24 agosto il film Operazione Kandahar, un dramma d’azione diretto da Ric Roman Vaughn e interpretato da Gerard Butler, ormai un’icona del genere al pari di Liam Neeson.
In Operazione Kandahar, Tom Harris (Gerard Butler), un agente della CIA sotto copertura, è bloccato in territorio ostile in Afghanistan. Dopo che la sua missione è stata smascherata, deve combattere per raggiungere, insieme al suo traduttore afghano, un punto di estrazione a Kandahar, evitando le forze scelte nemiche e le spie straniere incaricate di dar loro la caccia.
La trama del film
Per un agente della CIA sotto copertura in Iran, il viaggio tra una missione oramai compromessa e una fuga sicura implica il passaggio attraverso paesaggi sconosciuti e un’inaspettata amicizia nell’intenso film Prime Video Operazione Kandahar.
Dopo aver sabotato un reattore nucleare iraniano, l’agente Tom Harris (Gerard Butler) scopre che la sua foto è finita su tutti i notiziari televisivi quando un informatore segreto ha spifferato il coinvolgimento della CIA nella distruzione del reattore. Sulla sua testa pende una condanna a morte da parte del Califfato e il suo referente alla CIA, Roman (Travis Fimmel), gli consiglia di fuggire il prima possibile.
Con l’arresto per mano della Guardia rivoluzionaria iraniana della giornalista che ha ottenuto le informazioni (Elnaaz Norouzi), Tom ha trenta ore di tempo per farsi strada fino all’aeroporto di Kandahar, in Afghanistan, e schivare lungo le 400 miglia di percorso tutti coloro che cercano di catturarlo e ucciderlo.
Tuttavia, necessita di un traduttore afghano e lo trova in Mo (Navid Negahban), un uomo che, dopo aver avuto il figlio ucciso dai talebani, disprezza ogni spargimento di sangue e incolpa i signori della guerra ma anche le forze occidentali che continuano a portare avanti il conflitto. Mentre varie forze li inseguono, tra cui l’assassino Kahil (Ali Fazal), Tom e Mo uniscono le loro forze per arrivare sani e salvi a destinazione.
Da una storia vera
In tutto il Medio Oriente, decenni di guerra, combattimenti intertribali, dispiegamenti di truppe internazionali e attività segrete hanno mietuto vittime di vario genere. Alcune vittime sono cadute per via del quotidiano spargimento di sangue che regolarmente i talebani mettono in atto nelle regioni da loro controllate mentre altre sono da ricercare in ragioni meno visibili e più complesse. È in questo scenario che nel film Prime Video Operazione Kandahar si muovono l’agente della CIA Tom Harris e il suo nuovo traduttore afghano, Muhammad, meglio noto come Mo. Entrambi sono uomini le cui vite sono state irrevocabilmente segnate dal terrore di ciò che hanno visto con i loro occhi. E, per scampare a ogni pericolo, hanno ora bisogno l’uno delle abilità e della forza dell’altro.
Il regista Ric Roman Waugh, traendo spunto da una storia vera, confeziona un dramma d’azione intenso e più attuale che mai. Le vicende di Tom e Mo prendono, infatti, spunto dai racconti che lo sceneggiatore Mitchell LaFortune ha raccolto quando lavorava come ufficiale della Defense Intelligence Agency in Afghanistan. In particolar modo, LaFortune ha tratto spunto da un episodio realmente accaduto fuori dalla provincia di Herat. “Ho trascorso anni in Afghanistan e ho lavorato a stretto contatto con un ragazzo che si chiamava realmente Mo”, ha annotato lo sceneggiatore. “Ho avuto modo di conoscere la cultura e le persone del luogo e ho voluto scrivere una storia che fosse rispettosa di tutti coloro che ho incontrato lì e che, resistendo, stanno cercando di fare la differenza. Tom Harris, invece, è un mix di un gruppo di persone che ho incontrato durante il mio periodo nell’esercito”.
“Ho adorato il modo in cui la sceneggiatura di Mitch ha dato voce a tutte le parti bloccate nel ciclo infinito della guerra in Medio Oriente”, ha commentato il regista del film Prime Video Operazione Kandahar. “Provare empatia anche per coloro che inseguono i nostri due eroi è un’impresa notevole ma per me l’azione deve sempre avere una spinta emotiva. Disconnesso dal mondo esterno perché troppo preso dal proprio lavoro (dal “grande gioco”, come lo chiamano in Medio Oriente), Tom ha perso di vista la sua vita, il suo matrimonio e persino la figlia che lo attende a casa. Ecco perché ha bisogno di qualcuno con cui parlare e confidarsi, senza paura di mostrare anche le proprie vulnerabilità”.