Presentato nella sezione Concorso Internazionale al Festival di Locarno e in sala dal 14 settembre grazie a Vision Distribution, Patagonia è il primo film diretto da Simone Bozzelli, ventinovenne regista teramano, diplomatosi in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Prodotto da Wildside, Vision Distribution con Rai Cinema in collaborazione con Sky, Patagonia racconta la storia di due giovani, Yuri e Agostino. Yuri ha vent’anni e vive con l’anziana zia una vita ovattata nel grembo del piccolo paese abruzzese che è tutto il suo mondo. Ad una festa di compleanno incontra Agostino, animatore girovago e incantatore di bambini, che gli promette l’indipendenza che Yuri non sapeva di stare cercando. Sognando la libertà della Patagonia, i due partono per un viaggio di autodeterminazione che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia.
La trama del film
All’inizio del film Patagonia, Yuri è un ragazzo rinchiuso in una vita senza scintille da una zia che lo tratta come un bambino. Ben presto, Yuri trova in Agostino, un girovago già uomo ma con lo spirito di un ragazzino, la spinta ad andarsene e a lasciarsi dietro una gabbia di troppo amore e un noioso paese della costa abruzzese. Reclutato come assistente da Agostino, animatore di feste di compleanno per bambini, sale sul suo camper e inizia una vita nomade.
Lungo le strade del centro Italia, tra una sigaretta, una canna e un CD che si blocca, tra Agostino e Yuri nasce un rapporto ambiguo fatto di premi e punizioni e la promessa di un viaggio nella terra del fuoco, in Patagonia. Ma prima bisogna lavorare, guadagnare. Altrimenti come si parte? A lavorare, però, è sempre più Yuri, soprattutto quando Agostino spegne il camper in un villaggio dove si fa sempre festa a suon di techno. Così per Yuri la Patagonia diventa sempre più lontana. Il rapporto con Agostino sempre più claustrofobico, come le pareti di quel camper.
“«Tutti i bambini crescono, meno uno»: questo è l’incipit del romanzo di Peter Pan, scritto da James Matthew Barrie. Come tutti sappiamo, Peter è un bambino che non vuole crescere, volante, libero e pieno di fantasia. Quando Wendy, una bambina che Peter trascina con sé in un viaggio notturno, gli chiede dove abiti, Peter risponde: «Seconda stella a destra, poi dritto fino al mattino». Una risposta poetica, data per fare colpo: Peter Pan ha le caratteristiche letterarie del bambino seduttore e un po’ sbruffone, avventuroso e travolgente”, ha spiegato Simone Bozzelli, regista del film Patagonia.
“Ma questa non è solo la storia di un Peter Puer, Agostino. È la storia di chi guarda Agostino: Yuri. Un ragazzo che vive una vita senza scintille con una zia che lo tratta come un bambino e che trova in Agostino la spinta ad andarsene e a lasciarsi dietro una gabbia di troppo amore e un noioso paese della costa abruzzese. Yuri è un candido, una superficie in cui l’egocentrico animatore si riflette. Yuri inizia a identificarsi nei desideri di Agostino, li fa propri. Inizia a lavorare con lui per finanziarli, fino ad accettare piccole e ripetute molestie morali. Un gioco tra piacere e dispiacere. Premi e punizioni”.
“Quando arriviamo al campo rave, Agostino non è altro che uno dei tanti giovani frastornati, fluttuanti sessualmente e psicologicamente indeterminati. A muoverli non è l’ambizione ma il precipitato di un desiderio che serve a sbarcare il lunario e arrivare a domani, dove tutto ricomincia uguale a ieri. A colpi di 160 bpm inseguono la libertà, meglio, un'illusione di libertà. La stessa che Agostino promette a Yuri, in Patagonia. Un sogno che si traduce in un gioco di forza e dipendenza. E a Yuri non resta che imparare l’esperienza della scelta, sapendo che qualsiasi scelta implica sempre una perdita. Anche di libertà”, ha concluso Bozzelli.
I due protagonisti
Sono fondamentalmente due i protagonisti del film Patagonia: Yuri e Agostino.
- Yuri
Yuri ha 23 anni e un viso pulito, senza barba. Guarda il mondo e sorride di un sorriso ingenuo, stupito come quello dei bambini che scoprono qualcosa di nuovo. Con la zia vive in un paesino della costa abruzzese. Casa sua è una gabbia di troppo amore in cui lui vive ancora come un bambino. Tra pareti che attutiscono i suoni forti della vita là fuori. È a questo che Yuri guarda affascinato: i fuochi, la musica, i ragazzi e le ragazze con piercing e tatuaggi. Qualsiasi cosa assomigli a una ribellione di un’adolescenza mai accesa.
Un giorno, al compleanno del cuginetto, si ritrova, in una platea di bambini, ad assistere allo spettacolo di un carismatico, giovane animatore. Che lo tratta male. L’incontro con Agostino, oltre che ad un immediato fascino, lo mette per la prima volta davanti a quello che è il suo desiderio: fuggire. Anche se, forse, in una nuova gabbia.
Yuri è interpretato da Andrea Fuorto, già protagonista del sottovalutato La prima regola.
- Agostino
Agostino, 29 anni, occhi neri infossati in un viso scavato e spigoloso. Un taglio di capelli corti e tinti rosso fuoco. Agostino è un uomo che vive ancora come un ragazzino, senza responsabilità. Tutto ciò che vuole è divertirsi, non fare fatica, non lavorare o, se proprio deve, farlo divertendosi. «Per i bambini si spendono sempre soldi! I bambini sono manipolabili, i bambini li incanti». È un mago delle parole prima ancora che prestigiatore e animatore di feste di compleanno. I soldi, infatti, li deve fare per forza, per riuscire a mantenersi innanzitutto. E poi per girare con il camper, divertirsi e sognare posti in cui vivere una libertà totale che tanto millanta ma che, a conti fatti, realizza approfittandosi degli altri. In Yuri trova proprio questo. Uno specchio narcisistico dove potersi specchiare, tra le sue debolezze.
Agostino è interpretato da Augusto Mario Russi al suo esordio come attore.