Rai 4 propone in prima visione tv la sera del 17 novembre il film Paradise Highway, un thriller d’azione firmato dalla regista Anna Gutto, al suo primo lungometraggio. Presentato in anteprima al Festival di Locarno 2022, ha per protagonisti i premi Oscar Juliette Binoche e Morgan Freeman.
Per salvare la vita di sua fratello Dennis in preda a una feroce banda di malviventi, la camionista Sally accetta con un riluttanza di contrabbandare un carico illecito: una ragazza di nome Leila. Mentre Sally e Leila iniziano un viaggio pericoloso attraverso i confini dello Stato, l’agente dell'FBI Gerick si mette sulle loro tracce, deciso a fare tutto il necessario per porre fine a un'operazione di traffico di esseri umani e portare Sally e Leila in salvo.
Ambientato sull’autostrada americana, il film di Rai 4 Paradise Highway “indaga il potere delle connessioni tra gli uomini”, come ha sottolineato la regista. “Nelle strade che dovrebbero unirci ci sfioriamo, ignari delle vite che ci scorrono accanto”.
La trama del film
Il film di Rai 4 Paradise Highway comincia nel momento in cui Sally (Juliette Binoche), una camionista tutta d’un pezzo, non vede l’ora di veder uscire il fratello Dennis (Frank Grillo) dalla prigione. Con la fine della pena detentiva pluriennale di Dennis dovrebbe cessare anche il ricatto dei suoi violenti compagni di reclusione, che costringono Sally a contrabbandare merci illegali a bordo del suo camion attraverso i confini statali.
Poco prima del rilascio di Dennis, tuttavia, Sally deve accettare un’ultima consegna. Dopo aver appreso che si tratta di una giovane ragazza (la tredicenne Hala Finley), Sally vorrebbe rifiutare ma, alla fine, è costretta ad accettare l’incarico per paura che a Dennis possa succedere qualcosa di realmente grave.
Quando però la giovane Leila spara a chi dovrebbe prenderla al momento della consegna, Sally finirà con il fuggire insieme a lei. Ma a inseguirle saranno il detective in pensione Gerick (Morgan Freeman), un giovane agente dell’FBI (Cameron Monaghan) e gli spietati trafficanti di esseri umani che rivogliono indietro la loro preziosa “merce” a qualsiasi prezzo.
Una scrupolosa attenzione alla realtà
Paradise Highway, il film trasmesso da Rai 4, rappresenta quasi un’anomalia, in senso positivo, nel panorama cinematografico: ha infatti per protagonista una donna di una certa età che fa un lavoro considerato tipicamente maschile e che resta coinvolta in un pericoloso traffico di esseri umani. Anomalia che diventa più sorprendente se si pensa che dietro al film c’è la mano di una regista norvegese (celebre per la serie tv Natale con uno sconosciuto) che ha deciso di ambientare la sua storia on the road nell’America rurale.
Thriller che punta sulla psicologia dei personaggi e su alcuni importanti temi, Paradise Highway ha dietro una scrupolosa preparazione e ricerca. Per garantire autenticità ai suoi personaggi e, soprattutto, alla sua protagonista, la regista Anna Gutto si è immersa nella comunità delle autotrasportatrici entrando in contatto con un’associazione di camioniste. “Grazie alle camioniste conosciute, ho trovato un’organizzazione che si chiama Real Women in Trucking e conosciuto colei che la gestisce, Desiree Wood”, ha ricordato Gutto.
“Desiree organizza delle videocall più volte alla settimana”, ha aggiunto. “Si tratta di incontri di cui dapprima ho ascoltato le registrazioni e a cui in seguito sono stata invitata. Mentre io sedevo comodamente nel mio piccolo appartamento di New York, le camioniste erano sparse per tutti gli Stati Uniti e condividevano le loro esperienze con me. Molti dei dialoghi del film, ad esempio, non sono altro che trascrizioni dirette e fedeli di quanto mi raccontavano loro durante le conversazioni”.
Ma le ricerche non si sono soffermate solo al mondo delle camioniste. Anna Gutto ha anche avuto modo di confrontarsi con un agente dell’FBI ancora in servizio che si occupa di traffico di minori. “Ho avuto la possibilità di avere un consulente speciale, di cui per ovvie ragioni non posso fare il nome. Sia lui sia Desiree hanno visto il montaggio del mio film in corso d’opera dandomi dei suggerimenti. Desiree, inoltre, ha anche letto la sceneggiatura e ha dato diversi consigli sia a me sia a Juliette Binoche: è lei, ad esempio, che ha insegnato a Juliette come si guida un camion!”.
La piaga del traffico sessuale
Poiché il tema fondamentale del film di Rai 4 Paradise Highway rimane il traffico sessuale, la regista Anna Gutto ha voluto, una volta completato il suo lavoro, mostrarlo ad alcune associazioni impegnate in prima linea a combattere la tratta di esseri umani. “Era per me importante avere il loro feedback per capire se fossi riuscita a raggiungere quel livello di autenticità che mi ero prefissata”, ha sottolineato Gutto.
“Sono tanti i fattori che entrano in gioco quando si approfondisce un tema così complicato e doloroso. Ho dunque voluto che nel film ci fossero le prospettive degli uomini di legge, delle vittime e degli abusatori, ovvero di tutti coloro che in un modo o nell’altro sono coinvolti in tale gigantesca piaga”.
“Un crimine così efferato è possibile per via delle crepe che ci sono nelle istituzioni e di certo non potevo nascondere la testa nella sabbia: i bambini o gli adulti che ne restano vittima molto spesso provengono da famiglie disastrate che il sistema non è stato in grado di proteggere o accogliere. Il traffico di esseri umani è un chiaro sintomo di quanto malsana sia una società”, ha concluso la regista.